30 ottobre 2009

Dalla Ginestra alle stelle (Pt. 3)



Non sono mai entrato in uno spogliatoio di una squadra di serie A, ma credo che per l’atmosfera goliardica ed il clima di allegria che si respiri là dentro, le nostre squadre amatoriali non abbiamo niente da invidiare. Anzi, forse sono quelle professionistiche a non sapere cosa si perdono il giovedì sera, una volta finiti gli allenamenti. Probabilmente immaginano cosa possa succedere al chiuso di quegli umidi e stretti spogliatoi di periferia, ma comunque è sempre poco rispetto a trovarsi là di persona.
L'allenamento è terminato da circa una mezz'oretta. Le luci del campo sono già state spente da un po' di tempo. Dalla porta, leggermente socchiusa, dello spogliatoio un piccolo raggio di luce riesce a filtrare, permettendo così a Remo di avvicinarsi all’entrata. Lo scenario che si presenta ai suoi occhi è quello che consiglierebbe di lasciare ogni speranza o voi che entrate. Non un richiamo al sommo Dante, ma all'inferno nel quale stava per entrare l'intrepido custode. Per terra un tappeto arricciato di borse spalancate, dalle quali straboccano “volgoli” di panni ancora bagnati di sudore. Sopra le rigide panche di legno, mangiate a morsi dall’umido, un mercato di tute e magliette fangose che in maniera alquanto scomposta ciondolano verso terra.
Un brulicare continuo di persone che molto allegramente parlano fra di loro. Unico problema: la distanza. Immaginate venti persone che si parlano a voce alta da un lato all’altro dello spogliatoio. Un manicomio audiovisivo! Cosa fai dopo, vieni a mangiare una pizza, usciamo a berci qualcosa fino a raccontarsi la giornata stressante al lavoro. Non si tratta, infatti, soltanto di un semplice luogo dove ci si cambia e ci si prepara a scendere in campo. E’ soprattutto un rifugio dove ci si ritrova e ci si racconta di tutto. Il punto di partenza da cui nasce ogni cosa: dal divertimento più sfrenato fino agli attimi intensi di concentrazione prima della partita. Comunque emozioni. Dentro uno spogliatoio tutto sembra sempre più allegro. I problemi si sdrammatizzano: fra una risata ed una presa di giro diventano perfino meno seri.
Sotto la doccia, i soliti ritardatari consumano litri e litri di bagnoschiuma prima di rendersi conto che è l'ora di asciugarsi e vestirsi. Quei tre o quattro moccoli in fila indiana, tra l’altro scanditi molto bene dal povero custode, sembrano risvegliare dal torpore chi ancora è immerso sotto il caldo getto d’acqua. Termina quel paradisiaco rumore d’acqua scrosciante sul pavimento e la nebbia formata dal vapore comincia a dissolversi. Dopo un'altra rapida "scarrellata" di moccoli, sconsolato, il custode chiude la porta dietro di sé uscendo. Aspetterà fuori che tutti siano usciti prima di tornare a far brillare lo spogliatoio. Compito peraltro non facile dopo il passaggio di quella mandria di cinghiali.
Seduti un po' in ordine sparso, c'è chi si veste ancora gocciolante, chi si asciuga i capelli in accappatoio e chi, non sapendo come passare in tempo, se ne rimane seduto, in mutande, sopra l'asciugamano sulla panca. A vederlo da fuori, per chi non conosce l’ambiente, può sembrare a tutti gli effetti un pazzo. Niente da dire. Invece, non esiste cosa migliore che starsene buoni buoni a riflettere su chi sa cosa quando, all’improvviso, ti investe in pieno una bella secchiata d’acqua gelata! Tutti i cardiologi lo consigliano: una bella doccia calda e dopo frizionare lievemente il corpo con acqua a temperatura più fresca, stimola la circolazione. E’ stata appena dichiarata guerra. Chi riempie le scarpe per poi lanciarle, chi svuota le borsine di plastica contenenti le ciabatte e chi, il più esagerato, si spinge fino fuori lo spogliatoio per afferrare il tubo di gomma con il quale Remo lava di solito il pavimento. L’introduzione della sistola nello spogliatoio ha lo stesso ruolo vincente che ebbe l’invenzione delle armi da fuoco in battaglia. La pace viene ristabilita con l’arrivo del custode, il quale provvede a sequestrare l’arma impropria. Terminata l’ondata “acquafun” è la volta dei colpi sferrati con l’asciugamano. Chi non ha mai fatto un uso scellerato di un asciugamano, rendendolo così più simile ad frustino spagnolo. Che botte ragazzi! Non contenti, si passa a fare i complimenti alle mogli o fidanzate altrui, immaginandole all’opera ed elencando con dovizia di particolari cosa sarebbero capaci di fare. L’ambiente non si presta certo a riletture approfondite del terzo libro della poetica di Aristotele, solite di un circolo filosofico letterario, ci mancherebbe altro! Poi, anche se si prestasse, ci sarebbe comunque bisogno di uno sfogo di gruppo, di un momento di aggregazione che faccia tornare un po’ bambini in gita scolastica.
Forse la differenza principale fra lo spogliatoio di San Siro e quello del Pestello verde è che i grandi campioni conducono una vita agiata e senza grossi problemi, mentre i fenomeni dell’Arci combattono con la realtà di tutti giorni fatta di levatacce, giubbate di freddo, turni in fabbrica e sempre più spesso con lo spettro della cassa integrazione. Nessuna polemica, non è il luogo adatto. Dico solo che avere la possibilità di sfruttare questi punti di ritrovo è una vera e propria fortuna. Doveroso, mi sembra, fare un ringraziamento a tutte le persone che sostengono le squadre amatoriali con tanto sacrificio sia economico che di tempo. La loro più grande soddisfazione, a detta di molti, è quella di veder nascere e formarsi un vero gruppo di amici, dove l’amicizia continua anche al di fuori del campo sportivo. Ovviamente, se arrivassero anche le vittorie, sarebbero tutti molto più contenti! Dirigenti compresi!



29 ottobre 2009

Risultati 5°a Giornata Arci Valdarno Eccellenza



Risultati 5°a Giornata

Giglio Verde Pietr. Fulgor Incisa 1 - 0
Arci Bucine/Mercat. Pol. Pietrapiana 0 - 0
Arci Levane GS GSA Cascia 2 - 3
Incontro SC Arci Penna 2 - 2
Levanella ASD Arci Matassino 0 - 0
Pol. Remo Masi Italfiasco APD 1 - 1
Ponterosso GS Ginestra GSA 0 - 0
Bocciofilo GS Leccese USD 0 - 2


Ben cinque pareggi su otto gare disputate in questa quinta giornata all'insegna dell'equilibrio. Nuova capolista solitaria dopo la quinta giornata del girone d'andata. La sempre più convincente Leccese espugna il campo del Bocciofilo insediandosi in testa alla classifica con un punto di vantaggio sul sorprendete Cascia che vince in trasferta ai danni del Levane, ultimo ad un punto in compagnia del Bocciofilo e della Fulgor Incisa. Incisa sconfitta di misura a Reggello dal Giglio Verde che coglie la prima vittoria ed i primi tre in questo torneo, portandosi in una posizione di classifica più tranquilla. L'ex capolista Matassino non va oltre il pari sul difficilissimo campo del Levanella che ancora una volta si dimostra squadra ostica da affrontare ed ancora imbattuta. Ponterosso e Ginestra, come anticipato nel servizio di lunedì scorso, pareggiano a reti inviolate in una partita che, nel primo tempo, ha regalato molte emozioni. L'Arci Bucine/Mercatale pareggia contro la Polisportiva Pietrapiana ed entrambe le formazioni consolidano le loro posizioni di classifica appena sopra la zona calda. La Remo Masi e l'Italfiasco viaggiano a braccetto in classifica e le forze in campo si sono equilibrate dando vita ad un pareggio. Importante punto in trasferta per la Penna a Firenze Sud, dove l'Incontro cercherà di costruirsi la propria salvezza.



Classifica

Leccese Usd 13
GSA Cascia 12
Arci Matassino 11
Ponterosso GS 10
Ginestra GSA 9
Levanella ASD 9
Arci Penna 8
Pol. Pietrapiana 7
Pol. Remo Masi 6
Arci Bucine/Mercatale 6
Italfiasco A.P.D. 6
Giglio Verde Pietrapiana 3
Incontro SC 2
Fulgor Incisa 1
Arci Levane 1
Bocciofilo GS 1


Prossimo Turno

Giglio Verde Pietr. Ponterosso GS
Ven 30/10 ore 21.30 Reggello
Ginestra GSA Bocciofilo GS
Ven 30/10 ore 21.00 Pestello
Leccese USD Incontro SC
Sab 31/10 ore 14.30 Leccio
Arci Matassino Arci Bucine/Merc.
Sab 31/10 ore 15.00 Figline
Arci Penna Pol. Remo Masi
Lun 02/11 ore 21.15 T.nuova
Fulgor Incisa Pol. Pietrapiana
Lun 02/11 ore 21.15 Incisa
GSA Cascia Levanella ASD
Lun 02/11 ore 21.30 Reggello
Italfiasco APD Arci Levane GS
Lun 02/11 ore 21.00 Faella

Classifica Marcatori ( aggiornata al turno precedente )

4 Reti
Ricci Gianluca-Matassino
3 Reti
Naimi Lorenzo-Italfiasco
Gaggi Alessio-Ginestra
Monacelli Giovanni- Ginestra
Ermini Paolo-Arci Penna
Bernardoni Davide-Matassino

27 ottobre 2009

Champagne Blucerchiato!



A volte soffro di ritorni di fiamma e mi innamoro di nuovo. Non parlo, ahimè, di donne. Se vedo una squadra che mi piace, mi innamoro di nuovo del calcio. Come non farlo, non cedere alla tentazione di lasciarsi rapire da azioni in velocità e manovre ben orchestrate. Il merito di tutto questo: la Sampdoria di Gigi Del Neri.

La Sampdoria di Del Neri ed Antonio Cassano mi ha riconciliato con il calcio. Per meglio dire, con il bel calcio! Non soffro più di crisi di astinenza da bel calcio ed ho smesso di ricorrere all’overdose Liga o Premiership. Quest’anno la soluzione è più vicina. Un rapido sguardo al calendario, vedere dove è di scena la Samp e sintonizzarsi sulle frequenze giuste per assistere allo spettacolo blucerchiato. Non preoccupatevi, avete capito bene, non siamo tornati indietro all’inizio degli anni novanta quando la Doria portava ai supplementari il Barcellona nella sfortunata finale di Coppa dei Campioni, persa solo per colpa di un siluro sganciato da Koeman su calcio di punizione, quasi allo scadere. Non allarmatevi, non sto confondendo Ziegler con Mikhailichenko né Pazzini con Vialli.

Ancora non è in testa al campionato italiano? E’ vero, ma l’Inter a due sole lunghezze è tutt’altro che irraggiungibile. Comunque, per adesso, i parametri presi in esame non sono la capacità di fare punti e vincere con continuità. Quello che ad oggi mi porta a concentrarmi sulla Sampdoria, litigando in casa pur di vedere la partita, è il bel gioco. E’ un piacere vederla giocare.

Tutte quelle combinazioni volanti, spesso di prima, hanno contribuito, nell’ultimo turno, a polverizzare il Bologna. Sono un vero e proprio inno al calcio ed alla sua bellezza. Era da tempo che non vedevo una serie di azioni cosiddette da manuale del calcio finalizzate con successo. Le reti sono state una più bella dell’altra. Non sta a me descriverle né tantomeno raccontare la cronaca dell’incontro, ma se posso, vorrei suggerire a chi non le ha viste di farlo quanto prima.

Il Bologna non sarà stato il Real Madrid, tutti d’accordo, ma era pur sempre la stessa squadra che ha fermato la Juventus in casa, rischiando pure il colpaccio nel finale. A volte quando una squadra viene sommersa di reti bisogna anche saper riconoscere il valore della prova dell’avversario e chiedersi fin dove era possibile contenerli. Francamente, la Sampdoria vista sabato sera contro il Bologna era proprio difficile da contenere. Un Cassano così ispirato e concreto allo stesso tempo, che riesce pure a concedere il massimo allo spettacolo, forse lo stanno cominciando a rimpiangere a Madrid.

Prima ho scomodato gli eroi dello scudetto blucerchiato della stagione 90-91 perché le analogie tirate in ballo da diversi giornalisti sembrano cominciare a rivelarsi interessanti. Se Pazzini è secondo nella classifica marcatori, segna pure in versione marcherata ( causa frattura del setto nasale ) e sembra rinato da quando, nel gennaio dell’anno scorso, dalla Fiorentina è passato alla Samp, non è una bestemmia dire che si avvicina sempre più a Vialli. Cassano sta raccogliendo in maniera egregia l’eredità di Mancini, quella cioè di un centrocampista difficile da inquadrare in rigidi schemi di gioco ma di inestimabile valore in fatto di genialità e colpi ad effetto. Lippi non è rincoglionito di colpo, parlerà con lui e vedrà se il ragazzo è pronto per l’inserimento in un gruppo, dove storicamente non esistono prime donne. Ricordo ancora la prima Juve di Lippi dove a turno potevano restare in panchina i vari Del Piero, Vieri, Inzaghi…Figuriamoci se il viareggino vuole problemi in squadra. La Samp di oggi non è solo Pazzini e Cassano. Impressiona l’inizio di stagione di Mannini ( qua si sprecherebbero i paragoni con il Moreno della stagione dello scudetto, ma solo per un fatto anagrafico visto che l'attuale di chiama Daniele) che ha saputo imporsi a suon di goal. Un esterno di centrocampo con il vizio del goal che si è messo in evidenza per la sua potenza e precisione nel tiro, oltre che per la sua capacità di inserirsi. L’intesa con Cassano è stata fin sa subito celestiale ed i risultati si son visti.

La prova del nove per la Samp sarà domani sera al Comunale di Torino contro la vecchia Signora. La Juve non attraversa certo uno dei suoi momenti di forma migliori, ma se la Samp vorrà fare sua l’intera posta in palio dovrà dimostrare di essere una squadra che non soffre di vertigini e di saper giocare con la stessa spensieratezza che l’ha resa brillante in queste prime giornate.


26 ottobre 2009

Montevarchi - Monterotondo 0 - 0



Prova positiva dei rossoblu fra le mura amiche anche se ancora non arriva la tanto attesa vittoria al Brilli Peri. Da sottolineare anche la buona presenza di pubblico e la curva che domenica dopo domenica sta richiamando sempre più tifosi. La notizia che il giudice sportivo ha riassegnato i tre punti della vittoria di Città di Castello conferma il buon lavoro che la società rossoblu sta facendo a livello amministrativo e infonde fiducia all’ambiente.

Fra le fila montevarchine si rivede Sala che parte però dalla panchina.

Il primo tempo regala poche emozioni, complice l’atteggiamento guardingo degli ospiti che sono ben messi in campo e non concedono campo ai padroni di casa. D’altra parte il Monterotondo è squadra ben attrezzata che punta al salto di categoria e sa bene che giocando a viso aperto al Brilli Peri potrebbe essere rischioso.

Nella prima frazione di registrano due conclusioni dalla distanza del sempre attivissimo Leto ed al 39’ un buono spunto di Sisalli il cui tiro, però, termina al lato.

Nella ripresa al 7’ Angelotti calcia a rete ma la palla termina fuori. Al 13’ un tiro di Bruni finisce al lato. E’ un Montevarchi che, a dispetto delle altre gare disputate in casa, ci crede e cerca la rete del vantaggio.

Al 22’ occasione d’oro per Leto che dopo una combinazione degli avanti dell’Aquila si trova a calciare solo in area ma arrivando in corsa spara alto sopra la traversa.

E’ l’ultimo acuto degno di nota di una partita che ha regalato poche emozioni e che forse il Montevarchi avrebbe meritato di vincere ai punti.

Il Monterotondo si è difeso con ordine ma non è stato capace di ripartire in contropiede anche se ha dato prova di essere una squadra che può apirare al salto di categoria.

Il Montevarchi non è riuscito a segnare nelle due occasioni che ha avuto durante l’arco della gara ma l’incitamento da parte dei suoi tifosi non è mai venuto meno.

Da sottolineare la convocazione per uno stage del giovane rossoblu Verona nella rappresentativa della Lega Dilettanti. Un altro motivo di soddisfazione per l’Aquila.

Alé Alé rossoblè!


Ponterosso - Ginestra GSA 0 - 0



Sabato 24 Ottobre si è disputato l’incontro fra il Ponterosso di Figline e la Ginestra di Montevarchi, valido per la quinta giornata del girone d’andata del campionato Arci eccellenza, girone Valdarno.

Giornata ventosa ma soleggiata con temperatura primaverile e campo in condizioni accettabili nonostante la pioggia battente caduta nei giorni precedenti.

Padroni di casa in completo blu scuro con inserti laterali di colore giallo e calzettoni a righe orizzontali gialloblu. Ginestra nei tradizionali colori sociali: maglia gialla, pantaloncini e calzettoni verdi.

La Ginestra di mister Benucci, a bordo campo a causa dell’infortunio al polpaccio ma pronto a dare indicazioni ai suoi collaboratori, scende in campo con gli stessi uomini di sabato scorso ad eccezione di Gaggi che prende il posto di Belardi dal primo minuto.

Fra i pali Marini, linea difensiva composta da Stagi, Coppi, Procelli Gianni e Belardi; a centrocampo attorno a Procelli Daniele partono dall’inizio Morbidelli, Gaggi, capitan Caiani a sinistra e Bardelli sulla destra. Davanti confermato lo schieramento ad una sola punta con Monacelli a svariare sul fronte d’attacco.

Inizio da dimenticare per i gialloverdi che già al 2’ rischiano di passare in svantaggio: un pericolosissimo diagonale del centravanti gialloblu termina di poco fuori, a portiere ormai battuto. Al 6’, complice anche il forte vento che nel primo tempo soffiava a favore del Ponterosso, un’altra occasione per i padroni di casa. Cross alto che sfugge dalla mani di Marini. La palla finisce fra i piedi di un attaccante gialloblu che incredibilmente colpisce solo l’esterno della rete, dando a tutti l’illusione del goal. La Ginestra è in affanno e non riesce a spezzare la pressione del Ponterosso, partito quest’oggi veramente forte. Le combinazioni dei padroni di casa, veloci e spesso con pregevoli tocchi di prima, mettono in difficoltà la retroguardia gialloverde.

Al 10’ ancora un’occasione per i gialloblu. Con una serpentina personale, Locatelli si trova di fronte a Marini ma l’attaccante colpisce debolmente, rendendo fin troppo facile l’intervento dell’estremo difensore ospite. Al 15’ tiro di poco alto sulla traversa da parte del Ponterosso; al 17’ punizione dalla distanza che termina fra le braccia di Marini il quale, al 25’ deve intervenire a terra per fermare una pericolosa percussione centrale degli avanti di casa.

Primo segno di risveglio della Ginestra arriva al 28’ con una punizione calciata in area da Procelli per la testa di Morbidelli che colpisce a lato. Dopo una prima mezz’ora da brividi, la Ginestra cerca di uscire dalla propria metà campo.

La pressione del Ponterosso non si esaurisce. Al 35’ un lungo lancio scavalca la difesa della Ginestra: Marini è costretto ad un’uscita alta quasi al limite dell’area di rigore. Nell’intervento dà l’impressione di colpire sia la palla che l’attaccante gialloblu. L’arbitro, dopo qualche attimo di esitazione, decreta il calcio di rigore a favore del Ponterosso. Dal dischetto si presenta Locatelli, il quale calcia deciso alla sinistra del portiere. Marini col corpo si trova leggermente sbilanciato verso destra ma con il piede riesce a deviare il tiro sopra la traversa. Il Ponterosso sciupa così un’ottima occasione per raggiungere il meritato vantaggio.

Nella Ginestra esce Stagi ed entra Gori.

Al 39’ altra sporadica apparizione della Ginestra dalle parti del portiere gialloblu grazie ad un tiro centrale dalla distanza di Morbidelli. Termina la prima frazione di gioco, nella quale il Ponterosso avrebbe meritato sicuramente il vantaggio.

Nella ripresa, complice anche le tante energie spese nella prima parte, il Ponterosso non parte all’arrembaggio. Tuttavia si procura una serie di punizioni dalla tre quarti che per fortuna degli ospiti generano solo mischie in area.

Al 7’ ghiotta opportunità per la Ginestra. Su un calcio d’angolo di Caiani, il portiere esce a vuoto e Morbidelli colpisce di testa. La palla si impenna finendo sopra la traversa. La Ginestra guadagna metri. Nelle fila gialloverdi, all’8’ entra Romei al posto di Monacelli che non la prende per nulla bene. Al 10’ coraggioso intervento di Gori in copertura che di testa anticipa in area di rigore la punta avversaria, pronta a battere a rete.

Al 7’, su un calcio da fermo, brutto episodio in area di rigore della Ginestra dove l’attaccante del Ponterosso, Frammartino, colpisce al volto il difensore Gori dopo uno scambio acceso di battute fra i due. L’arbitro opta per il giallo ai danni del difensore della Ginestra mentre spedisce l’attaccante gialloblu sotto la doccia.

Al 22’ Velotto al posto di Procelli Daniele: la Ginestra in superiorità numerica prova a vincere la partita. Al 28’ cross basso dalla destra di Bardelli sul quale si avventa sul primo palo Velotto che devia al volo ma è bravo l’estremo difensore del Ponterosso a parare.

Al 29’, per un fallo a centrocampo, secondo giallo recapitato a Gori e strada per la doccia guadagnata anzi tempo. Parità numerica ristabilita.

32 minuto Belardi al posto di uno stremato Caiani che pochi minuti prima aveva chiesto il cambio.

Al 38’ si rivede il Ponterosso con una punizione da 25 metri che sfiora minacciosamente il palo della porta difesa da Marini.

Al 39’ la Ginestra capisce che è meglio non correre ulteriori rischi e portare a casa un punto prezioso. Esce così Bardelli, un centrocampista, per Dini, un difensore. Dopo 5 minuti di recupero che vedono gli ultimi assalti dei padroni di casa, peraltro controllati bene dalla Ginestra, termina l’incontro.

Punto prezioso per la Ginestra che nel primo tempo ha rischiato di soccombere in varie occasioni. Nella ripresa Ponterosso meno pericoloso, a causa anche delle tante energie spese nella prima parte di gara.

Complimenti al Ponterosso, una squadra ben organizzata che gioca un ottimo calcio e sicuramente lotterà per la vittoria finale del campionato. La Ginestra nel primo tempo ha rischiato di incassare il vantaggio dei padroni di casa perlomeno in due circostanze ma è stata fortunata. Una menzione speciale la merita il portiere gialloverde Marini che sul finire del primo tempo ha negato la rete a Locatelli neutralizzando il suo calcio di rigore.



22 ottobre 2009

Bernabeu, terra di conquista!



Bernabeu terra di conquista per le squadre italiane. Il Real è "galactico." Nessun dubbio. Le furie bianche, specialmente in casa, non perdonano ed al minimo errore ti sommergono di reti. Tutto vero. Il gioco del Real è una manovra avvolgente continua situata in pianta stabile nella metà campo avversaria. Nulla da eccepire. Il Real ha dei giocatori di classe infinita in grado con un solo colpo di risolvere la partita. Vorrei vedere, con quanto ha speso il loro presidente! Il Real, al Bernabeu, perde contro le squadre italiane. Anche questo è altrettanto vero.
L’anno scorso una Juventus tutt’altro che irresistibile espugnò uno dei templi del calcio mondiale. Ieri sera è stata la volta del Milan. Un Milan che in questo periodo è lontano dai tempi migliori, ma che ha saputo essere squadra concreta e determinata, proprio come chiesto dal suo allenatore Leonardo.
La vittoria del Milan al Bernabeu resta un’impresa storica. Verrà ricordata ancora di più per come è maturata. Milan in svantaggio a causa di un clamoroso errore del portiere brasiliano Nelson Dida, il quale goffamente non trattiene un innocuo pallone che gli rimbalza su una coscia finendo poi fra i piedi di capitan Raul. Lo spagnolo ringrazia ed appoggia di piatto in rete.
La partita del diavolo rossonero è stata attenta ed interpretata magistralmente a livello tattico. Il Real è una grande squadra che lascia giocare l'avversario affrontando le gare a viso aperto. Così facendo lo spettacolo indubbiamente ne guadagna. "Los blancos" creano molto in fase offensiva ma si espongono agli attacchi avversari. Il Milan ha sfruttato le occasioni chiave che gli sono capitate ed ha approfittato della scarsa forma degli spagnoli, apparsi non in partita per larghi tratti dell’incontro. Da sottolineare, fra i rossoneri, le prove di Pato, autore di due reti e sempre presente quando le partite contano. Pirlo ha confermato le sue doti balistiche da fuori e Borriello, una volta subentrato al generosissimo Pippo Inzaghi, si è messo in luce creando spazi sul fronte d'attacco. Il Milan conferma di non tradire gli appuntamenti con le grandi squadre e di esaltarsi affrontando certi avversari senza alcun timore reverenziale. Un'ottima iniezione di fiducia per il resto della stagione e per Leonardo stesso.
Non brilla particolarmente la Juventus in casa con gli israeliani del Maccabi Haifa, ma riesce lo stesso a vincere di misura con una rete di Chiellini ad inizio ripresa. È la solita Juve di questo inizio stagione che concede sempre troppo agli avversari e ringrazia Buffon a fine partita.
L’unica vera squadra che sembra viaggiare spedita verso la finale di Champions è il Chelsea di Ancelotti, vittorioso anche ieri contro l’Atletico Madrid per ben quattro a zero. Ovviamente bisognerà vedere in che condizioni fisiche arriveranno gli inglesi a maggio, ma quello che può far ben sperare i tifosi dei blues è che Sir Carletto Ancelotti ha una certa dimestichezza in fatto di vittorie in Champions! Avrà finalmente trovato la persona giusta il patron del Chelsea Roman Abramovich?



Campionato Arci Eccellenza Valdarno - 4° Giornata


Risultati 4 ° Giornata

Pol. Pietrapiana Levanella ASD 2 - 2
Ginestra GSA Giglio Verde Pietrap. 3 - 1
Leccese USD Ponteresso G.S. 1 - 0
Arci Matassino Arci Levane G.S. 5 - 0
Arci Penna Bocciofilo G.S. 4 - 3
Fulgor Incisa Arci Bucine/Mercatale 0 - 0
GSA Cascia Pol. Remo Masi 2 - 1
Italfiasco A.P.D. Incontro S.C. 2 - 2


Avvicendamento in vetta alla classifica del girone Valdarno Eccellenza. Quarta giornata che vede appunto la caduta della capolista Ponterosso sul difficile campo della Leccese, dove i padroni di casa superano di misura i figlinesi, scavalcandoli in testa alla classifica. Primato in classifica da condivedere con il Matassino, capace di rifilare ben cinque reti al Levane. Continua il momento positivo del Cascia che ha superato in casa la Remo Masi; la Ginestra, come già anticipato nel servizio pubblicato lunedì, ha superato sul campo del Pestello Alto l'attuale fanalino di coda del campionato, il Giglio Verde Pietrapiana, unica squadra ancora a zero punti. Il Levanella si attesta nelle zone alte della classifica pareggiando in trasferta sul campo della Pol. Pietrapiana. In una gara ricca di reti, l'Arci Penna supera sul terreno amico il Bocciofilo GS, ancora fermo a quota un punto. Primi punti in classifica per Fulgor Incisa ed Incontro S.C. che pareggiano rispettivamente con Bucine/Mercatale e Italfiasco.
Prossimo turno che nella giornata di sabato prevede due scontri importanti per la zona alta della classifica. A Figline Valdarno si incontrano due rivali storiche in Valdarno come il Ponterosso e la Ginestra, che tante emozioni hanno regalato nel recente passato, offrendo sempre gare ricche di emozioni. A Montevarchi, invece, il Levanella tenterà di fermare la capolista Matassino del bomber Ricci. Impegno più agevole, perlomeno sulla carta, per l'altra capolista Leccese in trasferta sul campo del Bocciofilo.


Classifica

Arci Matassino 10
Leccese Usd 10
Ponterosso GS 9
GSA Cascia 9
Ginestra GSA 8
Levanella ASD 8
Arci Penna 7
Pol. Pietrapiana 6
Pol. Remo Masi 5
Arci Bucine/Mercatale 5
Italfiasco A.P.D. 5
Fulgor Incisa 1
Arci Levane 1
Incontro S.C. 1
Bocciofilo G.S. 1
Giglio Verde Pietrapiana 0


Classifica Marcatori

4 Reti
Ricci Gianluca - Arci Matassino
3 reti
Naimi Lorenzo - Italfiasco A.P.D.
Gaggi Alessio - Ginestra GSA
Monacelli Giovanni - Ginestra GSA
Ermini Paolo - Arci Penna
Bernardoni Davide - Arci Matassino

Prossimo Turno 5° Giornata

Giglio Verde Pietrapiana Fulgor Incisa
Ven 23/10 ore 21.30 Reggello
Arci Bucine/Mercatale Pol. Pietrapiana
Sab 24/10 ore 14.00 Bucine Vecchio
Arci Levane G.S. GSA Cascia
Sab 24/10 ore 13.30 Montevarchi
Incontro S.C. Arci Penna
Sab 24/10 ore 13.20 Firenze Sud
Levanella ASD Arci Matassino
Sab 24/10 ore 15.00 Montevarchi
Pol. Remo Masi Italfiasco A.P.D.
Sab 24/10 ore 14.15 Rufina
Ponterosso G.S. Ginestra GSA
Sab 24/10 ore 14.30 Figline V.No
Bocciofilo G.S. Leccese USD
Lun 26/10 ore 21.00 S. Giov.V.No

21 ottobre 2009

Il potere della TV!




Non tutti si ricordano di come l'ironia aiuti ad accettare una sconfitta o una delusione,seppur bruciante esse siano. Nel caso specifico del calcio, sono dell’opinione che riderci sopra aiuti i tifosi a metabolizzare un pessimo risultato.
Nelle serate in cui la nostra squadra del cuore perde, anche di brutto, proviamo a prenderla in modo diverso. Spesso il dramma sportivo vero e proprio non è la sconfitta in se e per se, ma tutto ciò che ne consegue nell’immediato dopo partita. Già dopo 10 minuti dal triplice fischi, spuntano i primi necrologi sulle pareti della sala stampa dello spogliatoio. Carta stampata e tv si trasformano in avvoltoi pronti ad assalire il primo coraggioso che si presenti in sala stampa. Ecco, appunto per questo, meglio evitare e rendere meno dura del solito la sconfitta. Ogni squadra dovrebbe prevedere un servizio di supporto per i propri tifosi. Un servizio in grado di essere attivato subito dopo la fine di una partita andata male. Sfruttare ad esempio i canali monotematici che ormai diverse squadre possiedono impostando una programmazione, per così dire, alternativa. Una programmazione che andrebbe a sostituire i classici commenti post partita che tanto, in caso di sconfitta, diventano inutili. Quando la nostra beneamata rimedia una bella batosta, nessuno di noi ha voglia di sentire né tantomeno di rivedere le immagini con le prodezze degli avversari! Immagini che ogni volta che scorrono sulle nostre tv sono inutile sale sulle ferite. Allora perché non proporre altri contenuti, assolutamente non legati all'evento appena concluso. I canali monotematici delle squadre di calcio dovrebbero avere anche una funzione terapeutica, di supporto per i tifosi. È soprattutto nei momenti di bisogno che diventa importante avere qualcuno vicino.
Prima dell'inizio dell'incontro, la redazione dovrebbe aver già aver preparato un servizio alternativo da mandare in onda in caso di sconfitta della propria squadra. In caso di vittoria, ovviamente, lo si rimanda alla prima sconfitta utile e si procede con il rituale dopo partita, ricco di interviste celebrative e visione degli highlights fino ad una sbornia collettiva!
Per cominciare l'esperimento, proporrei una serie di filmati contenenti i momenti di gloria vissuti dalla propria squadra. Partire col far rivedere le vittorie in campo nazionale e lasciare i trionfi internazionali come rimedio per le sconfitte più brucianti.
Ecco una scaletta "curativa" che proporrei per la durata del campionato. Una sconfitta alla prima giornata merita soltanto la riproposizione della finale di coppa Italia, magari anche di quella vinta ai rigori. Si sa, le prime giornate sono da prendere sempre con le molle; colpa della preparazione differente a seconda degli obiettivi stagionali delle squadre e del caldo ancora opprimente. Già sconfitte a partire dalla decima giornata, a causa delle quali magari si perde contatto con la vetta, richiedono subito la riproposizione di una vittoria al 90' in un derby.
Se alla fine del girone d'andata i punti di distacco dalla vetta sono già più di nove, occorre subito mandare in onda la vittoria più recente dello scudetto. I tifosi apprezzeranno. A metà del girone di ritorno i nostri beniamini continuano a stentare e si trovano in piena crisi di gioco e risultati... È arrivato il momento di mostrare la stagione da incorniciare che ha visto la conquista di coppa Italia e scudetto. Arricchita dal servizio speciale che mostra, una per una, tutte le reti con cui il centravanti ha vinto la classifica dei cannonieri. Devo dire che un filmato del genere è abbastanza consolante. Lo è perlomeno fino a quando la matematica non ci condanna. Una volta avuta la certezza matematica che la nostra squadra, per la quale molte volte abbiamo perfino pianto e mandato tutto a quel paese, non potrà più vincere il campionato. A quel punto, la redazione deve mettersi una mano sul cuore e selezionare con estrema cura il materiale da offrire ai tifosi nel dopo partita. La scelta è delicata e si corre il rischio di peggiore la situazione, deludendo ulteriormente i tifosi. Senza esitare neanche un minuto, si cala l'asso della vittoria storica in Coppa Campioni. Anche solo il fatto di chiamarla così, con il vecchio nome, le dona un fascino tutto particolare, oltre ad attribuirle già un’importante prospettiva storica. Arrivano le immagini polverose di quando ancora non esisteva l’alta definizione e la ripetizione delle reti appariva con la scritta lampeggiante in alto “replay”. Cominciamo ad entrare in un’altra dimensione. La sconfitta appena patita sembra già un ricordo lontano. Nel momento in cui rivediamo i “nostri” alzare al cielo la coppa dalle orecchia grandi non riusciamo più a contenere l’emozione.
La seduta di supporto psicologico via tv ha funzionato. Abbiamo metabolizzato la sconfitta nel migliore dei modi ed il solo rivedere una vittoria passata ci ha trasmesso gioia ed euforia. Il calcio resta pur sempre un passatempo, non lo dimentichiamo, però è anche giusto ricordare che basta così poco, a volte, per riprenderci il nostro buonumore!

20 ottobre 2009

Che Spettacolo!



Perché tutti vogliamo bene a Valentino Rossi? Forse perché è impossibile non volerglielo.
Il motivo principale è che è sempre stato, come del resto lo è tutt'ora, un ragazzo come noi.
Personalmente, considero il motociclismo alla stregua del ciclismo. Quelli che arrivano al traguardo sono tutti degli eroi. Mi piace vedere la passione che hanno questi ragazzi per le moto. In particolare per la loro moto, basti osservare come se la coccolano e le cambiano le calcomanie prima di ogni gara. Per non parlare del casco: chi lo personalizza con la bandiera del proprio paese, chi ci disegna su qualche animaletto e chi, semplicemente, ricorda a tutti il suo numero, evidenziandolo a caratteri cubitali. Spesso si tratta di veri e propri adolescenti che, a soli 15/16 anni, salgono in sella a potenti bolidi nel tentativo di trasformare la loro passione in un lavoro. Curiosa la riflessione fatta una volta da un giovane pilota, il quale ricordava come prima fossero loro a pagare per girare in pista, mentre adesso venivano pagati per farlo.
Logicamente solo alcuni di loro ce la faranno. Per gli altri, nonostante l'immensa passione, resta la soddisfazione di averci provato.
Non è stato il caso di Valentino che, fin da ragazzino, ha sempre avuto il vizio di non chiudere mai il gas. Sempre aperto, curva dopo curva e fino alla vittoria. Fuori dalla pista è riuscito nell'impresa di diventare un personaggio mediatico amato da sportivi e non. La ricetta di tutto questo successo su più fronti è molto sepmplice nel suo caso : essere semplicemente se stesso. Compito non da poco restare il ragazzo di Tavullia che correva in ape con gli amici per il paese, quando giovanissimo ha cominciato a vincere e stravincere ovunque. Lo ha aiutato molto il suo modo di concepire la moto ed il mondo delle corse. Il vero divertimento è correre, sfidarsi in pista con gli avversari e, se la moto lo permette, derapare ad ogni curva.
Con Valentino siamo diventati tutti un pò meno italiani. Abbiamo abbandonato quella nostra
antica mentalità dove conta solo e soltanto fare punti per di arrivare davanti al nostro avversario, senza preoccuparsi del come si corre.
Con Valentino abbiamo imparato che si corre per la gioia di correre, per offrire al pubblico uno spettacolo degno di tale nome e, se tutto va per il meglio, per vincere. Cercare la vittoria sempre, senza fare troppi calcoli e senza pensare a chi abbiamo davanti o dietro. Così si corrono rischi maggiori, è vero. Difatti è successo che Valentino cadesse per la troppa voglia di dimostrare a tutti il suo valore, eppure ci siamo divertiti ugualmente. Eccolo dove sta lo Spettacolo. Lo abbiamo applaudito, lo abbiamo atteso per sentire il suo pensiero e capire dove fosse il problema. Lui, come sempre, mostra il massimo rispetto per giornalisti e tifosi. È diretto, schietto e non fa giri di problemi. I suoi errori li ha sempre riconosciuti e se c'è stato da puntare il dito contro qualcuno lo ha fatto, ma sempre in maniera costruttiva.
Ci dimostra di divertirsi ogni volta che sale in moto. A dimostrazione della sua passione sconfinata per i motori, finita la stagione del motomondiale, lo ritroviamo su una macchina da rally o in qualche bosco, pieno zeppo di fango, impegnato a derapare su una moto da cross.
Vederlo ci trasmette quella passione sana che lui ha per i motori e per le corse. Valori ed ideali che dovrebbero rappresentare un modello per i nostri ragazzi.
Gli vogliamo bene anche perché è umano. Oltre ad essere un grande uomo che riconosce quando gli avversari vanno più forte e si complimenta con loro pubblicamente, è in grado di spiegarci così,candidamente e col sorriso sulle labbra, che non si può sempre vincere, proprio come gli eroi dei fumetti.
Probabilmente, già nella prossima gara di Sepang, in Malesia, conquisterà il suo nono titolo mondiale. Festeggerà, eccome se lo farà, lo ha sempre fatto fin dalle sue prime apparizioni in 125.
Il vero spettacolo, però, resta quello che ci offre in pista, gara dopo gara. Un repertorio infinito fatto di traiettorie spesso contro le leggi della fisica e sorpassi al limite della gravità terrestre.
Il motociclismo deve tanto a Valentino Rossi, o meglio, deve tanto a quel semplice ragazzo di provincia che dimostra ancora oggi a tutti cosa voglia dire tramutare la passione per le corse in un vero e proprio Spettacolo!
Che Spettacolo Vale!

19 ottobre 2009

Orvietana - Montevarchi 1 - 3


Continua a vincere il Montevarchi in trasferta con l’autorevolezza delle prime della classe. Il rendimento esterno dei rossoblu è veramente da promozione inizio di campionato. La trasferta di ieri non si presentava fra le più agevoli, con i padroni di casa meglio collocati in classifica rispetto all’Aquila.
Partita che meglio non poteva cominciare per il Montevarchi, in vantaggio già al 4’. Una percussione centrale di Leto porta il centrocampista rossoblu appena fuori l’area di rigore dove lascia partire un tiro che il portiere riesce solo a respingere. Sulla respinta si avventa sulla palla Sisalli che ribadisce in rete.
L’Orvietana riprende il gioco da centrocampo ma il fraseggio dei propri centrali difensivi è lento, così ne approfitta Angelotti che ruba palla e dal limite dell’area di rigore lascia partire un tiro che non lascia scampo al portiere. Montevarchi già avanti due reti dopo soli 6 minuti di gara.
Festa sugli spalti dei tifosi rossoblu giunti fino ad Orvieto per sostenere la propria squadra.
La reazione dell’Orvietana non si fa attendere e per ben due volte impegna la retroguardia rossoblu, senza però trovare la via della rete. Prima ci prova Rispoli e poco dopo Cardarelli ma gli ospiti resistono.
Al minuto 37 cross in area dell’Orvietana sul quale svetta di testa Verona che mette alle spalle del portiere. E’ la rete del 3 a 0 per il Montevarchi. Prima di andare al riposo, Leto avrebbe l’occasione per portare a 4 le reti dei rossoblu, ma il suo tiro da fuori viene respinto dal portiere.
Nel secondo tempo non ci sono grandi emozioni fino al 23’, quando Rispoli viene atterrato in area del Montevarchi. L’arbitro non ha dubbi e decreta il calcio di rigore a favore dell’Orvietana. Cersosimo si presenta dagli undici metri e trasforma. Ancora Orvietana al 26’ quando un colpo di testa di Rispoli finisce alto di poco sulla traversa.
Al 34’ il portiere dei padroni di casa esce per frenare l’avanzata di Lorecchio, ma lo ferma solo commettendo fallo. Calcio di rigore per i rossoblu. Dal dischetto va Leto, ma il portiere respinge e si oppone con i piedi alla successiva ribattuta del centrocampista rossoblu.
Finisce così, con una vittoria preziosa per il Montevarchi. Indubbiamente avvantaggiato dalle due reti iniziali che hanno tagliato le gambe all’Orvietana e permesso di non correre troppi rischi all'Aquila. Bravi i padroni di casa che non si sono mai arresi, restando sempre in partita.
I rossoblu confermano il buon momento nelle gare in trasferta e riconoscono che tutto è andato per il meglio, anche se, dopo il netto vantaggio, hanno saputo gestire la partita in maniera saggia senza concedere troppo campo agli avversari.
Senza la penalizzazione il Montevarchi sarebbe a 13 punti, una collocazione che rappresenterebbe il giusto premio per questi ragazzi che ogni partita dimostrano un grande attaccamento alla maglia. Speriamo adesso che l’Aquila torni a volare anche fra le mura amiche
Alé Alè, rossoblè!

Ginestra GSA – Giglio Verde Pietrapiana 3 – 1




Sabato 17 Ottobre si è disputata la partita fra la Ginestra di Montevarchi ed il Giglio Verde di Pietrapiana, valevole per la quarta giornata del girone d’andata, campionato Arci Eccellenza girone Valdarno.
Tempo soleggiato, ma piuttosto freddo a causa del vento gelido che non ha smesso mai di soffiare durante l’incontro. Terreno in buone condizioni, considerati ovviamente gli standard dei campi dell’Arci!
Maglia a strisce rossoblu verticali, pantaloncini e calzettoni blu per la Ginestra, completo tutto verde con banda bianca laterale e calzettoni verdi per gli ospiti.
Per i rossoblu di casa indisponibili per infortunio Bucciarelli( fortunatamente gli esami non hanno riscontrato nessuna lesione al menisco), Bartoli, fuori ormai da tempo in attesa dell'operazione ai legamenti, Romei per una brutta contusione alla costola e Francini per motivi di lavoro. Squalificati invece Dini e Casini, ma che torneranno a disposizione già a partire dalla prossima settimana.
Partita cominciata con un lieve ritardo a causa della mancanza di una bandierina del calcio d’angolo, spazzata via dal forte vento prima dell'inizio dell'incontro.
Avvio pimpante del Giglio Verde, che al terzo minuto usufruisce di un calcio di punizione da buona posizione, ma non riesce a concretizzare.
Prima indicazioni dalla panchina della Ginestra, sulla quale, in sostituzione dell'allenatore
giocatore Benucci infortunatosi il turno precedente, siede il collaudato tandem Caposciutti-Velotto che manda in campo la seguente formazione: Marini fra i pali, Procelli Gianni, Riccucci, Stagi e Coppi a formare linea difensiva, il rientrante Morbidelli al centro di un folto centrocampo che vede schierati Belardi, Bardelli, Procelli Daniele e Caiani. Di punta il solo Monacelli a svariare sul fronte di attacco con l’inserimento dei centrocampisti a supporto.
Il primo quarto d’ora di gioco non regala nessuna emozione. Al 16’ prima occasione da rete della gara capitata sui piedi di Morbidelli, che da buona posizione tenta il pallonetto ma finisce alto sopra la traversa.
La partita è sostanzialmente equilibrata e le due squadre sembrano attendere il momento buono per affondare il colpo.
Al 25’ un tiro da fuori area di Procelli Daniele termina alto. Al 30’ prima occasione per gli ospiti: una punizione da fuori area sfila pericolosamente al lato della porta difesa da Marini.
E’ il 35’ quando, sugli sviluppi del primo calcio angolo a favore dei rossoblu, un tiro da fuori di Bardelli finisce poco sopra la traversa.
Al minuto 38 la partita si sblocca. Fallo laterale a favore della Ginestra in zona d’attacco che viene battuto lungo, direttamente a spiovere in area piccola. Come un falco si avventa sulla sfera Monacelli che, con colpo di testa sul primo palo da distanza ravvicinata, non lascia scampo al portiere avversario.
Si va al riposo sul risultato di 1-0 a favore della Ginestra.
Nell’intervallo Monacelli è costretto ad un uscire per un risentimento muscolare, al suo posto entra Velotto.
Parte subito avanti la Ginestra alla ricerca del goal della sicurezza. Il nuovo entrato Velotto si mette subito in evidenza con un paio di spunti personali. Da sottolineare, fra gli ospiti, la prova di grande spessore del capitano, un centrale di difesa sempre puntuale nelle chiusure e difficilmente superabile nell’uno contro uno.
Altro cambio nella Ginestra con Gaggi al posto di Belardi, per dare forze fresche al centrocampo.
Al 10’ Bardelli entra in area sul lato sinistro e viene atterrato. Il direttore di gara non ha esitazioni e concede la massima punizione. Dal dischetto si presenta il rigorista della Ginestra, il neo entrato Gaggi, che trasforma alla destra del portiere, nonostante la felice intuizione dell’estremo difensore del Giglio Verde.
Sulle ali del doppio vantaggio, la Ginestra prende fiducia. Al 12’ discesa in velocità sulla fascia destra di Caiani che mette al centro un pallone che attraversa pericolosamente tutta l’area di rigore finendo poi fra i piedi di Gaggi. Dribbling stretto del centrocampista rossoblu che viene steso. Altro calcio di rigore a favore dei padroni di casa. E’ lo stesso Gaggi che si presenta dagli undici metri per la seconda volta nel giro di due minuti. Battuta potente ma più centrale rispetto alla prima trasformazione. Il portiere questa volta riesce a deviare, ma la palla finisce comunque in rete per il 3 a 0 della Ginestra.
Da registrare le proteste degli ospiti, in particolare del capitano che viene anche ammonito, in occasione della concessione del secondo rigore a favore della Ginestra. Nello specifico ritenevano che Gaggi avesse accentuato la caduta. Ospiti nervosi con l'arbitro e rimediano due cartellini gialli in un solo minuto.
Al 17’, segnali di risveglio del Giglio Verde che arriva dalle parti di Marini con una conclusione che termina abbondantemente al lato.
Al 20’ lungo lancio a scavalcare la difesa rossoblu e Cherici si inserisce trovandosi da solo davanti a Marini. Pregevole l’esecuzione del centravanti ospite, che con un pallonetto scavalca l’incolpevole portiere della Ginestra.
Ridotto il passivo a sole due reti, il Giglio ci crede. Gli ospiti continuano a spingere, esponendosi però al contropiede dei padroni di casa che, con il centravanti Velotto a spaziare sul fronte offensivo, mettono in apprensione la retroguardia avversaria.
Buona iniziativa intorno alla mezz’ora del Giglio Verde, che costringe Marini ad un’uscita al limite dell’area per bloccare l'offensiva. Continua il forcing ospite che chiude la Ginestra nella propria metà campo. Al 34’ vibranti proteste ospiti per un contatto in area sospetto, non sanzionato dal direttore di gara che lascia proseguire. Circa un minuto dopo, una punizione a favore del Giglio Verde termina di poco alta sulla traversa.
Nei minuti finali, con gli ospiti sbilanciati in avanti nel tentativo di accorciare ulteriormente le distanze, la Ginestra alleggerisce la pressione riportandosi nella metà campo avversaria. Occasione d’oro per Bardelli che da buona posizione colpisce debolmente fra le braccia del portiere.
Nei quattro minuti di recupero concessi, un potente calcio di punizione di Coppi colpisce la traversa e successivamente viene deviato in angolo dal portiere. Sugli sviluppi del calcio d’angolo, Stagi si smarca bene all’interno dell’area piccola, ma da distanza ravvicinata non riesce a battere il portiere in uscita.
Finisce 3-1 per i padroni di casa. Un parziale tutto sommato giusto per quanto visto in campo, anche se il Giglio Verde ha avuto il merito di crederci fino alla fine ed ha dimostrato di essere una squadra determinata.
La Ginestra, ancora imbattuta dall’inizio del torneo, centra la seconda vittoria consecutiva capitalizzando al massimo le occasioni create e contenendo bene gli avversari. Una volta in vantaggio, ha saputo gestire bene la partita sfruttando gli spazi concessi con delle ripartenze ben orchestrate dai suoi centrocampisti. L’unico errore commesso dai padroni di casa è stato quello di concedere troppa iniziativa al Giglio Verde una volta in vantaggio.
Il prossimo turno vedrà la Ginestra impegnata sul difficilissimo campo del Ponterosso, mentre il Giglio Verde Pietrapiana ospiterà la Fulgor Incisa in uno scontro già decisivo per la salvezza.

15 ottobre 2009

E alla fine a lavorare... ci andiamo noi!




Chi diceva che si annoiava nel vedere le partite degli Azzurri? Ieri sera c'erano tutti gli ingredienti giusti per assistere ad una partita senza troppi tatticismi e priva di quella paura di perdere, che quasi sempre frena il bel gioco. L'Italia già con il biglietto in tasca per il Sud Africa, Cipro, il nostro avversario, senza più nessuna pretesa, ma con una voglia matta di dimostrare al mondo i progressi fatti dopo il 4 a 1 rifilato alla Bulgaria.
Inizialmente, infatti, è stato proprio merito dei ciprioti se abbiamo assistito ad una gara divertente. Lippi opera un massiccio turn over cambiando tutta la squadra, portiere compreso. Si capisce subito che gli automatismi sono da rodare, mentre gli ospiti si trovano a memoria e prediligono un gioco caratterizzato da fraseggi stretti che spesso mettono in imbarazzo gli azzurri.
Dopo appena dieci minuti Cipro è in vantaggio. Chi si aspettava una partita piatta e noiosa comincia a scuotersi il divano di dosso. L'Italia non è, comprensibilmente, la stessa di Dublino e lo si vede. Molti telespettatori stanno ancora mangiando quando, ad inizio ripresa, Cipro raddoppia.
Il pensiero comune è che, da bravi italiani con la qualificazione mondiale già raggiunta, la logica imponga di risparmiarsi per l'imminente turno di campionato del fine settimana. Non abbiamo fatto i conti con l'orgoglio "Lippiano" degli ultimi tempi. Caricati forse dal doppio pareggio agguantato in extremis contro l'Irlanda, gli Azzurri non si danno per vinti e reagiscono. Il tipico pragmatismo calcistico italiano avrebbe tranquillamente suggerito di lasciar perdere e di limitarsi semplicemente a contenere gli avversari, evitando di fare una figuraccia con un passivo più rotondo.
Forse la svolta è stata proprio il rumoreggiare becero sugli spalti da parte di un gruppo di spettatori, il quale ha letteralmente invitato gli azzurri a trovarsi un lavoro...Capirai, come se di questi tempi fosse impresa facile! In seguito, ha suggerito al nostro mister di convocare Cassano...tanto per cambiare!
I nostri non hanno mollato e si sono gettati nella metà campo cipriota. Gli sforzi sono generosi, ma sembrano non venir premiati. Quando ormai la partita sembra persa, Gilardino con una torsione di testa delle sue accorcia le distanze. È il 33' del secondo tempo, ma l'Italia ci crede. Trascorsa appena una manciata di minuti arriva il pareggio, merito ancora di un'intuizione del centravanti viola, che dimostra un fiuto del goal degno di un cannoniere di razza. L'Italia non si accontenta e spinge ancora.
Quello dell'Italia è un piacevole forcing per noi telespettatori, abituati a partite spesso imprigionate da schemi tattici che a malapena concedono alle statistiche soltanto un paio di tiri in porta. Il pubblica adesso non vorrebbe vedere più Gattuso fare il calzolaio o Di Natale il fruttivendolo, ma grida " Italia, Italia". Ci credono anche loro e proprio allo scadere ancora Gilardino, in scivolata, sferra la zampata del 3 a 2 finale, che regala applausi alla nazionale azzurra.
Il carattere che hanno dimostrato di avere questi ragazzi è davvero da elogiare. E’ vero anche che se ieri sera ci siamo divertiti, è stato pure merito anche della brillante nazionale cipriota.
A fine partita Lippi non ha fatto mistero di non aver gradito gli insulti e le critiche, a suo dire ingiuste, rivolte da una parte del pubblico ai suoi giocatori. Perlomeno il nostro Ct si è limitato a toni duri ma composti, cosa che non è riuscito al suo collega Diego Maradona. Il tecnico della nazionale albiceleste a fine partita non si è proprio contenuto ed ha pregato i suoi ciritici di, testuali parole, continuare a “chupar”. Che eleganza!!!!
Se a fine partiti soffrono tutti di nervi così, meglio fare come facciamo noi: andare a lavorare!

Dalla Ginestra alle stelle ( Pt.2 )



Ore 20.45 di un giovedì sera invernale qualunque. Piove ormai ininterrottamente da tre giorni, ma niente ferma il nostro capitano dal recarsi al campo d'allenamento. Il Giovedì, piova o non piova, è serata di allenamento. Campo vergognosamente allentato o in perfette condizioni, alle nove tutti pronti. Magari muniti di k-way, che è meglio. Ovviamente i campi dove si allenano e giocano le nostre squadre amatoriali non hanno niente di quei praterellini all'inglese dal manto erboso tutto uniforme, che tanto aiutano a drenare la pioggia. Anzi, la vera rarità è trovare un ciuffetto d'erba in mezzo a tanta terra. Alcuni tendono ad assomigliare alle dorate spiagge della riviera romagnola, altri paiono un orto seminato senza verdura. La sostanza comunque non cambia, quando piove ogni campo diventa un acquitrino. Con le pinne, il fucile e gli occhiali, come ricordava il ritornello di una vecchia canzone, si potrebbe tranquillamente uscire dallo spogliatoio. Purtroppo neanche conciati così ci si salverebbe dal fango che, in caso di scivolata, sarebbe pronto a ricoprirti fino alle orecchia.

Solo un coccodrillo sarebbe potuto scendere in campo indossando appena un paio di pantaloncini corti, una magliettina a maniche corte con sopra un leggero k-way, peraltro sganciato davanti. La vera sorpresa fu il vederlo calzare gli scarpini da calcio senza calzini, caso più unico che raro, credo, nella storia del calcio. Diceva che con il campo in quelle condizioni si trovava più a suo agio così! Un centravanti coccodrillo così, mai più incontrato.

Già dopo i primi giri di campo, gli indumenti diventano un tutt'uno con il terreno di gioco. Gli scarpini si trasformano in macigni da portarsi dietro ad ogni passo, complice il fango che ci si attacca. Nonostante le condizioni proibitive, non si rinuncia al programma abituale di allenamento. Riscaldamento e stretching completati, si passa ai classici tiri in porta. Il portiere non aspetta altro e muore dalla voglia di farsi un bel tuffetto nella pozza che ricopre interamente la sua porta.

Per completare l'opera di "inzaccheramento", non può mancare l'agguerrita partitella finale. Chissà perché, quando il campo sembra una risaia, fioccano a più non posso gli interventi in scivolata. Risultato? Mota fin sopra i capelli.

Arriva il momento della doccia, dove basta vedere il colore dell'acqua che filtra negli scarichi per capire la quantità di campo che se ne va. Le condizioni dello spogliatoio sono comprensibilmente indecenti: fango da tute le parti, scarpe, borse e spesso anche sui vestiti dei calciatori.

Finalmente il nostro capitano sale in macchina per fare rientro a casa. Entra dalla porta che accede direttamente in sala, la luce è spenta, i bimbi forse stanno già dormendo, mentre la moglie si trova in cucina. Attraversa la sala, appoggia la borsa sul tappeto e si ferma sulla soglia della cucina per un breve saluto alla dolce consorte, ancora ignara del disastro appena compiuto dal marito. Prosegue scendendo le scale che portano alla stanzina adibita a piccola lavanderia. Meglio lasciare subito tutto giù, pensa, così prima di andare a letto qualche "santo" avrebbe potuto già disfare e rifare la borsa, dato che appena 36 ore dopo molte di quelle cose sarebbero servite pulite ed asciutte per la partita.

Consapevole di questo, la moglie lascia la cucina per vedere il da farsi. Come accende la luce della sala, si trova di fronte ad uno scenario apocalittico. Fango da ogni parte, sembrava che il campo del Pestello avesse aperto una succursale nel salotto di casa sua. Il povero tappeto persiano, regalo di nozze della mamma, stava urgentemente facendo i documenti per tornarsene in medio oriente da come era stato ricoperto di terra. Dove era stata appoggiata la borsa, non avrebbe più splenduto niente per anni! Inoltre, avendo avuto la brillante idea di scendere fino giù, le scale sembravano quelle di un sottopassaggio di una metro in un giorno di pioggia.

Risparmio, per rispetto del decoro, di citare tutte le parole ( “-acce”, più che altro ) contenute nelle urla rivogate dalla moglie al nostro caro capitano. Passato lo sfogo, eccola a cercar di cancellare il passaggio dei barbari, per poi sistemare la borsa in vista della partita del fine settimana. Proprio come se nulla fosse successo.

Proprio delle sante le “wags” dell’Arci!