25 giugno 2010

Addio Sudafrica...


E così arrivò il momento di tornare a casa, l'attimo in cui si ha la percezione che tutto è perduto, che quella coppa alzata quattro anni fa al cielo azzurro di Berlino verrà baciata, adorata e strapazzata da altre mani, che altri saranno i colori che tingeranno il freddo cielo sudafricano la sera dell'11 luglio.

Usciamo con merito, niente da eccepire; purtroppo lo strazio è durato tre partite, giocate nella speranza di vedere i nostri passare in vantaggio, rendersi pericolosi schiacciando l'avversario nella propria metà campo e vincere convincendo. Così non è stato, anzi abbiamo dovuto sempre rincorrere, soffrendo le pene dell'inferno per segnare una rete. La manovra stagnava, le occasioni create si sono contate con il contagocce, mentre gli imbarazzi difensivi hanno rispecchiato l'annata sfortunata avuta da molti dei nostri giocatori. La fortuna non è stata dalla nostra parte come in Germania, ma, si sa, la dea bendata aiuta gli audaci e noi abbiamo osato veramente poco.

Sono già cominciati i processi verso colui che a partire proprio da oggi non sarà più giudicabile in quanto dimissionario, pensionato di lusso che vedremo presto solcare i mari della sua amata Viareggio. Proprio mister Lippi, da uomo navigato com’è, profondo conoscitore dei processi sommari della stampa di casa nostra, ha già spianato la strada ai giocatori che proseguiranno la loro avventura azzurra nel prossimo corso, esentandoli da ogni possibile colpa sul naufragio italico in Africa ed addossandosi tutte le responsabilità. Sappiamo tutti benissimo che così non è, ma ancora una volta Marcello ha dimostrato di essere un campione del mondo, un professionista che in carriera ha vinto tutto e non teme di esporsi in prima persona pur di salvare il salvabile e garantire un futuro speranzoso ai “suoi” ragazzi. Lui ha sicuramente le sue colpe, ma in campo scendono i giocatori, che se nello specifico non arrivano mai primi sul pallone, le palle alte li saltano sistematicamente e Vittek pare Rumenigge...beh allora non c'è mister che tenga!

Il compito di rifondare la nostra Italia, quattro volte campione del mondo, spetterà al coraggioso Prandelli, condottiero intrepido che ha abbandonato la mite sponda viola per affrontare la bufera azzurra che lo attende all'orizzonte. Dovranno essere le nostre società ad aiutarlo in questo nuovo progetto, investendo maggiormente sui vivai e dando più fiducia ai giovani in prima squadra. Solo così potranno crescere i futuri campioni mondiali, ai quali spetterà il compito di farci scendere ancora una volta per strada in una notte d'estate per ricoprire di gloria il nostro calcio.


Foto da gazzetta.it


24 giugno 2010

Gara d'ufficio!


Manca poco al fischio d'inizio di Slovacchia - Italia, gara decisiva per il passaggio del turno da parte dei nostri azzurri. Purtroppo l'orario della partita non e' dei più graditi per chi deve lavorare: a quell'ora siamo nel picco della giornata produttiva e non faremo proprio la felicità dei nostri titolari o responsabili quando verso le 16, immancabilmente ci sintonizzeremo sui Rai Uno, per i più fortunati, o sui Radio Uno per chi non dispone di una Tv.

Inutili saranno divieti e proibizioni: la nazionale italiana di calcio non conosce limiti in occasione della coppa del mondo e tutti devono avere il sacrosanto diritto di vederla! Non saranno accettate riunioni urgenti convocate in extremis; l'unica cosa che potremmo digerire allo scadere sarà un bolide di De Rossi dai 25 metri che ci farebbe esplodere di gioia come da tanto tempo attendiamo. Simulare un congestionamento delle linee telefoniche per richiamarci all'ordine sarà una tattica punibile con il rosso, l'unico colore di cui vogliamo vedere il sedere dei nostri malcapitati avversari a fine gara!

Ecco le novità di formazione con Gattuso al posto di Marchisio e Di Natale al posto di Gilardino, in realtà sostituito nel ruolo di centravanti da Iaquinta. Nuovo anche il modulo con cui Lippi proverà a scardinare la difesa della Slovacchia: dal 4-4-2 si passa al maggior potenziale offensivo offerto dal 4-3-3. Sarà la fantasia di Di Natale a vivacizzare un attacco poco servito nelle due gare precedenti e privo di inventiva: molto probabile, nella ripresa, la staffetta fra Iaquinta ed il bomber dell'ultimo campionato di seriae A, Pazzini.


Forza Azzurri! Tutti gli uffici d'Italia sono con voi!

Mondiale spettacolo!



Sarà anche un mondiale dove si segna poco e lo spettacolo, fatta eccezione per alcuni formazioni, latita, ma non potremo certo dire di esserci annoiati. Si legge che le squadre sudamericane si difendono bene risultando impenetrabili, ma lo spettacolo proviene da altre situazioni.

La Francia, a suo modo e malgrado, ha dato eccome spettacolo: vedere la faccia tirata di Domenech, costretto a leggere il comunicato di ammutinamento scritto dai suoi calciatori, è stato godurioso come rivedere scuotere la rete dal terra aria di Grosso che ci ha regalato la coppa in Germania, una gioia immensa. Questo lo scrivo da tifoso italiano palesemente di parte che vede nell’eliminazione della Francia la fine di un ciclo glorioso che ha portato sulle rive della Senna un Campionato del Mondo ed un Europeo, quest'ultimo vinto proprio in finale contro la nostra Italia. I Galletti sapranno ricostruire una squadra competitiva ripartendo dai giovani e sono certo che Blanc, prossimo tecnico dei Bleus, saprà far risorgere la Francia dalla proprie ceneri.

Mi diverte vedere “que me la sigan chupando” Maradona rotolarsi per terra dalla gioia dopo una rete dei suoi e non mi perdo per niente al mondo le sue interviste mondiali, dove senza giri di parole idolatra come una divinità antica il suo erede Lionel Messi. Quasi un rapporto padre figlio che fin adesso ha portato l’Albiceleste agli ottavi, gara in cui incontrerà lo scorbutico Messico, già giustiziere dei francesi nella fase a gironi. Se l’Argentina manterrà questa forma e la stessa convinzione nei propri mezzi la finale dovrebbe arrivare senza ostacoli. E’ appunto la mancanza di alternative che facilita, al momento, il cammino di Diego: Germania ed Inghilterra sono troppo altalenanti nelle prestazioni ( considerando poi che una delle due sarà costretta uscire nell’ottavo che le vede opposte ), mentre l’Olanda non offre garanzie di tenuta. L’unica vera rivale, seppur dal gioco non spumeggiante come un tempo, è il Brasile di Dunga: una squadra quadrata, spesso ballerina in difesa quando si distrae, ma capace di andare a rete con molteplici soluzioni che si incastrano perfettamente in quella filosofia di gioco conosciuta in tutto il mondo come futebol bailado.

Chi andrà avanti fra Stati Uniti e Ghana avrà qualche chance di ritagliarsi un posto al sole nella gloriosa storia dei mondiali: dubito che qualcuna delle due riesca ad arrivare fra le prime quattro. L’Uruguay potrebbe essere la vera sorpresa ed arrivare sul podio mondiale, sempre che riesca a sbarazzarsi della Corea del Sud, capace di esaltarsi contro le grandi quando la posta in palio è elevata.

Discorso diverso per la nostra povera ( di gioco e contenuti ) Italia: decisiva, non solo per il risultato, sarà la prestazione di oggi. I più accreditati parlano di una molla che deve ancora scattare e che sarebbe in grado di catapultarci direttamente in finale: la penso un capellino diversamente e non credo che dipenda tutto da una pseudo molla virtuale. Ho visto scendere in campo una squadra sicuramente esperta, ben messa in campo ma che ha commesso delle leggerezze in difesa, complice anche la sfortuna, che l’hanno condannata a gare in salita. Né Paraguay né tantomeno Nuova Zelanda ci hanno dominati sul piano del gioco: nel caso specifico dovevamo essere a noi a fare la partita trovando con maggiore facilità la via della porta, ma non l’abbiamo fatto risultando spesso macchinosi e privi di idee. Quello che ci manca è l’ultimo passaggio, la giocata in grado di rifornire le nostre bocche da fuoco. Per il resto non siamo inferiori all’Italia campione del mondo in Germania: neppure in quell’occasione abbiamo avuto il gioco del Brasile né tantomeno le giocate spettacolari della Spagna, ma partita dopo partita ci siamo fatti valere sul campo cambiando le nostre caratteristiche in base all’avversario di turno e non siamo mai andati in crisi. Manca un po’ di inventiva, la fantasia propria dei giocatori di talento capaci di far alzare in piedi un stadio intero e risolvere una partita con una sola giocata. Ci farebbero comodo, ma il prodotto del nostro calcio attuale è quello che vediamo in Sudafrica e dobbiamo cercare di vincere sfruttando altre armi. La Slovacchia non è avversario da sottovalutare, ma neanche da temere: gli ottavi, seppur come secondi, non sono un miraggio, basta solo crederci e stare più attenti in difesa sulle palle alte!


Nelle foto (sportmediaset.com) in alto "Ringhio" Gattuso che oggi dovrebbe riprendere il suo posto in messo al campo.


14 giugno 2010

Forza azzurri!


Sarà dura, e lo sarà per tanti aspetti. Il Paraguay non è l'Australia, facilmente travolta dalla furia tedesca, bensì una squadra capace di battere Brasile ed Argentina nelle gare di qualificazione per accedere alla fase finale del mondiale. Inoltre, come tutte le sudamericane, basa il proprio gioco sulla tattica e non si fa pregare nel mostrare i tacchetti. Abili maestri nella provocazione, puntano sul fatto di poter schierare giocatori giovani e motivati nelle proprie file, vantando un attacco di tutto rispetto.
Più che l'avversario, però, l'Italia campione del mondo in carica dovrà guardare se stessa: saranno i giocatori, come sempre, a decidere tutto. La loro voglia di dimostrare di essere ancora i campioni del mondo in carica sarà determinante per ben figuare in una coppa del mondo che difficilmente verrà portata a casa dai nostri azzurri. Sappiamo bene che con Lippi in panchina perfino Marchisio si potrà trasformare in un Roberto Baggio del 2000, ma le chances di bissare il trionfo di Berlino sono davvero poche. Con questo, c'è modo e modo di uscire da un mondiale: la dignità con la quale verranno affrontate le nuove sfide sarà determinante per capire se mister Prandelli potrà contare ancora su questo gruppo per il futuro.
Fin ad adesso la Germania è stata la squadra che ha impressionato maggiormente: resterà da vedere quanto l'Australia, ricoperta con 4 reti dai tedeschi, ci abbia messo del suo, esaltando più del lecito le avanzate di Klose e compagni. L'Argentina ha sofferto nel debutto contro la Nigeria, ma l'avversario era di quelli da prendere con le molle e comunque la squadra di Maradona ha dato prova di solidità e concrettezza, doti fondamentali per arrivare fino in fondo. Una papera mondiale ha condannato l'Inghilterra di Capello al pari contro gli USA, ma non appena Rooney acquisterà la forma migliore tutta la squadra inizierà a girare a pieno regime. La Francia non ha certo impressionato per il gioco né per le occasioni create: da rivedere sicuramente, anche se difficilmente arriverà fra le prime quattro. Da pochi minuti l'Olanda ha battuto, senza peraltro convincere, una modesta Danimarca tutta grinta e muscoli, ma priva della qualità necessaria per andare avanti in una manifestazione così competitiva come la coppa del mondo. Buone invece le chances degli Oranges di accedere alle semifinali.
Vedremo chi, nel mondiale delle promesse, riuscirà a compiere la propria: Maradona nudo nella piazza dell'Obelisco di Buenos Aires se i suoi ragazzi conquisteranno la coppa, Kakà che promette la miglior forma per poter trascinare la seleçao alla conquista della sesto campionato oppure le varie modelle e star della televisioni che, giorno dopo giorno, stanno promettendo spogliarelli mozzafiato nel caso la propria nazionale diventi campioni. Di vedere el pibe de oro nudo o di pregare affinché Kakà guadagni la forma migliore, con tutto il rispetto che nutro verso questo sport, mi interessa il giusto: diverso il discorso se mi chiedessero di tifare per squadre che hanno madrine d'eccezioni pronte a rivelarsi al mondo intero come mamma le ha fatte. Beh, in quel caso potrei tifare perfino per il Cile!

Nella foto in alto, da corriere.it, il nostro vero ed unico fuoriclasse: Marcello Lippi

10 giugno 2010

La Ginestra a tavola

E' sempre un bello spettacolo quando i gialloverdi ginestrini si ritrovano a cena: non si risparmiano, lottano su ogni vassoio ed incuranti della presenza della dirigenza al completo danno il meglio di loro stessi.
La cena di fine stagione, se così la possiamo definire, è stata fortemente voluta dal presidentissimo Aldinucci, ritrovato veramente in splendida forma ieri sera al Solito Posto di Terranuova Bracciolini. Proprio per bocca del presidente, è arrivata la conferma della notizia che già da qualche tempo circolava negli ambienti del calcio amatoriale: la Ginestra non parteciperà al prossimo campionato Uisp. I ragazzi di mister Benucci torneranno a disputare il caro amato campionato Anspi, che tante soddisfazioni ha regalato in passato alla Ginestra. Una decisione doverosa che dovrebbe garantire una maggiore disponibilità da parte dei ragazzi in occasione delle gare ( solitamente nel campionato Anspi le gare vengono disputate di pomeriggio e non in notturna come nella Uisp ) ed un stimolo maggiore per tutta la durata del torneo, dato che sono previsti i playoff con tanto di finali di provinciali.
Ovviamente, come ha precisato lo stesso Aldinucci, l'impegno da parte di tutti dovrà essere maggiore rispetto a quello profuso nella passata stagione. E' stata soprattutto l'occasione per ricompattare il gruppo prima di salutarsi per le vacanze estive: un caloroso arrivederci alla preparazione pre-campionato più carichi che mai!
Ecco le immagini della serata, condita da tanto vino ed ottimo cibo! Un grazie di cuore alla società Ginestra per l'impeccabile organizzazione.

Si comincia appunto con la dirigenza, un doveroso tributo.

Mister Benucci, pure in versione estiva, riscuote sempre un discreto fascino...Rosario Pudda, elegante come non mai, è apparso veramente in ottima forma!


Sguardo penetrante e bicchiere di vino alla mano: Remo!

Un abbronzatissimo e sorridente Carlo Dami ha dichiarato che l'obiettivo minimo per la prossima stagione dovranno essere le finali di Bellaria!

Lo sguardo torvo e minaccioso del presidente Aldinucci non promette niente di buono per il discorso che verrà....


Carichi come fionde: Bardelli e Marcheselli sembrano essere ad inizio stagione invece che alla fine! Speriamo mantengano questa forma anche per il prossimo campionato!


Si passa alla tavolata dei ragazzi ed il clima si fa più goliardico: Caiani abbraccia un "politicizzato" Casini che mostra fiero la maglietta del Che. Chino e Monacelli non sono da meno ed appaiono in grande spolvero.


Stagi, Francini, Procelli Daniele e Marini non sembrano accusare la serata particolarmente calda e badano bene a non lesinare sul vino!

Belardi e Coppi non hanno smesso un attimo di parlare di calcio: per loro la Ginestra potrebbe scendere in campo anche domani che sarebbero i primi a gettarsi nella mischia


I granitici Bucciarelli e Procelli Gianni si mostrano sicuri: con loro nel mezzo del campo non passerà nessuno


Ti farebbe un collino così...ma il Migo non teme nulla e nessuno!


Un pensiero anche per gli assenti...


Si aprono le danze...

Massimo impegno: nessuno vuole arrivare secondo sul piatto!


Piano con il cibo, che fra poco sarà tempo di visite mediche: per poter scendere in campo nel campionato Anspi sarà obbligatoria per tutti!


Operazione rinnovo!


Gioventù gialloverde!

Il momento del discorso finale con il Presidentissimo che si appoggia sulla colonna portante della squadra...


Il momento del dolce...




e del brindisi finale!

Auguri Ginestra!

9 giugno 2010

Premiazioni campionati Uisp Valdarno 2009/2010



Serata conclusiva della stagione agonistica 2009/2010 che vedrà la consegna delle coppe alle squadre arrivate nei primi posti dei loro gironi, oltre all'assegnazione della coppa disciplina e del titolo di capocannoniere. Ecco i protagonisti della stagione che verranno premiati:

CALCIO A 11 "ECCELLENZA" - VALDARNO
1ª LECCESE USD
2ª ARCI MATASSINO
3ª GSA CASCIA
4ª PONTEROSSO

Coppa Disciplina: ARCI BUCINE/MERCATALE

Capo cannoniere: SAMPIERI Stefano
(Arci Bucine/Mercatale)


FINALE PROVINCIALE Calcio a 11
1ª LECCESE USD


CALCIO A 11 "1ª CATEGORIA" - VALDARNO
1ª A.S. GIGLIO
2ª SPARTA REGGELLO
3ª MCL CASTELFRANCO
4ª SAN CIPRIANO

Coppa Disciplina: NOTTE DI NOTE

Capo Cannoniere: PARISI Antonino (Gaville)


CALCIO A 5 - VALDARNO

1ª POL. TERRANUOVA ASD
2ª MCL PIANDISCO'
3ª PONTEROSSO C5
4ª ITALFIASCO C.5

Coppa Disciplina: MCL PIANDISCO'
SHADY PELLETTERIE
Capo Cannoniere: FERRUCCI Jonathan (Italfiasco)

A fine serata, rinfresco offerto dalla Lega: un motivo in più per non mancare!

8 giugno 2010

Italia in partenza


Direzione Sudafrica con l'obiettivo di conquistare la quinta coppa del mondo della storia. Impresa ardua pensando alla concorrenza di nazionali come Spagna, Brasile ed Inghilterra, favorite di prima fascia per la vittoria finale. Gli iberici, campioni d'Europa in carica, sono nella loro fase ascendente e potrebbero non avere più la chance di vincere la coppa; il Brasile ha storicamente nel Dna la vittoria mondiale e le sue probabilità di diventare campione sono sempre elevate. L'Inghilterra di Fabio Capello è una reale accreditata al successo finale: solida e cinica come la nazionale italiana del 2006, può contare su elementi di spicco in grado di risolvere la gara con una sola giocata.
E la nostra Italia, campione del mondo in carica? Il clima di polemiche che precede ogni mondiale da noi, sembra non mancare neanche quest'anno: l'inchiesta su Calciopoli ha ripreso vigore, le proteste per le esclusioni eccellenti da parte del commissario tecnico hanno fatto infuriare tifosi e giornalisti. Per non parlare poi dell'ultimo caso scoppiato in ordine di tempo che riguarda Marchisio, il centrocampista della Juventus, che durante l'esecuzione dell'inno nazionale in occasione dell'ultima amichevole contro la Svizzera ha dato della Ladrona a Roma! Come se solo Bossi ne avesse il diritto...
Insomma, siamo già entrati tutti in clima mondiale, dove ogni piccolo insignificante gesto viene amplificato all'inverosimile pur di catalizzare tutta l'attenzione verso quell'evento magico che si ripete ogni quattro anni e che paralizza interi stati nei giorni degli incontri clou.
Lasciando da parte le polemiche ed analizzando gli aspetti tecnici del mondiale che sta per iniziare, gli azzurri non sembrano in grado di recitare, ad oggi, il ruolo di squadra da battere. Siamo più "vecchi" di quattro anni nell'ossatura principale e forse le motivazioni sono inferiori: la cosiddetta fame di vittorie non potrà essere la stessa dell'ultima edizione. Gli innesti dei giovani non sembrano così convincenti e rodati da poter competere con le altre nazionali; inoltre, il nostro reparto offensivo non gode della stessa esperienza internazionale di quelli in possesso delle altre squadre. Ovviamente si tratta solo di considerazioni da bar, perché con mister Lippi in panchina tutto è possibile: l'ha dimostrato nel 2006, quando nessuno avrebbe scommesso su di noi e poi è andata com'è andata.
Primo banco di prova sarà il Paraguay, avversario tosto dai tipici ritmi lenti sud americani ma che non disdegna un gioco concreto interpretato da giovani calciatori in grado di creare pericoli. Ci vorrà la migliore Italia per un esordio convincente e benaugurante per il prosieguo del torneo: il girone non è assolutamente da prendere alla leggera e la vera incognita sarà la Slovacchia, squadra capace di tutto, contro la quale occorrerà fare tesoro di tutta l'esperienza accumulata per non uscirne con le ossa rotte.

5 giugno 2010

Schiavone per la leggenda


Manca meno di un'ora alle 15:00, orario d'inizio della finale del singolare femminile del Roland Garros di Parigi. Si tratta di uno dei tornei più prestigiosi al mondo, una competizione che ha segnato la storia del tennis e dove nessuna italiana, prima della nostra Francesca Schiavone, era mai arrivata.
La voglia di fare la storia, di entrare nella leggenda sportiva italiana e mondiale è indescrivibile. Questo è il momento di mantenere la calma, quello di non farsi ingannare dalla tensione dell'attesa ma di prepararsi al meglio raggiungendo il massimo livello di concentrazione.
Sarà comunque un giorno che fa storia, tanto atteso in ambito femminile, mentre in ambito maschile era toccata ad Adriano Panatta la gloria della vittoria nel 1976.
Non siamo abituati a tifare per i nostri azzurri in una finale di un torneo del Grande Slam, ma ci adatteremo subito! Non temere Francesca, saremo tutti con te e Rai 2 registrerà ascolti da mondiali!In bocca al lupo leonessa!

Pronta guarigione Vale


Una gomma fredda, un mezzo bastardo che incurante del campione che lo guida ti sbalza fuori, spingendoti tanto in alto da farti ricadere sull'asfalto duro come il dolore che hai provato per la rottura di tibia e perone. Una pista che definire di casa sarebbe riduttivo, ma che proprio per la sua immensa complessità non guarda in faccia nessuno: nelle sue curve da 180 all'ora tutto deve essere perfetto, altrimenti neanche un fenomeno delle due ruote come Valentino Rossi riesce a stare in piedi.
L'abbraccio e l'affetto di tutto il Mugello, oltre a quello dell'Italia intera sportiva, ti faranno tornare più forte di prima, più vincente che mai per scrivere ancora pagine di storia motociclistica. La leggenda avrà pazienza e sarà costretta ad aspettarti: il vuoto di campioni è imbarazzante. Da quando corri in moto, nessuno ha vinto più di un campionato di fila nelle categorie in cui competi. Quindi, caro Vale, nessuna fretta che il motociclismo sei tu. Ti aspettiamo per regalarci nuove emozioni. In bocca al lupo!

Foto da gazzetta.it

3 giugno 2010

Il vero problema di Moratti


Non era tanto lasciar partire Mourinho lo Speciale, nonostante i 16 milioni di euro incassati, il vero problema del presidente, bensì trovare un degno sostituto del portoghese che possa offrire le stesse garanzie a livello di vittorie e gestione del gruppo.
Moratti lo sapeva fin dall'inizio ed il suo tentennamento più grande, nelle ore che hanno seguito la vittoria dell'Inter in Champions, non era tanto il non rassegnarsi alla perdita di Mourinho quanto al pensiero di dover cercare il suo successore. Vale a dire: resta con noi perché non ho né voglia né tempo di trovare un allenatore valido e vincente come te.
Purtroppo per Moratti, il tecnico di Setubal si è già presentato al Real Madrid ed ai suoi numerosi tifosi. A questo punto non resta che continuare la ricerca del nuovo allenatore, un ruolo decisamente importante visto il grande vuoto lasciato alla Pinetina dallo Special One.
Nelle ultime ore, pare si intraveda uno spiraglio nella trattativa con Benitez che, a detta dei soliti ben informati, si sarebbe liberato dal Liverpool, sempre più a corto di liquidità ed in procinto di cambiare proprietario. Lo spagnolo potrebbe essere l'uomo giusto e corrisponderebbe all'identikit di Moratti che fin da subito ha detto di volere un mister che in carriera avesse già vinto la Champions.
Nei giorni scorsi Capello aveva gentilmente rifiutato la proposta nerazzurra, come del resto la stessa cosa aveva fatto Hiddink, sempre più fiero di guidare la sua Turchia. Personalmente non ho mai creduto che Mihajlovic potesse giù assumere, da solo, il timone dell'Inter ed infatti è in procinto di firmare per la Fiorentina: tutta esperienza che gli servirà per un futuro vincente dove non è da escludersi un suo approdo in nerazzurro. L'ipotesi Guardiola era forse quella più suggestiva, ma perlomeno per questa stagione non ci sarà niente da fare: l'allenatore del Barcellona non si muoverà dalla Catalogna fino a Giugno 2011: a partire da quella data saranno in molti a volerlo alla guida della propria squadra, primo fra tutti il Milan se l'avventura con Allegri dovesse rivelarsi un flop.
Tornando al problema di Moratti, l'unico che potrebbe rassicurarlo in gestione del gruppo e mentalità vincente sarebbe proprio Rafa Benitez: uomo colto che parla perfettamente italiano ed in grado di farsi rispettare all'interno dello spogliatoio. La persona giusta per domare la babele comportamentale nerazzurra, dove come prima cosa occorrerà lavorare sulla psicologia dei giocatori, devastati dalla partenza del tornado Mourinho: infondere loro quella certezza che potranno vincere anche senza lo Special One sarà il compito fondamentale del nuovo coach.
Se non dovesse arrivare Benitez, Moratti potrebbe aspettare la fine dei mondiali affidando temporaneamente la campagna acquisti alla coppia Baresi - Branca, in attesa di un tecnico di spessore attualmente alla guida di qualche nazionale oppure investire su un allenatore emergente, anche se in quest'ultimo caso i rischi sarebbero maggiori.

Nella foto in alto un dubbioso Massimo Moratti pensa al nome giusto per sostituire Mourinho passato al Real.

2 giugno 2010

E venne il giorno di Fabio l'Emirato


E' ufficiale la notizia che già da ieri sera circolava: Fabio Cannavaro continuerà la sua carriera di calciatore professionista a Dubai. In scadenza di contratto con la Juventus, il 37enne difensore, capitano della Nazionale, ha firmato un biennale con l'Al Ahli. Un affare fortemente voluto dal nuovo presidente, Abdullah Saeed Al Naboodah.
Cannavaro non sarà solo il giocatore più rappresentativo del club, ma anche l'ambasciatore sportivo di Dubai, avendo così la possibilità di coronare la sua carriera con un'esperienza di vita e professionale ai massimi livelli.
Il diretto interessato si dice felice di aver firmato con l'Al Alhi per le prossime stagioni, e fa sapere di aver in passato già pensato di andare a vivere a Dubai, un città che adora e dove non manca niente per essere felici ( soprattutto con lo stipendio che percepirà, aggiungo io! ). Ancora non sono stati resi i noti i dettagli economici dell'operazione, ma il suo procuratore D'Amico assicura ( e come dagli torto! ) che si tratta di un contratto "importante per l'entità".
L'Al Alhi si è così assicurato per i prossimi due anni un giocatore d'esperienza, talento e carisma, che ha guidato la sua nazionale alla vittoria dei Mondiali del 2006 e di cui sarà il capitano anche in Sudafrica.
Complimenti a Fabio per la sua immensa carriera e per quanto ha regalato al calcio italiano: con la firma su questo contratto siamo sicuri potrà essere in grado di ottenere un altro pallone d'oro, con i soldi che guadagnerà, non avrà problemi a farsene fare uno!