31 maggio 2010

In attesa del calcio giocato


Fa notizia perfino che Adriano sarà sentito dalle autorità brasiliane per via di una foto, vedi sopra, che lo ritrae in compagnia di un presunto narcotrafficante dove entrambi alzano al cielo un mitra in segno di sfida ( più che altro di innocente ma studipa goliardia aggiungo io ). Come se in Brasile procurarsi un mitra fosse cosa impossibile...cosa dovrebbero fare a tutti quei bambini agli angoli di certi quartieri delle grandi città, usati come sentinelle ed ai quali viene affidato un mitra come amico ed un sacchetto di colla da aspirare? Dovrebbero forse portarli tutti in commissariato per un interrogatorio?
Il problema è che Adriano è l'Imperatore e da qui nascono una buona parte di tutti i suoi problemi. Osannato come una divinità, paga il prezzo della sua eccessiva popolarità in Brasile, trovandosi inevitabilmente al centro dell'attenzione. I suoi legali sono riusciti a rimandare la sua comparizione di fronte alle autorità locali, ma si presume che dopo la sua presentazione a Roma prevista per il 6 di Giugno, l'attaccante carioca debba tornare in patria per fornire spiegazioni prima delle agoniate ferie. Boa sorte Imperador! Sicuramente dovrà trovare una spiegazione migliore di quella fornita dal suo procuratore, Gilmar Rinaldi, secondo il quale Adriano teneva in mano un abatjour !
Mourinho, nel giorno della sua conferenza stampa di presentazione nelle vesti di nuovo tecnico del Real Madrid, non ha dato del "pirla" a nessuno e questa è già una notizia! Si è scusato di non parlare ancora bene castigliano, ma allo stesso ha fatto sapere di avere già parlato in privato con capitan Raul ( ed i soliti ben informati raccontano che sia stato abbastanza chiaro con la bandiera delle merengues, tanto da invitarlo a cambiare aria!). Inoltre, ha voluto precisare che in occasione dei sorteggi di Champions saranno le altre squadre a dover tremare dalla paura di incontra il nuovo Special Real. L'operazione nuova fiducia nei propri mezzi è già cominciata.
Dopo soli 5 mesi di forzata convivenza, si legge che Bettega e la Juventus separano le loro strade: bobby goal hai fatto proprio bene, non si capiva proprio cosa tu avessi da spartire con quella banda di incom-perdenti che ti hanno richiamato a Natale nella speranza che portassi in dote alla squadra anche solo la metà della tua grinta: non c'era proprio niente da fare, quelli erano proprio bolliti dentro. I tifosi bianconeri ti ricorderanno per le tue formidabili imprese sul campo di gioco, non temere.
L'impressione è che se non cominciano alla svelta i mondiali di calcio, non sappiamo più cosa scrivere e siamo costretti a riportare notizie di scarso interesse calcistico e che rientrano più nella sfera del gossip o peggio ancora della non notizia. Attendiamo con impazienza l'arrivo dell'11 giugno!

28 maggio 2010

Gli dei del pallone


In una delle piazze centrali di Monaco di Baviera è stata eretta una statua in onore di sua maestà Ribery, francese di nazionalità ma Bayern Monaco d'adozione. L'iniziativa, patrocinata dalla Nike, è stata realizzata dopo il rinnovo del fantasista francese con la squadra allenata da Van Gaal, prolungamento che mette a tacere definitivamente ogni voce di trasferimento lontano dall'Allianz Arena e che tranquillizza i tifosi del Bayern.
Un traguardo invidiabile avere già una statua intitolata a se stessi per un giocatore che fino a questo momento ha portato il Bayern "soltanto" alla conquista del campionato e della coppa nazionale.
Cosa avrebbero eretto a Milano se Mourinho fosse rimasto all'Inter dopo aver conquistato lo scudetto, la coppa Italia e la Champions League? Probabilmente la mia bela madunina avrebbe cominciato a tremare per paura di venir spodestata da una statua ad immagine e somiglianza del tecnico di Setubal.
Potere del nostro seguitissimo football per il quale tutti farebbero la rivolzuone e che riesce ad unire i cuori, rendendo immortali semplici calciatori di pallone.

In alto la statua dedicata a Franck Ribery; qua sopra "un'impaurita" Madunina che ancora teme un ritorno dello Special One!

26 maggio 2010

Ronaldo: il mio corpo dice basta


La carriera del fenomeno brasiliano Ronaldo Luis Nazario da Lima sarebbe vicina a dire addio al calcio giocato.
E' lo stesso giocatore del Corinthians, a margine di un evento promozionale a Rio de Janerio, ad aver confessato ad un giornalista di "O Globo" le seguenti parole: " il mio corpo sta chiedendo di smettere. Sto diventando vecchio!"
Nato a Rio il 22 Settembre del 1976 è considerato uno dei migliori giocatori della storia del calcio e senza paura di essere smentito posso affermare che lo sia stato fin quando il suo appetito non ha avuto la meglio sulla voglia di rispettare la vita da atleta professionista.
Incontestabile fiuto del goal, il bomber brasiliano ha lasciato il segno ovunque abbia giocato; è stato capace di vincere trofei importanti sia a livello personale ( uno su tutti il pallone d'oro) che di squadra (2 coppe del Mondo con il Brasile, di cui una da protagonista assoluto nel 2002, oltre ad un titolo in Spagna con il Real ed altri trofei in Europa ).
Sempre nella stessa occasione, Ronaldo ha anche commentato le scelte del ct Dunga, suo compagno di squadra nella seleçao durante la coppa del mondo del '94 e '98, in vista della spedizione in Sudafrica: "L'importante è che Dunga non faccia stupidaggini. Tutti i giocatori sono esperti dal punto di vista tattico e possiedono una gran classe. Il tecnico dovrà essere il principale motivatore del gruppo".
Se anche questa che si sta disputando, che tra l'altro vede il Corinthians di Ronaldo in testa alla classifica del Brasileirao a punteggio pieno dopo 3 gare, fosse l'ultima stagione del Fenomeno, penso proprio che non avrebbe nulla da rimpiangere, considerando che è dai tempi della sua militanza nelle file del Milan che lotta con la bilancia alla ricerca del peso forma, pur riuscendo sempre a segnare reti pesanti e risultare spesso decisivo per i suoi.
Magari i tifosi del Corinthians si augurano che se propria questa deve essere la sua ultima stagione, che perlomeno lasci il calcio giocato entrando di diritto nella storia del club portandolo alla conquista del titolo brasiliano ed alla gloria calcistica eterna.

Nella foto in alto (globoesporte.com) Ronaldo si allena sotto la pioggia alla ricerca della migliore condizione dopo un lieve infortunio: la sua presenza è in dubbio per il classico contro il Santos.

Perse anche le amichevoli di fine stagione

Che la stagione potesse finire degnamente e riscattare, perlomeno in parte, le ultime sconfitte rimediate in campionato era speranza lecita di tutti i tifosi bianconeri, reduci da una stagione fatta di sofferenze e brutte figure sia in Italia che in Europa ( magra consolazione il fatto che le otto reti incassate in due sole partite da da Bayern in Champions e Fulham in Europa League provenissero dalle due finaliste di competizione).
La tournèe nord americana ( Stati Uniti e Canada ) si chiude con due sconfitte per la Juventus: l'ultima, quella rimediata stanotte contro la Fiorentina per 1 a 0 grazie ad una botta di Jovetic dai ventri metri, e quella di tre giorni fa contro i modesti Red Bull di New York per 3 a 1.
Non che le premesse a livello di concentrazione fossero il massimo per la truppa di Zaccheroni ( basti vedere le foto dei giocatori, in perfetto stile turistico) ma c'era l'obbligo di ben figurare e tornare alla vittoria per ridare fiducia ad un ambiente provato da tante sconfitte. Evidentemente quest'anno non era proprio possibile.
Vedremo se con l'arrivo di Del Neri cambieranno le cose o se il problema sarà la mancanza di stimoli in alcuni giocatori chiave. A quanto pare di capire, alla Juventus non hanno intenzione di mettere in atto rivoluzioni, quindi dovranno per forza essere gli stessi deludenti protagonisti di questa stagione a riscattarsi per dimostrare che si è trattato solo di un anno sfortunato.
Non credo siano in programma strabilianti colpi di mercato, a meno che non venga ceduto qualche big in Inghilterra, unico paese in cui le squadre possono ancora permettersi spese folli. Beppe Marotta è uno che di calcio ne capisce e non capiterà sicuramente di spendere altri 25 milioni di euro per un Felipe Melo...


Nella foto ( da mediasetsport.com) i giocatori bianconeri alle cascate del Niagara (in alto); sopra lo juventino Trezeguet, dato come sicuro partente, si gode la vista di New York dal battello. Stesso foto di rito anche per il tridente Diego-Del Piero-Amauri.

25 maggio 2010

E se alla fine se ne vanno davvero?




E se davvero, dopo i ripetuti inviti di una parte della tifoseria viola, i Della Valle decidessero di andarsene e di vendere la Fiorentina? Sarebbe davvero un bene per Firenze e la sua squadra di calcio? Davvero i tifosi gigliati pensano che un altro presidente sarebbe intenzionato a mettere in piedi un progetto come quello della cosiddetta cittadella viola? Non ci scommetterei.
I Della Valle ritengo siano uno vera e propria benedizione per noi amanti del bel calcio in Toscana. La serietà di un progetto, la scelta di professionisti validi ed esperti nei ruoli chiave della società mostrano, più di qualsiasi altra chiacchiera, la volontà di un progetto a lungo termine mirato a rilanciare la Fiorentina verso obiettivi storici.
I tifosi dovrebbero capire che al giorno d'oggi ( vedi Milan ed anche Juve ) il bilancio di una squadra di calcio è importante quanto un trofeo conquistato: senza i conti in regola non si va da nessuna parte, pena l'esclusione dalle competizioni Uefa. Non sono passati anni luce dal fallimento di Cecchi Gori che ha portato la Viola in C2...eppure sembra non sia servito di lezione. Meglio rifondare il gruppo partendo da giovani di indiscusso valore, come del resto è stato fatto dai Della Valle nelle ultime stagioni, che avventurarsi in spese folli con il rischio che certi investimenti non rendano quanto sperato.
L'invito ad andarsene non può venire da chi ama questa squadra e questa città: i Della Valle hanno pagato il loro noviziato nel mondo del calcio ( vedi i pasticci dell'era Calciopoli ) ma adesso sanno come muoversi ed una stagione deludente come quella appena conclusa ( a causa anche della squalifica di Mutu e della prematura rottura di metà stagione con Prandelli ) non può certo pregiudicare i brillanti piani futuri della società.
Non ci sarà più mister Prandelli, ormai è un dato di fatto: voleva cambiare aria, ma di sedersi subito sulla panchina degli odiati rivali della Juventus non se l'è sentita, anche se non è escluso che in futuro lo faccia. La proposta di Abete di guidare la nazionale è un'occasione irrinunciabile alla quale non si può dire di no: tutto è nato un mesetto fa, quando Lippi ha fatto sapere di voler lasciare gli azzurri dopo la coppa del mondo; a quel punto è diventato quasi inevitabile puntare dritto verso Prandelli. Non sarà certo colpa dei Della Valle se il tecnico di Orzinuovi ha spiccato il volo verso palcoscenici più importanti: sarebbe stato inutile costringere a restare un professionista contro la propria volontà, meglio ripartire con un allenatore emergente come Mihajlovic.
L'importante è che a Firenze si tengano stretti la famiglia Della Valle e comincino ad apprezzare gli sforzi fatti dalla proprietà: un piazzamento in Champions sarebbe un traguardo importante per la prossima stagione, ma sarò raggiungibile solo con queste persone alla guida.


Foto tratte da repubblica.it

24 maggio 2010

I sogni Mou-iono all'alba


Che alba però! Una della più dolci ( ed amare allo stesso tempo ) della storia interista. Una nottata da sogno quella dell'Inter e di tutti i tifosi nerazzurri; emozioni da record quelle che Milito e compagni hanno regalato al calcio italiano in questo finale di stagione. Nelle ultime tre settimane e' stato un susseguirsi unico di trionfi, che hanno fatto entrare di diritto l'Internazionale di Milano nell'elite del calcio europeo, oltre che in quello italiano ( unica squadra nazionale ad aver realizzato il tris di vittorie stagionale ).
La Champions League conquistata a Madrid è stata il frutto di un lavoro ammirevole svolto sul piano della personalità e della fiducia nei propri mezzi, oltre che degli innesti giusti azzeccati da Mourinho in campagna acquisti ( su tutti Milito, Sneijder ed Eto'o ). L'Inter è cresciuta in Europa cammin facendo e pur non avendo il gioco spumeggiante di Chelsea e Barcellona ha vinto con merito la coppa dalle grandi orecchie. Un giusto riconoscimento per la passione e la dedizione del presidente Moratti, finalmente premiato dopo tanti anni di sforzi economici ricambiati solo da delusioni.
La serata era iniziata nel migliore dei modi, con il beneaugurante invito di "mamma" Rai che ha scelto di proporre una suggestiva clip formata dalle immagini e dai filmati della gloriosa storia nerazzura con il sottofondo la colonna sonora di Rocky (Eye of the Tiger). Brividi sulla pelle di noi telespettatori, inchiodati davanti al teleschermo in attesa di una magia. Si vede che si tratta di una finale di coppa: il gioco latita, il Bayern ci prova ma le combinazioni dei nerazzurri, spesso di prima, ben orchestrate da Sneijder sono più pericolose di quelle dei tedeschi. L'intesa collaudata fra gli avanti nerazzurri ha steso il Bayern e dopo la seconda rete della serata del Principe c'è stato solo spazio per la festa: sugli spalti del Bernabeu ed in piazza Duomo a Milano.
Un festeggiamento romantico in pieno regola, con tanto di addio strappalacrime, quello dello Special One, che ha reso tutto ancora più struggente ed unico. Festa culminata alla prime luci dell'alba alla stadio Giuseppe Meazza di San Siro dove la squadra, una volta sbarcata dal volo di ritorno da Madrid, ha fatto direzione per ricevere l'abbraccio di tutti i tifosi rimasti in città. Una celebrazione in piena regola, dove tutti hanno baciato la coppa e scattato le classiche foto di rito con bambini e membri dello staff nerazzurro.
E Mourinho? Dello Special One non c'era traccia. D'altronde si sa, lui è un professionista, non ha perso tempo e si è trattenuto nella capitale per dettare le condizioni e la lista della "spesa" al suo futuro presidente, Florentino Perez. Come non ha mancato di sottolineare Moratti: -"Tempismo perfetto" Non c'è che dire, mister Mou. E' proprio vero che i sogni muoiono all'alba, in questo caso nell'alba di San Siro.

In alto l'alba dei festeggiamenti a San Siro ( foto da mediasetsport.com )

Esclusiva Globoesporte: Adriano ha già dato l'addio


La notizia e' di questa notte: a darla è stata la maggiore testata giornalistica sportiva brasiliana, Globoesporte, secondo la quale l'Imperatore avrebbe già avvisato dirigenza e campagni di squadra di voler andarsene ancor prima del 31 maggio, scadenza del suo contratto con la maglia del Flamengo.
Un'avventura durata poco più di un anno, che è però è stata sufficiente ad incidere il nome di Adriano nella storia del club di Rio, con il quale ha conquistato il titolo brasiliano dopo un digiuno lungo 17 anni.
Pare addirittura non scenda in campo né mercoledì contro la Fluminense né il prossimo sabato contro il Gremio. La dirigenza non si è ancora pronunciata: alcuni membri della società pare stiano cercando di convincerlo a disputare, perlomeno, le ultime due partite prima della fine del suo contratto e congedarsi, così, dai tifosi con un abbraccio ideale.
I bene informati comunicano che abbia già in tasca un biglietto per Italia per i primi di Luglio, giorni in cui definirà il suo passaggio alla Roma per poi beneficiare di alcuni giorni di ferie ( da trascorrere con alcuni ex-compagni del Flamengo ) prima di iniziare la nuova avventura europea. Proprio dall'Italia, paese dal quale si era allontanato nel freddo inverno del 2009 per rifugiarsi nella calda Rio de Janeiro fra gli affetti della famiglia e degli amici, ripartirà la sua nuova sfida.
Vedremo se questa volta saprà far grande la Roma di Ranieri e portarla alla conquista del tricolore così come ha fatto una volta tornato in patria con la maglia del Flamengo. In bocca al lupo Imperatore!

Le statistiche di Adriano al Flamengo:

Firma del contratto:
6 maggio 2009
Debutto: 31 Maggio 2009 - Flamengo 2 x 1 Atlético-PR (1 goal segnato)
Ultima gara: 20 Maggio 2010 - Universidad de Chile 1 x 2 Flamengo (1 goal segnato)
Partite: 47
Reti: 35
Assenze ingiustificate dagli allenamenti nel 2010: 13
Titoli: Campionato Brasiliano e titolo di capocannoniere

Nella foto in alto (globoesporte.com) i momenti più significativi dell'avventura di Adriano al Flamengo: la presentazione, la vittoria del campionato e la triste eliminazione dalla Libertadores avvenuta la scorsa settimana.

21 maggio 2010

E venne il giorno dell'Inter in finale di Champions


I nervi sono tesi, lo sguardo è perso nel vuoto: il telefono squilla, il capo ti chiama, la moglie preme per andare a fare spese, i figli piangono per uscire ma tu niente, è come se non ci fossi. La tua mente vaga nei meandri del Bernabeu in attesa del fischio d'inizio previsto per sabato sera. Tutto il resto non conta: crollasse il mondo, tu domani sera sarai lì, piazzato davanti alla tv in attesa che una magia di Sneijder o un lampo di Eto'o ti faccia saltare in aria urlando la tua gioia. In una finale di Champions tutto è concesso, sia ben chiaro.
Un evento raro che si era se si pensa che l'ultimo Coppa Campioni è stata vinta nel lontano 1965, negli anni della grande Inter, capace di vincerla perfino l'anno precedente, per poi attraversare anni di digiuni europeo fino ai giorni nostri.

L'Inter di oggi si avvicina molto a quella grande squadra guidata dal mago Herrera: proviene da cinque scudetti consecutivi, compreso quello di questa stagione, ed appena una settimana fa ha battuto la Roma aggiudicandosi la Coppa Italia. E' una corazzata in piena salute, dove ogni giocatore sa quello che deve fare e non si tira indietro quando lo Special One gli chiede di sacrificarsi per la ragione di squadra. L'iniezione di fiducia trasmessa da Mourinho ai suoi giocatori ha fatto si che la strada verso la finale abbia potuto sopportare ostacoli del tipo Chelsea e Barcellona. Il Bayern non deve essere sottovalutato, ma neanche temuto: la gara è da giocare a viso aperto, senza timori. I nerazzurri hanno i mezzi per fare male e possono contare su una difesa imperforabile.

Inutile tentare di lavorare oggi, tanto rischieresti solo di fare danni incalcolabili: meglio isolarti e concentrarti sulle ultime notizie trasmesse dai siti web sportivi, che ogni 10 minuti non perdono occasione per aggiornati su quello che succede a Madrid. L'attesa è stata lunga, una settimana intera dall'ultima gara ufficiale che ha voluto dire scudetto e successiva festa in piazza fino a notte tarda, ma adesso ci siamo. Caro tifoso interista, cerca di respirare e controlla i battiti, vincere è difficile ma non impossibile: l'appuntamento con la storia è appena dietro l'angolo, basterà solo mantenere i nervi saldi ed esplodere di gioia al fischio finale!

Dalla Ginestra alle stelle (Pt.11)


Festa sarda (Pt.2)

Archiviate le cinque reti sul groppone con una bella doccia fredda, la truppa gialloverde si preparava alla festa in loro onore organizzata dalla gente del posto, prevista per la serata nel centro del paese. L'Ichnusa, vera protagonista della giornata ed ingurgitata durante e dopo l'incontro, contribuiva visibilmente ad alimentare quel clima goliardico, tendente all'euforico, che si era impossessato dei ragazzi di mister Machetti.
Il ricco programma prevedeva balli folkloristici in costume tipico del luogo e la fantastica esibizione dei tenores: i ragazzi rimasero profondamente colpiti dall'abilità dei tradizionali cantanti sardi, bravi a non stonare neanche una nota dopo aver bevuto un secchio di Cannonau a testa! Venne spiegato che serve a schiarire la voce! Ovviamente tutti vollero provare ed i risultati canori furono peggiori di quelli riportati sul campo il pomeriggio. Nel frattempo, alcol sommato ad altro alcol, contribuiva solo ad aumentare il grado di incoscienza fra i ragazzi provenienti dal continente, i quali non impiegarono molto tempo a socializzare con le simpatiche persone del posto. Il clima di festa paesana contribuì in maniera decisiva affinché le barriere culturali cadessero molto velocemente; così, prima ancora che il presidentissimo Aldinucci se ne accorgesse, vide sparire uno ad uno i suoi ragazzi dentro macchine targate NU che, neanche troppo lentamente, si allontanavano dal centro. Facendo mente locale sull'antica tradizione, tipica di quelle parti, circa il metodo di sbarazzarsi delle persone scomode, credette di esser riuscito a liberarsi di quel branco di fannulloni una volta per tutti. In realtà, quella mandata di ginestrini erano riusciti a farsi prendere in simpatia persino dai ragazzi del posto che, non comprendendo bene con chi avevano a che fare, ebbero pure la geniale idea di invitarli a casa loro per un piccolo spuntino prima della cena ufficiale.
Persone ospitali come sardi sono difficili da trovare in giro, solo che la speranza dei gialloverdi era quella di ottenere qualcosa di più della semplice ospitalità. Di fronte alle tante bellezze dell'isola, le ragazze del posto non erano affatto seconde alle limpide acque di Stintino. Solo che non funzionava proprio come pensavano e se da una parte il pieno di Ichnusa incoraggiava a lanciarsi alla conquista, dall'altro la faccia torva di chi li aveva introdotti nelle proprie abitazioni, accogliendoli come fratelli, non prometteva niente di buono. Fortuna volle che le simpatiche ragazze del luogo presero sul ridere le avances, neanche troppo velate, dei montevarchini ed il clima si mantenne allegro, con buona pace di tutti.
Una volta rientrati in paese, riuscirono a sedersi a tavola per la cena organizzata dentro la scuola locale solo intorno alle 2 del mattino, dopo aver avuto il coraggio di visitare tutti i bar di Orotelli. Rigettante fu il primo impatto con l’odore di pecora lessa che aleggiava nella sala, vero piatto forte della cucina locale. Prima, però, di affondare la forchetta sulla pietanza principale della nottata, fu innumerevole la serie di antipasti e primi piatti che sbarcò sul tavolo della Ginestra: una mangiata storica che segnerà il cammino di ritorno dei colori gialloverdi. Le facce dei ragazzi con la bocca piena di pecora lessa nel tentativo di buttarla giù erano tutte un programma: chi fingeva di gustarne il sapore, chi l’affogava con l’Ichnusa, chi, preso dalla disperazione, ingurgitava mezzo chilo di pane pur di spingerla nello stomaco!
Fu un’impresa dura, ma dopo due ore di sanguinosa battaglia giunse il momento di fare ritorno verso Nuoro, dove occorreva fare le valige per poi dirigersi ad Olbia, dove alle 5 li aspettava il bus. I saluti con i nuovi amici furono calorosi ed al limite della decenza, visto l’elevato tasso alcolico nell’aria e nel sangue dei presenti. L’invito a contraccambiare l’ospitalità a Montevarchi con i ragazzi di Orotelli sembrò, a quei pochi ancora rimasti sobri, un autentico suicidio residenziale: nel senso che sarebbero stati cacciati tutti, autoctoni e non, a suon di calci nel sedere dal nostro sindaco dopo la prima serata passata ad imbrattare di vomito la via Roma ed il centro storico!
Ore 5: in attesa del pullman che li portasse al traghetto, Baleno e compagni tentarono di restare in piedi sfidando l’Ichnusa assimilata e la pecora lessa che ancora si ributolava dentro lo stomaco manco fosse viva. Baldino, figura storica della Ginestra, decise di prendere una Coca al bar dell’hotel per cercare di alleviare il senso di pesantezza ovina: il tempo di mandare giù il primo sorso, che un possente getto di brodaglia gastrica ricoprì con uno spaglio olimpico le pareti dell’edificio. Quando si dice il connubio coca a pecora o pecora a coca che dir si voglia!
Il tragitto in pullman verso il traghetto non ebbe miglior sorte: in confronto la via crucis era stato un rapido senza fermate. Ogni 3 kilometri il povero autista era costretto a fermarsi perché qualcuno aveva bisogno di un po’ d’aria: appena messa la testa fuori, la boccata di vomito era istantanea.
Le cose non migliorarono di molto in traghetto, dove l’imbarazzo gastro – intestinale si rivelò tragico: i bagni risultarono presto monopolizzati dalla Ginestra, complice anche le condizioni del mare, con buona pace degli altri viaggiatori. Visto l’affollamento in area toilette e le condizioni precarie in cui erano stati ridotti i bagni, Sandrone, vittima della dissenteria ovina, fu costretto a liberarsi posizionato in piedi sulla tavoletta: un numero d’alta scuola che evidenziò le doti fisiche del roccioso centrale gialloverde. Fu praticamente così che passò le 9 ore di traversata. Come lui, molti altri compagni di squadra passarono il tempo in preda a conati di vomito e strizzoni intestinali di pecora lessa.
Nonostante l’anno fosse iniziato con questa infausta trasferta, la stagione che seguì fu una fra le più gloriose nella storia della Ginestra: con una partenza in sordina, lontani anni luce dai favori del pronostico, i ragazzi di mister Machetti seppero formare un gruppo unito, capace di approdare alla finale di campionato e di vincerla grazie ad un eurogoal di Nundini.
Proporrei al presidentissimo un altro ritiro pre-campionato per la prossima stagione: più nefasta sarà la trasferta, maggiori saranno le probabilità che la Ginestra disputi un ottimo campionato!



Adriano sempre più vicino alla Roma




Si è interrotta prematuramente l'avventura del Flamengo in Coppa Libertadores dopo l'inutile vittoria di stanotte contro l'Universidad de Chile, che non è bastata per accedere alle semifinali. Il 2 a 1 di Adriano e compagni non è stato sufficiente ( all'andata cileni vittoriosi per 3 a 2 al Maracanà di Rio ) e così dopo la sconfitta nella finale del campionato carioca, svanisce anche un altro sogno di gloria della stagione dei rubronegros.
Ottimo primo tempo dei brasiliani che passano in vantaggio grazie ad un assist in rovesciata di Adriano che libera il colpo di testa vincente di Vagner Love. I cileni non si chiudono e ribattono colpo su colpo: i legni colpiti sono uno per parte. Nella ripresa è una prodezza del numero 10 dell'Universidad, l'argentino Montillo ( pallonetto alla Totti dal vertice dell'area di rigore ) a regalare ai padroni di casa la rete del pari. A questo punto il Fla è costretto a segnare due reti per agguantare la qualificazione e si riversa nella metà campo avversaria.
La reazione è rabbiosa e le occasioni non mancano. Ottime le combinazioni degli attaccanti brasiliani, fra cui Adriano in grande evidenza, apparso meno apatico del solito e più in condizione: la scossa emotiva per l'esclusione dalla prossima coppa del mondo deve averlo risvegliato a livello emotivo. E' proprio l'imperatore a segnare la rete del vantaggio, con un tiro di sinistro dal limite dopo un'uscita disperata del portiere. Putroppo per il Flamengo la terza rete non arriva e sono i cileni ad approdare in semifinale dove affronteranno i messicani del Chivas. L'altra semifinale, tutta brasiliana, vedrà opposti San Paolo ed Internacional di Porto Alegre, due team esperti che nella loro storia sono già saliti in vetta al continente sud americano.
Con l'eliminazione del Flamengo dalla Libertadores, si aprono nuovi ipotetici scenari di mercato: il contratto dell'imperatore è in scadenza a fine mese e pare sempre meno probabile che la dirigenza possa sostenere il costo del suo, seppur ridotto rispetto ai tempi dell'Inter, ingaggio. Soprattutto adesso che gli obiettivi a medio termine sono tutti saltati e nessuno può garantire sull'eventuale reazione psicologica di Adriano per la mancata convocazione ai prossimi mondiali. Per questo si ipotizza un suo ritorno nel calcio europeo, in particolare nelle file della Roma, dove il cambio di atmosfera e la lontananza dalle amicizie pericolose di Rio potrebbero solo giovare alla carriera dell'Imperatore. Anche il suo attuale compagno di reparto al Flamengo, Vagner Love, pare destinato a lasciare il Brasile, destinazione Cska di Mosca, squadra proprietaria del suo cartellino.


Nelle foto ( da globoesporte.com) in alto la disperazione di Vagner Love a fine partita e fasi di gioco che hanno visto l'Imperatore protagosita. In basso l'esultanza di Adriano dopo la rete che aveva riacceso le speranze di qualificazione del Flamengo

18 maggio 2010

Follie di maggio



Capita di arrivare a fine maggio, con una finale di Champions ancora da giocare e la gloria eterna proprio lì, dietro l'angolo, a portata di mano ed avere, però, la testa da tutt'altra parte. E' il caso di Mourinho, vincente tecnico nerazzurro, che proprio qualche giorno fa ha conquistato il suo secondo personale scudetto alla guida dell'Inter. Le lacrime versate all'Artemio Franchi di Siena sono parse a molti un chiaro segnale di addio da parte del tecnico portoghese, incapace di trattenersi di fronte alla dirompente gioia dei tifosi che gli supplicavano di restare.
Neanche il presidente Moratti, di fronte a tutto questo clamore mediatico, è riuscito a mantenesi concentrato solo sulla finale di sabato prossimo contro il Bayern Monaco, in programma al Santiago Bernabeu di Madrid. Sono proprio di ieri le dichiarazioni del numero uno nerazzurro, nelle quali afferma a malincuore che sono più alte le probabilità che Mourinho se ne vada di quelle che resti a Milano. Ben informati assicurano pure che il portoghese non abbia rinnovato l'iscrizione dei figli alla scuola milanese, un altro segnale dell'imminente partenza dello Special One.
La conferenza stampa di qualche ora fa, ha consegnato ai giornalisti un Mourinho sereno e carico in vista della sfida con Van Gaal, allenatore del Bayern Monaco, che proprio ieri l'aveva punzecchiato accusandolo di non mostrare un bel gioco. Oltre a rispondere per le rime al collega olandese, Mourinho ha dichiarato di non sentirsi rispettato in Italia, soprattutto a livello calcistico, e di conseguenza di non essere felice nel nostro paese. Leggendo fra le righe, a mio parere, ci influisce anche il fatto che in Italia, seconda a nessuna in fatto di allenatori, a Mourinho non venga riconosciuto quello status di Special che lo aveva reso un "fuoriclasse" della panchina in Inghilterra, dove per non sbagliare hanno assunto un italiano alla guida della nazionale, a testimonianza del fatto di come i tecnici stranieri godano di un'elevata considerazione. Nessuno può dire che sia uno sprovveduto baciato perennemente dalla sorte, ci mancherebbe! L'aver condotto l'Inter alla finale di Champions League dopo un'eternità testimonia la sua professionalità e la sua capacità nel saper motivare grandi campioni, tirando fuori il meglio di loro.
Le sirene di Madrid, sponda Real, dopo Kakà e Cristiano Ronaldo, pare abbiano ammaliato anche il vincente Josie. Ufficialmente si prenderà un paio di giorni, dopo la finale, per riflettere sul suo futuro, anche se quasi certamente farà le valige per la capitale spagnola. A questo punto i tifosi nerazzurri sperano che, se proprio se ne deve andare, lo faccia perlomeno da vincitore della Champions League.
Dovrebbero essere altri i pensieri di tutti gli interisiti in questi giorni, ma il caso Mourinho tiene banco e come per una sorta di stregata tradizione, l'Inter sembra destinata a non godere mai a pieno dei bei momenti della sua storia.

Dopo un passato di trionfi, i tifosi del Milan hanno manifestato il loro disappunto verso la proprietà: in particolare nei confronti del presidente Silvio Berlusconi, reo di non interessarsi più, a loro dire, alle vicende della sua squadra. Della serie: come dimenticare, di colpo, la gloria raggiunta in 25 anni di era berlusconiana, che ha reso il Milan una delle squadre più prestigiose al mondo. La nuova inevitabile politica di austerity imboccata dal club di via Turati non è stata digerita dai tifosi del diavolo, abituati alle spese folli di un tempo, comprensibilmente non più possibili al giorno d'oggi, soprattutto dopo le nuove norme fifa emanate dalla Fifa che esigono conti in regola per le squadre iscritte alle competizioni Uefa.
Probabilmente i tanti supporters rossoneri non hanno gradito le tante incompresioni fra il premier e Leonardo, tali da portare quest'ultimo a dimettersi, seppur serenamente ed in totale accordo con la società, dal ruolo di allenatore. Si pensa ad un Galli-Tassotti per il dopo Leonardo, proseguendo nella tradizione che vuole alla guida del Milan dei milanisti. Ai tifosi potrebbe anche andar bene la coppia che formò una della difese più gloriose della recente storia rossonera ma, senza qualche colpo di mercato, il presidente Berlusconi non riuscirà a riconquistare la fiducia del suo pubblico; a meno che nella stagione prossima non arrivi qualche vittoria...in quel caso tornerebbero tutti ad amarlo come prima!

In alto i festeggiamenti dopo Siena - Inter in cui Mourinho ha versato qualche lacrima

17 maggio 2010

Pontevecchio - Montevarchi 1 - 1


Ha i colori di un cielo grigio ed un terreno allentato dalla pioggia il punto salvezza conquistato dal Montevarchi sul campo di Ponte San Giovanni: punto che permette ai rossoblu di festeggiare la permanenza in serie D dopo una stagione altalenante che sul finale si era messa proprio male. I 42 punti totalizzati in questa stagione, nonostante il punto di penalizzazione tolto, sono bastati a salvare la squadra di Mobili ed evitare i rischiosissimi play out.

La cronaca: gara subito in discesa per gli aquilotti che già al secondo minuto passano in vantaggio grazie ad uno splendido pallone lavorato da Angelotti che serve Sala sul filo del fuorigioco per la 14°a rete stagionale del capitano rossoblu. Montevarchi avanti ma con ancora tutta la gara da giocare per difendere il prezioso risultato: incosciamente i rossoblu lasciano l'iniziativa in mano ad i padroni di casa che si riversano nella metà campo avversaria.
Già un minuto dopo, è solo un miracolo di Pierini ad evitare il pari: ottima la respinta dell'estremo difensore montevarchino sulla botta ravvicinata di Fioretti.
Al 12' Martinetti, classe 71' ma ancora autentico motorino del centrocampo umbro, si rende pericoloso su punizione costringendo Pierini, migliore in campo, alla deviazione in corner con un volo plastico sulla propria destra.
Se da una parte Martinetti illumina le giocate della Pontevecchio, dall'altra Angellotti non è da meno: il numero 10 rossoblu appare in gran spolvero ed è lui a guidare le ripartenze montevarchine.
Al 19' Rubechini mette al centro dalla sinistra per il colpo di testa ad incrociare di Sala che sfiora il raddoppio.
E' ancora Sala, al 22', su calcio di punizione a sfiorare la seconda segnatura che non arriva solo per la provvidenziale deviazione in corner di Scarabattola. Al 27' Rubechini ci prova con un sinistro da fuori respinto dal portiere umbro. E' un Montevarchi che ha passato indenne la sfuriata dei padroni di casa, colpiti a freddo nei primi minuti, ed ora si rende pericoloso.
Al 35' un ottimo traversone di Gai trova la testa di Angelotti che schiaccia sul primo palo dove Scarabattola devia con i piedi in corner.
Dopo che l'Aquila avrebbe potuto raddoppiare in almeno due circostanze, al 41' arriva il pari della Pontevecchio grazie ad un perentorio stacco di testa di Brunari che sbatte sul palo interno e finisce in rete alle spalle dell'incolpevole Pierini.

Brividi in avvio di ripresa con la Pontevecchio che chiude il Montevarchi nella propria metà campo e sfiora il vantaggio in due occasioni. Il forcing degli umbri viene interrotto al 23' da una punizione di Sala all'incrocio dei pali deviata in corner dall'ottimo Scarabattola.
Al 37' la palla che avrebbe potuto condannare i rossoblu ai play out capita sui piedi di Redicoli, ma la sua girata dal limite termina alta di poco sulla traversa.
Il finale è tutto degli umbri che collezionano ben 11 calci d'angolo, ma non riescono a battere Pierini per la seconda volta e saranno costretti ad ottenere la salvezza attraverso i play out.

Al fischio finale è immensa la gioia dei giocatori rossoblu che corrono ad abbracciare Mobili, in lacrime, e Pierini, vero eroe di giornata. Una gara ricca di emozioni giocata a viso aperto con il Montevarchi che, dopo la rete iniziale, ha sofferto la pressione della Pontevecchio non sfruttando le occasioni create per il raddoppio nel primo tempo. Ripresa nettamente a favore degli umbri che però non riescono a far male.
Una salvezza sofferta ottenuta solo all'ultima gara che rispecchia la stagione storta del Montevarchi: più volte gli aquilotti hanno dimostrato di potersela giocare con le grandi, ma sono stati troppi i passaggi a vuoto contrassegnati da impressionanti filotti di sconfitte. Un grazie a mister Mobili, subentrato in corsa alla vecchia e sempre adorata gloria Pino Scattini, un vero e proprio guerriero che è stato capace di trasmettere quel suo carattere battagliero ai giocatori. Doverosi ringraziamenti anche al presidente Rossi che con i fatti, stagione dopo stagione, cerca di mantenere vivo il calcio a Montevarchi.
Alé Alé Rossoblé!

15 maggio 2010

Leccese - Reconquista San Piero (Mugello) 4 - 0


Continua la marcia trionfale della Leccese, autentica dominatrice del campionato Arci eccellenza Valdarno, che ieri sera si è laureata campione provinciale nella finale che la vedeva opposta al San Piero a Sieve.
Gara a senso unico con i biancoverdi assoluti padroni del campo in rete con Righi, Dotti, Dedé e Neri.
Continueremo a seguire la Leccese nel suo cammino attraverso le finali di categoria nella speranza che vada avanti più lungo possibile!
----------------
Para os amigos brasileiros, os torcedores do Dedè ( Zeni Nogueira, 1 goal no jogo de ontem ) e do Rodrigo, outra vitoria do time deles, a Leccese que conquistou o titulo da provincia e agora seguirà seu caminho rumo as finales regionais! Espero poder estar presente nos proximos jogos para tirar fotos dos dois craques verdeouro! Agradeço todos Voces brasileiros por visitar meu blog!

13 maggio 2010

Cade l'Impero di Adriano


Non bastava l'esclusione dalla prossima coppa del mondo inflittagli dal severo Dunga a far piombare Adriano in un profondo stato di depressione, adesso pure i risultati avversi sul campo fanno temere che l'Imperatore non sia più in grado di salvare il proprio Flamengo dall'eliminazione in Coppa Libertadores.
Se il rischio di ricadute nel baratro dell'alcol e della depressione era alto dopo la conferenza stampa del tecnico della seleçao nella quale si affermava che il Brasile potrà fare a meno del centravanti rubro-negro in Sudafrica, dopo la sconfitta patita dal Flamengo al Maracanà contro l'Universidad de Chile per 3 a 2 si allungano delle scure ombre sul futuro professionale e privato dell'Imperatore di Rio.
Tornando ai convulsi momenti che hanno seguito le convocazioni di Dunga, si racconta che il forte attaccante carioca, cresciuto in una delle tante favelas di Rio, sia corso subito a casa della mamma Rosilda per cercare conforto, dove oltre all'affetto della madre lo attendeva, in lacrime, il procuratore Gilmar Rinaldi. Adriano si è reso subito conto di aver sprecato un'ottima chance per la carriera a causa del suo comportamento poco professionale: una volta tornato in Brasile voleva dimostrare di essere ancora l'Imperatore che aveva dominato l'Europa e ci è riuscito, portando il Flamengo alla conquista di un titolo che mancava da 17 anni. Solo che poi si è cullato troppo in quella sensazione di potere che seduce ma allo stesso tempo distrugge e porta a perderti nelle frivolezze del mondo del calcio. Una parte di responsabilità la detiene anche la dirigenza della sua attuale squadra di club, troppo compiacente nel coprire, senza punire, le sue assenze agli allenamenti.
L'ultima occasione concessagli da Dunga è stata un'amichevole sul finire del 2009 : un fallimento completo per l'Imperatore, lento e pesante, oltre che apatico, come mai non si era visto. Lo psicologo del Flamengo, Paulo Ribeiro, lo ha incoraggiato pubblicamente affinché la tristezza non gli impedisca di risorgere e non lo porti a commettere qualche sciocchezza: questa delusione deve servirgli per costruire una nuova importante tappa della sua vita. Il suo procuratore sta cercando un club europeo disposto a riscattare Adriano dal Flamengo, anche se prima i suoi tifosi sperano che possa ancora trascinare i rubro-negros alla conquista della Libertadores, l'unica coppa del mondo rimasta all'Imperatore.
Ieri, però, è stata proprio una serata storta per Adriano e compagni, arrivati al Maracanà solo 35 minuti prima del fischio d'inizio a causa dell'intenso traffico e sotto di due reti dopo appena 24 minuti, non sono riusciti ad evitare la sconfitta nell'andata dei quarti di finale davanti al caloroso pubblico di casa. E' proprio Adriano, con un colpo di testa sul finire della prima frazione ad accorciare le distanze ed a scuotere i suoi. L'inizio di ripresa regala subito, al primo minuto, la terza rete dei cileni che approfittano dell'ennesimo disastro della serata compiutio dalla difesa del Flamengo, incerta in tutte le reti incassate. Soltanto a due minuti dal termine, i rossoneri di Rio segnano il secondo punto, una rete che rende possibile la difficile impresa di andare a vincere con due reti di scarto a Santiago del Cile il prossimo giovedì.
Gli altri risultati delle gare dei quarti:
Cruzeiro - San Paolo 0 - 2
Chivas - Libertad 3 - 0
Internacional - Estudiantes (con ancora Veron in campo fra gli argentini ) si giocherà stasera.

Nella foto in alto (globoesporte.com) la disperazione di Adriano per la sconfitta di ieri sera.

30°a Giornata Arci eccellenza Valdarno

Risultati

Buc/Merc Incontro 3 - 1
Matassino Ponterosso 1 - 0
Levanella Pol.R.Masi 3 - 6
Penna Leccese 1 - 1
Cascia Giglio Verde 3 - 3
Pol. Pietrap Bocciofilo 1 - 2
F.Incisa Levane 2 - 2
Italfiasco Ginestra 0 - 3*
* a tavolino per rinuncia


Si chiude il sipario sul campionato Arci eccellenza girone Valdarno, che dopo l'ultima giornata ha emesso tutti i suoi verdetti. Sarà l'Incontro di Firenze a fare compagnia a Arci Levane e Giglio Verde Pietrapiana nel girone di Prima categoria nella prossima stagione. Con la sconfitta rimediata a Bucine ed il contemporaneo successo del Bocciofilo a Reggello ed il pareggio della F.Incisa con il Levane, per l'Incontro è stato inevitabile chiudere il campionato al terz'ultimo posto in graduatoria. La Leccese, ormai proiettata verso le finali di categoria, pareggia sul difficile campo della Penna: un buon test prima degli impegni più proibitivi che la vedranno impegnata nel finale di stagione. Il Matassino vince di misura il derby con il Ponterosso, mentre il Cascia diverte i propri tifosi pareggiando per tre a tre il derby con il Giglio Verde. Il Levanella molla gli ormeggi e si lascia travolgere in casa dalla Remo Masi. Rinuncia a giocare l'ultima di campionato l'Italfiasco di Faella che avrebbe dovuto ospitare la Ginestra: probabilmente le nove reti rimediate nel turno precedente al Leccio non sono andate giù a dirigenti e giocatori.
Complimenti a Sampieri, bomber del Bucine/Mercatale, che si aggiudica la classifica cannonieri a coronamento di una stagione favolosa per i ragazzi di mister Gambini. Un arrivederci agli amici dell'Incontro, dell'Arci Levane e del Giglio Verde che salutano l'eccellenza; un caloroso benvenuto all'A.S. Giglio, all'M.C.L. Castelfranco ed allo Sparta Reggello che salgono nell'olimpo dei grandi.

Classifica Finale

Leccese 79
Matassino 66
Cascia 56
Ponterosso 50
Levanella 49
Pol.R.Masi 47
Arci Penna 45
Arci Buc/Merc 44
Ginestra* 41
Italfiasco* 32
Pol. Pietr. 29
Bocciofilo 29
F.Incisa 27
Incontro 24
Levane 23
Giglio V. Pietr. 18
*1 punto di pen.

Classifica Marcatori

19 Reti SAMPIERI STEFANO ARCI BUCINE/MERCATALE
16 Reti ZENI NOGUEIRA LECCESE USD
16 Reti LOCATELLI LUCA PONTEROSSO G.S.
16 Reti ERMINI PAOLO ARCI PENNA
15 Reti BRANDANI SIMONE GIGLIO VERDE PIETRAP.
15 Reti ZAMPOLI MARCO GSA CASCIA
13 Reti LAZZARINI VALENTINO LEVANELLA ASD
13 Reti MERLI RANIERO GSA CASCIA
11 Reti CHERICI ALESSANDRO GIGLIO VERDE PIETRAP.
11 Reti BENDONI GIUSEPPE POL. REMO MASI
11 Reti MALJA BUJAR ARCI MATASSINO
11 Reti DOTTI ALESSANDRO LECCESE USD
10 Reti CENTRINI DANIELE INCONTRO S.C.
10 Reti NAIMI LORENZO ITALFIASCO A.P.D.
10 Reti GIORGI SAMUELE BOCCIOFILO G.S.
9 Reti ANNESI ANDREA FULGOR INCISA
9 Reti CAPANNI MASSIMO POL. REMO MASI
9 Reti TEMPONE SALVATORE POL. REMO MASI
9 Reti FRAMMARTINO ANDREA PONTEROSSO G.S.
8 Reti NERI LEONARDO LECCESE USD
8 Reti CAIANI GABRIELE GINESTRA GSA
8 Reti RICCI GIANLUCA ARCI MATASSINO
8 Reti ROTESI SAMUELE LECCESE USD
7 Reti BERNARDONI DAVIDE ARCI MATASSINO
7 Reti DOMINICI ALBERTO LECCESE USD
7 Reti GIAMMONA GIUSEPPE PONTEROSSO G.S.
7 Reti PELLEGRINI FRANCESCO ARCI PENNA
7 Reti DI CATERINO CLAUDIO PONTEROSSO G.S.
6 Reti BERTINI FEDERICO LEVANELLA ASD
6 Reti RICCI IVANO INCONTRO S.C.
6 Reti INNOCENTI MIRCO ARCI MATASSINO
6 Reti MINIATI ALESSANDRO LECCESE USD
6 Reti MINUCCI MAURO ARCI MATASSINO
6 Reti SALATINO ANTONIO POL. PIETRAPIANA
6 Reti ARMI LORENZO ARCI PENNA
6 Reti FERRATI ALESSANDRO POL. PIETRAPIANA
5 Reti GALLETTI ANDREA BOCCIOFILO G.S.
5 Reti RABATTI FRANCESCO FULGOR INCISA
5 Reti RANFAGNI MATTEO FULGOR INCISA
5 Reti TERRIGNI DAVID ARCI LEVANE G.S.
5 Reti ROSSI ANDREA ARCI PENNA
5 Reti RIBES LORENZO ITALFIASCO A.P.D.
5 Reti SIMONI PAOLO ARCI MATASSINO
5 Reti GAROZZO GIORGIO LEVANELLA ASD
5 Reti SANI MAURO ARCI BUCINE/MERCATALE
5 Reti COBAJ ERVIS ITALFIASCO A.P.D.
4 Reti BEQIRAJ VIVIAN BOCCIOFILO G.S.
4 Reti PASQUINI SIMONE LEVANELLA ASD
4 Reti MENCHI ANDREA LECCESE USD
4 Reti DI SOMMA AGOSTINO BOCCIOFILO G.S.
4 Reti GRABOVA ORGEST BOCCIOFILO G.S.
4 Reti PAPI SIMONE ARCI MATASSINO
4 Reti CAPANNI DAVID FULGOR INCISA
4 Reti CARINI ALESSANDRO GSA CASCIA
4 Reti BELLI LUIGI INCONTRO S.C.
4 Reti BUTINI SIMONE POL. PIETRAPIANA
4 Reti GAGGI ALESSIO GINESTRA GSA
4 Reti BARDELLI RICCARDO GINESTRA GSA
4 Reti MARZIALI MATTEO GIGLIO VERDE PIETRAP.
4 Reti GIMMELLI DIEGO LEVANELLA ASD
3 Reti MORI CLAUDIO GSA CASCIA
3 Reti CIRILLO NICOLA BOCCIOFILO G.S.
3 Reti MORANDI TOMMASO LECCESE USD
3 Reti FERRATI MATTIA GSA CASCIA
3 Reti FABBRI RICCARDO ARCI BUCINE/MERCATALE
3 Reti FALCINELLI ANDREA ARCI LEVANE G.S.
3 Reti CELARDO ENRICO POL. PIETRAPIANA
3 Reti BONECHI MATTIA ARCI MATASSINO
3 Reti MORBIDELLI ANDREA GINESTRA GSA
3 Reti FABBRI ANDREA LEVANELLA ASD
3 Reti ARRIGUCCI MARCO ARCI MATASSINO
3 Reti MONACELLI GIOVANNI GINESTRA GSA
3 Reti BARONI FEDERICO LEVANELLA ASD
3 Reti RENZI CLAUDIO POL. REMO MASI
3 Reti ARTINI LEONARDO INCONTRO S.C.
3 Reti ARRICHIELLO FRANCO ITALFIASCO A.P.D.
3 Reti PASSEROTTI GREGORIO BOCCIOFILO G.S.
3 Reti TORRICELLI FEDERICO ITALFIASCO A.P.D.
3 Reti VALLI NICO POL. REMO MASI
3 Reti ZAMPIERI STEFANO ARCI BUCINE/MERCATALE
3 Reti VELOTTO ARTURO GINESTRA GSA
3 Reti VIARA PAOLO ARCI MATASSINO
3 Reti PALI LEONARDO INCONTRO S.C.

Arrivederci alla prossima stagione!

12 maggio 2010

Mondiali al via: prime vittime illustri



Ancora non ha preso il via ufficialmente la coppa del mondo 2010, ma possiamo già parlare di esclusi eccellenti. Proprio ieri, alcuni fra i principali selezionatori delle prossime nazionali candidate alla vittoria finale, hanno diramato la lista dei convocati.
Un pò di tempo in più si sono presi Lippi e Maradona convocando ben 30 elementi rispettivamente per Italia ed Argentina. Più "spietato" e deciso è stato invece Dunga, tecnico della seleçao brasiliana, che ha già diramato la lista dei 23 che prederanno parte, salvo infortuni, alla competizione sudafricana. Fuori Ronaldo, ormai da tempo fuori forma e fuori peso, Ronaldinho incluso solo come riserva, le esclusioni eccellenti sono quelle di Pato ed Adriano. Se per il primo ha pesato una seconda parte di campionato passata in infermeria, per l'Imperatore, osannato in patria con la maglia del Flamengo, pare abbiano influito in maniera negativa le vicende extra calcistiche legate alla sua vita privata. Dunga non deve aver gradito la sua scarsa voglia di presentarsi agli allenamenti ed i suoi eccessi fatti di birra e donne nelle serate carioca. Ecco la lista completa dei convocati per il Brasile:
Portieri: Julio Cesar (Inter), Gomes (Tottenham), Doni (Roma).
Difensori: Maicon (Inter), Daniel Alves (Barcelona), Michel Bastos (Lyon), Gilberto (Cruzeiro), Lucio (Inter), Juan (Roma), Luisao (Benfica), Thiago Silva (Milan).
Centrocampisti: Felipe Melo (Juventus), Gilberto Silva (Panathinaikos), Ramires (Benfica), Elano (Galatasaray), Kaka (Real Madrid), Josue (Wolfsburg), Julio Baptista (Roma), Kleberson (Flamengo).
Attaccanti:Robinho (Santos), Luis Fabiano (Sevilla), Nilmar (Villareal),Grafite (Wolfsburg).

Ultima speranza per Ronaldinho, al momento fuori, quella di far parte della lista d'attesa dei sette che possono sostituire qualcuno. Eccola, partendo dai difensori: Alex (Chelsea), Marcelo (Real Madrid). Centrocampisti: Sandro (Internacional), Paulo Henrique Ganso (Santos), Carlos Eduardo (Hoffenheim). Attaccanti: Ronaldinho (Milan), Diego Tardelli (Atletico Mineiro).
Come si può vedere dalla lista stilata dal commisario tecnico Dunga, è Grafite del Wolfsburg che ha soffiato il posto all'Imperatore, il quale non figura neanche nella lista delle riserve. Tempi duri per l'ex attaccante interista che, per dimenticare l'amarezza di non volare in Sudafrica, dovrà impegnarsi nel conquistare la Coppa Libertadores con il suo Flamengo e far pentire Dunga di non averlo chiamato.

Non sono mancate le sorprese neanche nella lista di convocati dell'Argentina: per il momento Maradona si è cautelato selezionando 30 giocatori, ma già da questa prima convocazione mancano nomi illustri come Zanetti, vera bandiera dell'Inter, Cambiasso, uno dei migliori al mondo nel suo ruolo e Riquelme, che in patria è tornato su grandi livelli. Aspettiamo a dare un giudizio definitivo sull'operato del Pibe de oro perlomeno fino a quando non sceglierà i 23 da portarsi in Sudafrica e solo allora tireremo le somme, ma già al momento figurano nomi poco conosciuti fra le file della albiceleste.
Domenech, ancora stranamente sulla panchina francese nonostante gli insuccessi di pubblico e di risultati, ha lasciato a casa Vieira, Cissokho e Benzema, selezionando 30 elementi e cautelandosi così oltre modo dopo aver annunciato di voler convocare direttamente i 23 prescelti per il mondiale.
Sono sicuro che ne vedremo ancora delle belle e che magari, complice qualche infortunio e la pressione dei media, qualche altra convocazione inaspettata arriverà di sicuro.

11 maggio 2010

Emozioni dalla panchina


Se le emozioni sul campo si contano ormai con il contagocce in questo finale di stagione, non si può dire altrettanto delle manovre di mercato che stanno interessando tutte le squadre di vertice. Per il calcio giocato, solo l'Inter può regalarci qualche emozione fuori programma ( i tifosi nerazzurri possono fare i dovuti scongiuri ) suicidandosi a Siena, magari distratta dalla finale di Madrid in programma sabato 23 Maggio. Essendo la cosa alquanto improbabile, meglio concentrarsi sulle grandi manovre che interessano il calcio di casa nostra, in particolare sul ciclone che sta per abbattersi sulle panchine dei principali club italiani, nazionale inclusa.
Il tanto atteso arrivo di Benitez sulla panchina della Juventus sembra di fatto ormai sfumato, complice le garanzie ottenute dal tecnico del Liverpool dalla proprietà circa investimenti futuri destinati a far tornare grande la squadra della città dei Beatles. Durante il consiglio d'amministrazione svoltosi ieri a Torino, oltre ad aver deciso di proporre l'inutile ( a mio parere ) revoca dello scudetto 2006 assegnato all'Inter, sembra siano stati presi in esami i possibili sostituti del tecnico spagnolo. Impossibile il ritorno di Lippi, difficile un Capello bis, assai improbabile l'approdo di Prandelli, restano Allegri del Cagliari e Del Neri della Sampdoria. Allegri ha dimostrato un ottimo gioco con il suo Cagliari, ma resta da vederlo alla prova nella gestione di un ambiente pieno di pressioni come quello di una grande squadra; inoltre difetta di esperienza nelle coppe europee e pare troppo "morbido" quando c'è da strigliare il gruppo. Del Neri sta coronando una stagione meravigliosa nella quale sta conducendo, salvo imprevisti, i blucerchiati in Champions League: a quel punto sarà tentato dal provare il brivido della principale competizione europea o si accontenterà di partire da un estivo preliminare di Europa League, con le motivazioni dei bianconeri pari a zero? Fra i due, Del Neri sarebbe forse quello più adatto ed il fatto che il suo ex direttore generale alla Sampdoria, Marotta, sia passato alla Juve può essere un notevole incentivo a seguirlo.
Anche Leonardo, da una sola stagione alla guida del Milan dopo l'addio di Ancelotti che proprio domenica scorsa ha conquistato la premier con il suo Chelsea, sembra destinato alla partenza. Per il tecnico brasiliano l'incompatibilità con il patron Berlusconi pare insanabile e quindi la società di via Turati sarà costretta a guardarsi intorno in cerca di un degno sostituto. Forse non sarà necessario guardarsi troppo in giro per trovare il sostituto di Leonardo, dato che le ultime voci darebbero Tassotti, 30 anni di carriera al Milan da giocatore prima ed allenatore in seconda poi, come prima scelta. Van Basten ha già fatto sapere che per il momento preferisce giocare a golf ( e come dargli torto...) e quindi si autoesclude. Personalmente non escluderei Frank Rijkaard, vecchia gloria rossonera e già allenatore del Barcellona, e Marcello Lippi, uno destinato a stupire e che più di una volta, in passato, ha tessuto le lodi della società di Berlusconi.
Anche Mourinho non sembra poi così sicuro di voler restare alla guida della sua Inter: il fatto di aver apportato quel cambio di mentalità vincente rappresenta, per lui, già un trionfo. Vincere o meno la Champions sarebbe solo un dettaglio e non farebbe differenza nella sua scelta finale. Per i tifosi nerazzurri la farebbe e come, ma si sa, nel calcio di oggi non c'è più spazio per i sentimenti. Il tecnico di Setubal sta puntando dritto verso la panchina del Real Madrid e pare difficile riuscire a trattenerlo. Moratti e Branca, al momento, non hanno neanche preso in considerazione la partenza di Mou e per questo non hanno segnato nessun nome sul loro taccuino: il primo ed unico pensiero è la finale di Champions nella speranza di scrivere un'altra pagina memorabile di storia nerazzurra.
Se Lippi lascia la panchina azzurra, il primo candidato gradito al presidente Abete è Ranieri della Roma. Ecco così un'altra società che deve al più presto tutelarsi in caso di mancato rinnovo da parte del tecnico del Testaccio, per il quale la panchina azzurra sarebbe il coronamento del sogno di una vita. I giallorossi avrebbero già sondato il terreno per Allegri del Cagliari, ma al momento la concorrenza della Juve starebbe facendo tentennare il tecnico livornese.
Non sarà dunque un'estate calda solo per le emozioni che ci regaleranno gli azzurri in Sudafrica, ma anche per i salti di panchina che sicuramente si verificheranno dopo il fischio finale dell'utima giornata di campionato.

10 maggio 2010

Montevarchi - Deruta 1 - 0


Sono tre punti che significano quasi- salvezza quelli conquistati dell'Aquila fra le mura amiche nella penultima di campionato contro il ben più quotato Deruta. Ancora manca la certezza matematica, ma basterà conquistare un punto nel prossimo impegno per essere certi della permanenza in categoria. Ancora una volta sarà una salvezza all'ultima giornata quella a cui dovrà aggrapparsi il Montevarchi di mister Mobili.
Cielo coperto ma temperatura primaverile al Brilli Peri, dove gli ultras rossoblu accolgono i giocatori sul terreno di gioco con uno striscione lungo quanto tutta la curva Farolfi, che invita i rossoblu a tirare fuori gli attributi ("Più rispetto per la maglia, fuori le palle!")

Partono forte i padroni di casa e già all'11' Landi lascia partire un sinistro da fuori che viene parato con un grande intervento dal portiere ospite
Al 15' arriva il goal partita: tutto nasce da un'azione personale del grande ex di turno Nulli Costantini, che parte largo sulla fascia per poi accentrarsi ed indirizzare un terra aria di sinistro che non lascia scampo all'estremo difensore del Deruta. Montevarchi in vantaggio!
Ci mettono un pò a reagire gli ospiti, ma quando lo fanno è superlativo Pierini ad opporsi: come quando al 29' dice di no a Pero Nullo con un grande intervento.
Al 42' ancora Montevarchi con una grande giocata del giovane Marzi che controlla egregiamente la sfera per poi sfoderare un pallonetto degno di altre categorie: è bravo il portiere a salvare in corner.

Nella ripresa è sempre il Montevarchi a condurre le danze, senza correre troppi rischi. Già al 5' Rubechini avrebbe la possibilità di raddoppiare, ma il suo tocco da distanza ravvicinta è troppo debole.
Al 21' un mani in area del Deruta suscita le proteste dei rossoblu, ma il direttore di gara non è dello stesso avviso.
Non succede praticamente niente fino al 45' quando Pierini salva il risultato su un insidioso tiro cross del solito Pero Nullo, davvero un giocatore che meriterebbe palcoscenici superiori.

Una vittoria che resituisce fiducia all'ambiente e contribuisce a far ritrovare le certezze smarrite da Mobili nelle tre sconfitte consecutive, precedenti la gara di ieri del Brilli Peri. Occorrevano la grinta e l'intensità messa in campo contro il Deruta per tornare al successo ed una prova sopra la media da parte di tutti i rossoblu. Per la salvezza sarà decisiva l'ultima di campionato a Ponte San Giovanni contro il Pontevecchio, dove non si dovranno fare troppi calcoli pensando di avere a disposizione due risultati su tre, ma giocare soltanto con la giusta dose di cattiveria agonistica.
Alé Alé Rossoblé!

Cascia - Giglio Verde Pietrapiana 3 - 3


Spettacolare pareggio con sei reti nel derby di Reggello fra il Cascia ed il Giglio Verde, già retrocesso, ma che ha voluto onorare al meglio il sentito incontro contro i rivali di sempre.
Si chiude così il campionato con il Giglio Verde che saluta l'eccellenza dell'arci per ripartire l'anno prossimo dalla prima categoria, mentre il Cascia tenterà la conquista del titolo cercando di restare attaccato alla Leccese.

8 maggio 2010

Matassino - Ponterosso 1 - 0


Termina al secondo posto in classfica il Matassino che, nell'ultima di campionato, si prende la soddisfazione di vincere il derby contro i cugini del Ponterosso.
Un peccato che i padroni di casa abbiano avuto qualche incertezza nel girone d'andata, altrimenti sarebbero stati in grado di lottare con la Leccese fino alla fine per la vittoria del torneo.
Campionato sottotono, invece, per il Ponterosso con un tremendo filotto di sconfitte rimediate a metà del girone di ritorno a causa anche di numerose squalifiche.

Levanella - Pol. R.Masi 3 - 6


Non bastano i tre punti ottenuti dalla Remo Masi, grazie ad un rotondo successo, sul campo del Levanella ( quest'oggi si giocava a Mercatale Valdarno ) a farle raggiungere i montevarchini in classifica. Nonostante la vittoria di oggi, è il Levanella che chiude al quinto posto, proprio davanti alla Remo Masi che si ferma a quota 47 punti.
Due squadre che la prossima stagione, con i giusti rinforzi, possono puntare molto più in alto e disputare un campionato di vertice.

Arci Bucine/Mercatale - Incontro 3 - 1


Con la vittoria di ieri sera del Bocciofilo sulla Polisportiva Pietrapiana, oggi l'Incontro era chiamato a conquistare i tre punti per poter dare un senso a questo torneo. Putroppo per gli amici fiorentini, invece dei tre punti è arrivata la tripletta del capocannoniere Sampieri a chiudere definitivamente i giochi e togliere ogni tipo di speranza di permanenza in categoria per gli ospiti.
Davvero notevole il campionato disputato dal Bucine/Mercatale, una terribile matricola che grazie al lavoro svolto da mister Gambini, alle parate di Aldinucci, all'esperienza di Gori e soprattutto alle reti di bomber Sampieri si è ritagliata un ruolo di primo piano in questo difficile torneo.
In bocca al lupo all'Incontro per la prossima stagione.

Pol. Pietrapiana - Bocciofilo 1 - 2


Tre punti che valgono la salvezza quelli conquistati dal Bocciofilo ieri sera sul campo della Polisportiva Pietrapiana nella 30°a ed ultima giornata del campionato Arci eccellenza Valdarno.
Con i padroni di casa già salvi, il compito dei sangiovannesi è stato più agevole ed alla fine è stata festa per tutti.

6 maggio 2010

Oltre i calcetti ed i calcioni


C'è un'Inter stratosferica, una squadra superiore a livello di collettivo che conquista il primo trofeo e lascia la capitale con la speranza che sia solo l'inizio di una lunga serie di festeggiamenti che si protrarrà fino al 22 maggio compreso.

Diciamolo subito, è stata una vera e propria battaglia, con tanto di colpi proibiti e magliette tirate all'inverosimile. Il colpo di grazia lo ha dato capitan Totti, subentrato nella ripresa al posto di Pizarro quando, a due minuti dallo scadere, ha rifilato un calcione al povero Balotelli, reo di essere troppo in gamba a proteggere la palla e far trascorrere i secondi. Il gestaccio rovina carriera di un giocatore che sempre più spesso si crede di essere un esempio positivo per i giovani che si avvicinano al calcio e che in carriera ha già collezionato 13 espulsioni è stato solo l'epilogo di una gara per stomaci forti.

Il clima teso della vigilia si è riversato in campo al fischio d'inizio di Rizzoli, bravo a tener in pugno una gara difficile ed evitare di essere troppo fiscale con i cartellini. Su una palla persa a centrocampo dalla Roma è nata la fuga vincente di Milito che ha difeso egregiamente la sfera per poi battere Julio Sergio e regalare la coppa ai suoi.

La Roma ha avuto il merito di non disunirsi e continuare a giocare con lucidità e buone trame offensive. Peccato per Ranieri ed i suoi, che l'Inter sia squadra capace di difendersi con ordine e concedere, proprio come col Barcellona al Camp Nou, solo conclusioni dalla distanza. Merito anche di una tattica del fuorigioco applicata magistralmente dai suoi difensori e di un Julio Cesar che fra i pali è ormai una garanzia internazionale.

Solito show in panchina ( anche se non ci si è mai accomodato! ) dello Special One, sempre pronto ad accompagnare le giocate dei suoi, quasi fosse un tornante di spinta. Il tanto temuto duello verbale con Ranieri fortunatamente non c’è stato ed a fine partita si sono pure stretti la mano.

Follia Totti

Fin dal momento del suo ingresso in campo ad inizio ripresa è parso subito nervoso, litigando un po’ con tutti e rimediando un giallo, per la verità più arancione, per un colpo rifilato a Milito a palla lontana. Dopo aver assestato un lieve calcetto sulla zucca di un interista a terra, ha continuato il suo personale duello verbale con arbitro ed avversari, sfiorando più volte il secondo giallo. Negli ultimi minuti a disposizione per cercare il pareggio, non ha resistito alle provocazioni ( così ha dichiarato il capitano giallorosso sul suo blog ) ed ha rifilato a Balotelli un calcio da dietro che gli è costato il rosso diretto. Non soddisfatto, mentre il povero Balo si stava rotolando a terra dal dolore, ha pensato bene di stuzzicarlo con un piccolo calcetto sulla testa. Un repertorio completo quello del capitano, non c’è che dire! Fra l’indifferenza e l’incredulità del pubblico ha lasciato il campo a testa bassa imboccando la via degli spogliatoi. Il gesto è sicuramente da condannare, a maggior ragione perché fatto da un giocatore esperto come lui, ma può succedere: la gogna mediatica di oggi è stata pesante, non c’è che dire. Io personalmente eviterei di metterlo in croce così pesantemente: ha perso la testa per qualche secondo, così come in passato è successo a tanti campioni sul rettangolo di gioco. Uno su tutti la testata di Zidane scagliata a Materazzi nella finale di Coppa del Mondo persa dalla Francia ( hi hi hi! ) contro l’Italia. Che Totti l’abbia fatto per avere qualcosa in comune con il fuoriclasse francese?! Beh, in parte c’è riuscito!

Calcetti e calcioni non hanno comunque impedito all’Inter di giocare a calcio e vincere la Coppa Italia: ci vuole ben altro per fermare Mourinho ed i suoi!


Corinthians - Flamengo 2-1, ma si qualifica Adriano!



Si infrange il sogno di Ronaldo e del suo Corinthians, nell'anno del suo centenario, di vincere la Coppa Libertadores. Nonostante il successo per due a uno ottenuto al Pacaembu di San Paolo, è il Flamengo di Adriano ad accedere ai quarti della massima competizione internazionale sudamericana.
Roberto Carlos e Dentinho sono andati vicini all'impresa di eliminare gli odiati rivali carioca, ma dopo un primo tempo condotto su altissimi livelli, in cui hanno dominato in lungo ed in largo gli avversari, nella ripresa sono venuti fuori gli ospiti che con calcolo e cinismo hanno segnato quella rete sufficiente alla qualificazione ( all'andata vinsero i rossoneri di Rio con il punteggio di uno a zero ).
Partono subito forte i padroni di casa con un assedio che durerà praticamente tutto il primo tempo: il Flamengo sembra incapace di reagire e soffre le avanzate del Timão. Inevitabile la rete del vantaggio grazie ad un'autorete, mentre il raddoppio del Corinthians porta l'autorevole firma del Fenomano Ronaldo, abile a sfruttare un cross di Dentinho ed a schiacciare la palla in rete con un tuffo di testa. Ronaldo è apparso più in forma rispetto alla gara d'andata, anche se il peso non è quello dei giorni migliori. Il Pacaembu è una bolgia, con i tifosi certi del passaggio ai quarti.
L'inizio di ripresa è invece una doccia gelata per i 30 mila di casa, quando al quarto minuto Vagner Love, partner d'attacco di Adriano, viene smarcato in velocità dentro l'area di rigore e con un diagonale mette a segno la rete che vale la qualificazione. Il Corinthians tenta di reagire, ma non è la stessa squadra assetata di vittoria come quella del primo tempo. L'ultimo sussulto è un colpo di testa di Ronaldo, al 37', che si stampa sulla traversa e segna la resa delle armi da parte della sua squadra. Prima della fine, un intervento miracoloso di Bruno, portiere del Flamengo, nega la gioia del goal a Chicão e lascia in lacrime i tanti tifosi sugli spalti.
Complimenti ad Adriano, autore della rete dell'uno a zero nella gara d'andata al Maracanà, ed al suo Flamengo che adesso dovrà vedersela con la vincente fra l'Alianza Lima e Universidad de Chile: sicuramente due avversari alla portata dei rubronegros che non dovrebbero incontrare troppi ostacoli sulla strada che porta alle semifinali.
Un goal a testa per Ronaldo ed Adriano in questi ottavi di Libertadores e l'ulteriore conferma di essere sempre più amati dalle rispettive tifoserie, osannati come dei veri e propri idoli anche se lontani dalla forma di un tempo.
Un grande in bocca al lupo a Ronaldo ed al suo Corinthians, nella speranza che il successo arrivi nel campionato brasiliano, al via il prossimo 8 maggio, e che il Fenomeno torni ai livelli di un tempo!



In alto Adriano abbraccia l'autore del goal qualificazione Vagner Love, sotto nell'esultanza dopo la rete inseguito dai compagni. Nel mezzo l'esultanza di Ronaldo dopo la rete del due a zero che aveva illuso i tifosi del Corinthias.
Foto tratte da globoesporte.com