9 novembre 2011

Dalla Ginestra alle Stelle ( Pt. 14 )




I veri eroi

"Ciao cara! Senti io oggi dovrei uscire prestino.. Sai la partita comincerebbe verso le 14..." Attimo di silenzio prima della risposta: "La partita?! Ma che partita!!! Ti sei forse dimenticato che dopo pranzo devi ,in sequenza, portare fuori il cane, cambiare l'acqua ai canarini, accompagnare il bimbo al catechismo ed una volta rientrato a casa aiutarlo con le equazioni matematiche. Guarda anche di fare in fretta con lui, dato che poi dovresti passare a comprare due foglie d'insalata all'Ipercoop!

" Seccasse tutta l'insalata e chi la compra!" Aveva bofonchiato prima che la moglie terminasse di enunciare il suo lungo programma.
"Domani a pranzo facciamo la gratella con dei crostini come antipasto. Sai viene mia mamma, ci tiene tanto a vederti!"
" Che culo però... Anche la suocera fra le palle domani!" Breve ma inteso, come del resto il suo tiro dagli undici metri, il commento del marito.
Questo sarebbe un esempio di un tipico sabato pomeriggio richiesto ad giocatore amatoriale con famiglia e tutti gli annessi. Poi, come sappiamo, esiste un'enorme differenza fra il dire ed il fare, fra i proclami di inizio stagione ed i risultati ottenuti a giugno. Non sempre i desideri, o meglio gli ordini, di mogli/compagni/fidanzate, come del resto quelli di società ed allenatori, vengono eseguiti.
Nel corso di questi anni, posso dire di averne viste di tutti i colori: mariti e padri di famiglia che uscivano di casa subito dopo pranzo dicendo di fare un salto al super mercato per poi rientrare nel tardo pomeriggio con il cellulare completamente scarico a causa delle migliaia di chiamate perse ricevute dalla moglie! E che alla domanda " Perché non mi hai avvisato che tornavi tardi ?" Avevano pure il coraggio di rispondere che il cellulare si era scaricato!

Alcuni, pur di nascondere di essere stati a giocare, lasciavano perfino la borsa con i panni sporchi a casa di amici, per poi passare il giorno dopo a riprenderla e sistemarla, alla meno peggio, per la prossima partita, lasciandoci magari dentro un arbre magique al pino silvestre a macerare nel tentativo di coprire gli afrori più acuti!
Degli eroi moderni che rientravano a casa come se fosse la cosa più naturale del mondo, incuranti delle ire funeste della consorte andavano incontro al proprio triste destino con la stessa dignità di chi esce dal campo al testa alta. Nella maggior parte dei casi, appena messo piede in casa, partivano le scuse più improbabili del tipo: " Sai, non volevo andare a giocare, ma poi ho trovato per strada quel mio amico che non vedevo da tempo, una chiacchiera tira l'altra, abbiamo fatto un po’ tardi. A quel punto eravamo praticamente davanti al campo, così ho risposto alla convocazione del mister ( messa così suona più ufficiale, magari si ammorbidisce...spero!) ". Intanto la salivazione comincia ad azzerarsi, cala quel gelido silenzio nel quale stridono solo i vani tentativi di arrampicarsi sugli specchi prodotti dall'imputato. La moglie si rivela un osso duro, uno di quei marcatori ad uomo vecchio stile che ti segue a tutto campo. Ecco una finta nel tentativo di smarcarsi dalla sala verso il bagno, ma non si passa, l'avversario é ben disposto in campo. Dietrofront, colpo di tacco, la borsa da gioco lanciata verso il corridoio come ad ostacolare la corsa dell'inseguitore, ed eccolo puntare dritto le scale che portano alle camere. In men che non si dica, la moglie commette un fallo da cartellino giallo strattonandolo per la giacca, ma lui non si ferma e prosegue la sua corsa verso la  porta...di camera. Vorrebbe chiudersi a chiave, ma il difensore è già lì: neanche Gentile seguiva il centravanti nella propria meta’ campo in maniera così asfissiante!

Tenta la via del dialogo a gioco fermo:" No vedi, la partita di oggi era veramente importante.. Sinceramente pensavo di far prima, ma ho dovuto giocare tutta la gara... Sai eravamo contati!" Inutile, ogni tentativo di persuasione risulta vano. Sul campo quel pomeriggio si era smarcato con più facilità, nonostante la ruvidezza dei difensori avversari.
La sfinge che si era impossessata del volto della moglie non accennava mutare espressione. Finte e contro finte, ma il difensore non arretra di un millimetro. Non rimane altro che provare la giocata, quella per cui i tifosi potranno osannarti come un Dio oppure condannarti alla dannazione sportiva eterna.
Chi ha detto che il calcio é solo forza fisica, tecnica ed libri di tattica? Occorre anche una buone dose di faccia da culo! Eccolo calare il jolly con tono pacato e sicuro: "Tornando dal campo, ero fermo in fila con l'auto, così ho notato che hanno riportato quelle borsette carine che desideravi da tempo in quel negozietto dietro l'angolo". Il difensore pare aver abboccato alla finta, retrocede quel tanto che basta da permettere al nostro eroe di riguadagnare la via delle scale. 
Neanche 5 minuti e tutto pare rimediato: il pericolo sembra scampato con la mogliettina apparentemente buona buona in viaggio verso il negozio di pelletteria. Un sabato pomeriggio costato un po’ caro, ma viste come si erano messe le cose, un pareggio alla fine pare il risultato più giusto.
Al rientro a casa, proprio in zona Cesarini, ecco la beffa: finalmente la moglie apre bocca, ma solo per ricordare al nostro eroe che le cose da fare ad inizio pomeriggio sono rimaste tali e molto candidamente lo invita a farle quanto prima. L'acquisto della borsa era servito praticamente a poco, se non ad alleggerire il portafogli del nostro fenomeno, visto che dai doveri domestici é praticamente impossibile sfuggire.
Eccolo a fine giornata, dopo tante emozioni vissute sulla propria pelle, provare l'ebbrezza di farsi portare a spasso dal mastino napoletano che tira più di un bue in calore per poi, in rapida successione, svernare sui libri di matematica e chiudere in bellezza ai fornelli tenendo d'occhio il sugo dei crostini in vista del pranzo con l'amata suocera!
Inevitabile arriva una riflessione prima del meritato riposo: "Poteva comunque andare peggio, ho ancora un tetto dove dormire, ho fatto tutto quello che mi ha chiesto senza fiatare ma una cosa ho imparato: per quanto ho pagato quella cazzo di borsa, posso permettermi di giocare tutto il girone d’andata, trasferte incluse, e di tornare a casa perfino il giorno dopo!"

6 commenti:

  1. Gianni sei un grande, questa perla stasera m'ha risollevato dalle fatiche dell'amichevole prima e della scrittura della tesi poi... Trooooppobbello...
    in fatto di mastini e generali teutonici in squadra siamo foraggiati bene... evito di rendere pubbliche le ultime mie vicissitudini con il capo, ma ti posso dire che in certi passaggi sei stato anche troppo buonista...

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  2. Eh eh...Sentissi che musica quando la Ginestra gioca in notturna! Quanto torno a casa paio un ladro, sempre attento a non farmi sentire...Ma puntualmente mi cade qualcosa per terra e succede il delirio!

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  3. Va viaaaa..... più che altro è la Julia che ti mette in riga!

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  4. Seee...bona quella! Te la raccomando!

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  5. Io sto con la Julia!
    Cugio, varcata quella soglia, si conta quanto il due di picche quando briscola è quadri...

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  6. Ormai non contiamo più niente da tempo...Comandano quelle piccole pesti e le loro mamme...!

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