Dopo quella nefasta stagione,
troncata a metà dal ritiro anticipato dei gialloverdi, nessuno in casa Ginestra
aveva più osato parlare di campionati. Qualche timido calcetto (con buona pace
del Presidentissimo, da tempo “dissociato” da questo tipo di pratica sportiva!)
era il pensiero più audace dei pochi
reduci gialloverdi rimasti ancora in contatto dopo la triste diaspora. Le
vecchie glorie gialloverdi non avevano mai accantonato definitivamente il
desiderio di rivedere in campo la Ginestra; a loro va il merito di aver saputo
attendere che i tempi fossero maturi.
Gettare del sale sulla ferita
ancora aperta nel cuore del Presidentissimo Aldinucci sarebbe stata una tortura
troppo grande da sopportare per tutti i tifosi, rimasti profondamente delusi
dalla diaspora gialloverde. Ricordiamo molto bene il velo di malinconia, a dire
il vero sempre ben nascosto dalla sua pungente ironia, presente negli occhi del
Presidentissimo ogni qualvolta spuntava un riferimento alla sua creatura: mi è
capito di incontrarlo a fare la spesa, una battuta qua e là accompagnata da un
moccolo colloquiale (per i non montevarchini di origine, i moccoli cosiddetti “colloquiali”
rientrano nella categoria “interiezioni improprie” e fanno parte della lingua
toscana fin dalla notte dei tempi, motivo per cui non vengono considerati offese
verso le divinità) per poi finire a parlare della Ginestra, di quando quella
volta in rovesciata su calcio d’angolo da centrocampo ha preso il palo. Ecco, un
chiodo fisso che riusciva, però, a mascherare con il solito mestiere di sempre,
con la stessa abilità con cui era capace di non farsi fischiare fallo nel
momento in cui alzava di peso gli avversari lanciati a rete!
Malinconia o tristezza che fosse,
ci sarebbe voluto un miracolo per mettere insieme un nuovo gruppo di giovani che
avessero la voglia di scendere in campo per la Ginestra. Il Presidentissimo
sapeva bene che, seppur desiderandolo nel profondo del suo cuore, occorreva
avere pazienza e non correre il rischio di vedere naufragare il suo progetto
per una seconda volta. Sarebbe stato veramente troppo e dai moccoli colloquiali
avrebbe sicuramente cambiato categoria.
Poi arriva il momento giusto, dove
complice la simpatica iniziativa per i 30 anni della Ginestra, si inizia a
progettare il futuro, la rinascita di un gruppo che grazie al reclutamento di
giovani stava cercando di rinnovarsi per garantire un domani. Vecchie bandiere
gialloverdi che si mettono al servizio della squadra dedicando il proprio tempo
alla causa, scatenando così le inevitabili ire di mogli, consorti ed amanti, le
quali avevano pensato di avere “già dato” una volta.
Il resto è storia dei giorni
nostri, con Procelli e Renzoni che hanno prestato il loro importante contributo
alla guida tecnica della squadra quando a malapena si contavano undici giocatori
abili ed arruolati. Nonostante le difficoltà ed i costanti “incitamenti” del
Presidentissimo, la Ginestra è ripartita. I risultati erano la parte meno
importante, contava cementificare il gruppo per creare una base solida su cui
costruire il futuro. Oggi Andrea Palazzi rappresenta il passo successivo.
Allora, come dei veri professionisti,
non resta che riprendere le sane vecchie abitudini di un tempo ed attendere di
fare il pieno di contenuti video sulla chat gialloverde prima di andare al
lavoro. Ho scoperto che la condivisione
di questo materiale porta bene (ed anche qualche effetto collaterale tipo cecità
e calli sulle mani) ed in campi i risultati si “vedono” (sempre per chi ne
faccia un uso moderato, altrimenti prestare attenzione al primo effetto
collaterale menzionato sopra). Con il tempo gli argomenti si sono evoluti,
diciamo che l’anatomia umana la fa sempre da padrona, ma ogni tanto viene lasciato
spazio anche a qualche riflessione più profonda sull’esistenza del genere umano.
Ad onor del vero si tratta sempre di materiale di prima scelta in grado di “ridestare”
ogni tipo di attenzione: un toccasana per il morale di ognuno di noi alle prese
con i problemi di tutti i giorni.
Passando al lato tecnico, in molti
si saranno accorti del cambio di ruolo di Capitan Caiani. Ha provato a scendere
in campo con tutte le sue forze, ma il ginocchio gli ha fatto subito cambiare
idea, così ha dovuto cedere la fascia a Scarrick Marcheselli. Non ha smesso comunque
di contribuire alla causa, trasformandosi in un team manager da far invidia a
quelli che gestiscono le squadre professionistiche. Gabriele avrebbe potuto starsene
comodamente sul divano al servizio della famiglia, no? Magari prestando il
fianco al suocero soltanto in occasione dei succulenti barbecue domenicali!? Beh
si, forse avrebbe anche potuto farlo, ma non dimentichiamo che suo suocero è il
Presidentissimo Aldinucci. Il suo futuro era già scritto, la Ginestra non
avrebbe potuto essere che la sua seconda pelle (altrimenti, aggiungo io, la
prima gliela avrebbe strappata il Presidente…ovviamente con tanto amore!).
Una parte significativa di merito
in questa riorganizzazione va attribuita senza ombra di dubbio al DS Amodio. Insieme
al Presidentissimo ha messo in atto una campagna acquisti in grado di rifondare
la squadra. Primo obiettivo, assai centrato direi, quello di abbassare l’età
media della squadra; in secondo luogo si respira uno spirito di gruppo ben
saldo, nonostante l’eterogeneità al passo con i tempi dei ragazzi. I
gialloverdi sono uno spot all’integrazione tra i popoli, anche se la difficoltà
principale è stata quella di adattarsi alla nostra lingua, moccoli inclusi
ovviamente (altrimenti avrebbero perso la metà delle sfuriate del
Presidentissimo!).
DS Amodio è una figura sulla
quale vale la pena di soffermarci un attimo. Esperto quanto basta in materia dirigenziale,
profondo conoscitore del calcio amatoriale in Valdarno ed elegante “cicaliere” al
cui cospetto perfino James Dean dovrebbe inchinarsi. Impeccabilmente sempre ben
vestito, si fa precedere dal suo alone indiscusso di classe: un ottimo biglietto
da visita per chi frequenta i campi di periferia, dove solitamente uno stivale
fino al ginocchio di gomma scolorita ed un to.ny (tuta sportiva) spaiato sono il
look più diffuso. Suole operare marcando la preda nei locali più gettonati del
momento, è sempre aggiornato sulle ultime tendenze in fatto di glamour ed i
suoi aperitivi orami hanno fatto storia. Quando l’evento è organizzato da lui,
diventa l’Aperitivo per eccellenza. La sua ultima campagna acquisti si è svolta
tra il Via Roma 7, Le Stanze Ulivieri ed il Caffè Paradiso. Nessuno ha saputo
resistere al suo modo di fare: argomenti convincenti accompagnati da tante bollicine
quante le promesse di ottenere un ottimo ingaggio. Fenomeno.
La Ginestra 2018-2019 è un
promettente mix di ragazzi più esperti e giovani di buone speranze. Piacevole
la costanza e la voglia con cui riescono ad essere presente ed integrarsi ogni
giorno di più Godwin e Baie: due ottime risorse che stanno facendo breccia nel
cuore dei gialloverdi ed anche in quello di Babbo Natale! La classe e l’estro
dei più esperti Youssef Gariate, del Tigre Dahou, Yassine Nassari e Yassine Rida
alzano il tasso tecnico della squadra. Castellani assicura quel tocco di
geometria indispensabile per fare ordine, mentre Dedo Maravilha regala gran
giocate a beneficio della platea. Scarrick Marcheselli, ginocchia permettendo,
non molla di un centimetro e quando parla viene ascoltato. Un gladiatore in
mezzo al campo che sprona i più “timidi”. Un monumento andrebbe eretto per Ninja
Turtle Procelli, mentre il portierone Marini ha già trasmesso il suo carisma ai
colleghi di reparto Meozzi e Pardo. Non conosco le statistiche delle altre
squadre, ma in casa Ginestra cominciano ad essere tanti i rigori neutralizzati
dai nostri portieri. Nannucci parte da dietro per arrivare davanti, mentre
Giusti ha trovato la sua collocazione al centro della difesa supportato da
Cappelli, Bartic e Scapecchi; quest’ultimo sempre più conscio dei propri mezzi.
Bertini ed il suo destro liftato hanno regalato già molte gioie, come del resto
Giulio Mirri che va a segno a ritmo di samba. Cannoniere Chiatti fa ben sperare,
oltre a trovare la porta con più continuità rispetto al passato. Failli ed
Esposito sono due instancabili “tuttocampisti” che danno sempre tutto per la squadra.
Bomber Petrarca racchiude in sé una generosità unica che fa di lui una risorsa
preziosa, come anche Beppino Monteleone, scheggia gialloverde in cerca della
porta. Inevitabile una menzione speciale per l'icona gialloverde Maurinho Machetti (nella foto in alto a fianco di Aldinucci), una leggenda la cui presenza è sinonimo di sicurezza e continuità. Grazie:)
Insomma, la solita armata
gialloverde 80% follia e 20% cuore che ha contraddistinto la storia della
Ginestra fino dalla prime apparizioni. Colpevolmente
mi sarò dimenticato di qualcuno, ma quello che conta è aver ritrovato l’intera
banda al completo, un gruppo di ragazzi decisi a dare il proprio meglio pur di
onorare la maglia. Non saranno tutte rose e viole, ci mancherebbe, altrimenti non potrei
raccogliere ulteriore materiale sul Presidentissimo e le sue proverbiali
sfuriate!
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