27 dicembre 2018

Dalla Ginestra alle Stelle Pt. 17

La rinascita



Dopo quella nefasta stagione, troncata a metà dal ritiro anticipato dei gialloverdi, nessuno in casa Ginestra aveva più osato parlare di campionati. Qualche timido calcetto (con buona pace del Presidentissimo, da tempo “dissociato” da questo tipo di pratica sportiva!)  era il pensiero più audace dei pochi reduci gialloverdi rimasti ancora in contatto dopo la triste diaspora. Le vecchie glorie gialloverdi non avevano mai accantonato definitivamente il desiderio di rivedere in campo la Ginestra; a loro va il merito di aver saputo attendere che i tempi fossero maturi.
Gettare del sale sulla ferita ancora aperta nel cuore del Presidentissimo Aldinucci sarebbe stata una tortura troppo grande da sopportare per tutti i tifosi, rimasti profondamente delusi dalla diaspora gialloverde. Ricordiamo molto bene il velo di malinconia, a dire il vero sempre ben nascosto dalla sua pungente ironia, presente negli occhi del Presidentissimo ogni qualvolta spuntava un riferimento alla sua creatura: mi è capito di incontrarlo a fare la spesa, una battuta qua e là accompagnata da un moccolo colloquiale (per i non montevarchini di origine, i moccoli cosiddetti “colloquiali” rientrano nella categoria “interiezioni improprie” e fanno parte della lingua toscana fin dalla notte dei tempi, motivo per cui non vengono considerati offese verso le divinità) per poi finire a parlare della Ginestra, di quando quella volta in rovesciata su calcio d’angolo da centrocampo ha preso il palo. Ecco, un chiodo fisso che riusciva, però, a mascherare con il solito mestiere di sempre, con la stessa abilità con cui era capace di non farsi fischiare fallo nel momento in cui alzava di peso gli avversari lanciati a rete!

Malinconia o tristezza che fosse, ci sarebbe voluto un miracolo per mettere insieme un nuovo gruppo di giovani che avessero la voglia di scendere in campo per la Ginestra. Il Presidentissimo sapeva bene che, seppur desiderandolo nel profondo del suo cuore, occorreva avere pazienza e non correre il rischio di vedere naufragare il suo progetto per una seconda volta. Sarebbe stato veramente troppo e dai moccoli colloquiali avrebbe sicuramente cambiato categoria.   
Poi arriva il momento giusto, dove complice la simpatica iniziativa per i 30 anni della Ginestra, si inizia a progettare il futuro, la rinascita di un gruppo che grazie al reclutamento di giovani stava cercando di rinnovarsi per garantire un domani. Vecchie bandiere gialloverdi che si mettono al servizio della squadra dedicando il proprio tempo alla causa, scatenando così le inevitabili ire di mogli, consorti ed amanti, le quali avevano pensato di avere “già dato” una volta.   

Il resto è storia dei giorni nostri, con Procelli e Renzoni che hanno prestato il loro importante contributo alla guida tecnica della squadra quando a malapena si contavano undici giocatori abili ed arruolati. Nonostante le difficoltà ed i costanti “incitamenti” del Presidentissimo, la Ginestra è ripartita. I risultati erano la parte meno importante, contava cementificare il gruppo per creare una base solida su cui costruire il futuro. Oggi Andrea Palazzi rappresenta il passo successivo.
Allora, come dei veri professionisti, non resta che riprendere le sane vecchie abitudini di un tempo ed attendere di fare il pieno di contenuti video sulla chat gialloverde prima di andare al lavoro.  Ho scoperto che la condivisione di questo materiale porta bene (ed anche qualche effetto collaterale tipo cecità e calli sulle mani) ed in campi i risultati si “vedono” (sempre per chi ne faccia un uso moderato, altrimenti prestare attenzione al primo effetto collaterale menzionato sopra). Con il tempo gli argomenti si sono evoluti, diciamo che l’anatomia umana la fa sempre da padrona, ma ogni tanto viene lasciato spazio anche a qualche riflessione più profonda sull’esistenza del genere umano. Ad onor del vero si tratta sempre di materiale di prima scelta in grado di “ridestare” ogni tipo di attenzione: un toccasana per il morale di ognuno di noi alle prese con i problemi di tutti i giorni.

Passando al lato tecnico, in molti si saranno accorti del cambio di ruolo di Capitan Caiani. Ha provato a scendere in campo con tutte le sue forze, ma il ginocchio gli ha fatto subito cambiare idea, così ha dovuto cedere la fascia a Scarrick Marcheselli. Non ha smesso comunque di contribuire alla causa, trasformandosi in un team manager da far invidia a quelli che gestiscono le squadre professionistiche. Gabriele avrebbe potuto starsene comodamente sul divano al servizio della famiglia, no? Magari prestando il fianco al suocero soltanto in occasione dei succulenti barbecue domenicali!? Beh si, forse avrebbe anche potuto farlo, ma non dimentichiamo che suo suocero è il Presidentissimo Aldinucci. Il suo futuro era già scritto, la Ginestra non avrebbe potuto essere che la sua seconda pelle (altrimenti, aggiungo io, la prima gliela avrebbe strappata il Presidente…ovviamente con tanto amore!).

Una parte significativa di merito in questa riorganizzazione va attribuita senza ombra di dubbio al DS Amodio. Insieme al Presidentissimo ha messo in atto una campagna acquisti in grado di rifondare la squadra. Primo obiettivo, assai centrato direi, quello di abbassare l’età media della squadra; in secondo luogo si respira uno spirito di gruppo ben saldo, nonostante l’eterogeneità al passo con i tempi dei ragazzi. I gialloverdi sono uno spot all’integrazione tra i popoli, anche se la difficoltà principale è stata quella di adattarsi alla nostra lingua, moccoli inclusi ovviamente (altrimenti avrebbero perso la metà delle sfuriate del Presidentissimo!).

DS Amodio è una figura sulla quale vale la pena di soffermarci un attimo. Esperto quanto basta in materia dirigenziale, profondo conoscitore del calcio amatoriale in Valdarno ed elegante “cicaliere” al cui cospetto perfino James Dean dovrebbe inchinarsi. Impeccabilmente sempre ben vestito, si fa precedere dal suo alone indiscusso di classe: un ottimo biglietto da visita per chi frequenta i campi di periferia, dove solitamente uno stivale fino al ginocchio di gomma scolorita ed un to.ny (tuta sportiva) spaiato sono il look più diffuso. Suole operare marcando la preda nei locali più gettonati del momento, è sempre aggiornato sulle ultime tendenze in fatto di glamour ed i suoi aperitivi orami hanno fatto storia. Quando l’evento è organizzato da lui, diventa l’Aperitivo per eccellenza. La sua ultima campagna acquisti si è svolta tra il Via Roma 7, Le Stanze Ulivieri ed il Caffè Paradiso. Nessuno ha saputo resistere al suo modo di fare: argomenti convincenti accompagnati da tante bollicine quante le promesse di ottenere un ottimo ingaggio. Fenomeno.

La Ginestra 2018-2019 è un promettente mix di ragazzi più esperti e giovani di buone speranze. Piacevole la costanza e la voglia con cui riescono ad essere presente ed integrarsi ogni giorno di più Godwin e Baie: due ottime risorse che stanno facendo breccia nel cuore dei gialloverdi ed anche in quello di Babbo Natale! La classe e l’estro dei più esperti Youssef Gariate, del Tigre Dahou, Yassine Nassari e Yassine Rida alzano il tasso tecnico della squadra. Castellani assicura quel tocco di geometria indispensabile per fare ordine, mentre Dedo Maravilha regala gran giocate a beneficio della platea. Scarrick Marcheselli, ginocchia permettendo, non molla di un centimetro e quando parla viene ascoltato. Un gladiatore in mezzo al campo che sprona i più “timidi”. Un monumento andrebbe eretto per Ninja Turtle Procelli, mentre il portierone Marini ha già trasmesso il suo carisma ai colleghi di reparto Meozzi e Pardo. Non conosco le statistiche delle altre squadre, ma in casa Ginestra cominciano ad essere tanti i rigori neutralizzati dai nostri portieri. Nannucci parte da dietro per arrivare davanti, mentre Giusti ha trovato la sua collocazione al centro della difesa supportato da Cappelli, Bartic e Scapecchi; quest’ultimo sempre più conscio dei propri mezzi. Bertini ed il suo destro liftato hanno regalato già molte gioie, come del resto Giulio Mirri che va a segno a ritmo di samba. Cannoniere Chiatti fa ben sperare, oltre a trovare la porta con più continuità rispetto al passato. Failli ed Esposito sono due instancabili “tuttocampisti” che danno sempre tutto per la squadra. Bomber Petrarca racchiude in sé una generosità unica che fa di lui una risorsa preziosa, come anche Beppino Monteleone, scheggia gialloverde in cerca della porta. Inevitabile una menzione speciale per l'icona gialloverde Maurinho Machetti (nella foto in alto a fianco di Aldinucci), una leggenda la cui presenza è sinonimo di sicurezza e continuità. Grazie:) 

Insomma, la solita armata gialloverde 80% follia e 20% cuore che ha contraddistinto la storia della Ginestra fino dalla prime apparizioni.  Colpevolmente mi sarò dimenticato di qualcuno, ma quello che conta è aver ritrovato l’intera banda al completo, un gruppo di ragazzi decisi a dare il proprio meglio pur di onorare la maglia. Non saranno tutte rose e viole, ci mancherebbe, altrimenti non potrei raccogliere ulteriore materiale sul Presidentissimo e le sue proverbiali sfuriate!  

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