29 settembre 2009

Domenica al Brilli Peri


Mi ricordo ancora il sapore che aveva la domenica pomeriggio allo stadio Brilli Peri. Quel tiepido sole d’inverno, che a malapena scaldava il vetro della macchina, riusciva a convincermi che con un cappellino ed una sciarpa rossoblu non avrei sentito freddo, tanta era la voglia di andare a vedere la partita. Ad onor del vero, oltre alla passione per il Montevarchi, allora non curavo tanto il freddo come oggi! Era mio zio che mi portava allo stadio, non credo lo facesse per un amore sconfinato nei miei confronti, piuttosto perché doveva portare mio cugino, che magari in mia compagnia gli avrebbe “rotto” un po’ di meno. Infatti, una volta entrati allo stadio, non avevamo bisogno di nessuno, ci bastava vedere i giocatori riscaldarsi, i portieri provare le loro uscite sui cross laterali e le riserve scherzare fra di loro con il “torello”. Quando la terna arbitrale spuntava dal sottopassaggio soffermandosi un attimo ad aspettare che le fila dei giocatori dietro di loro si fosse ricompattata prima dell’entrata teatrale in campo, era l'inizio di un pomeriggio di emozioni. Era quel pizzico di adrenalina che attanagliava la bocca dello stomaco e che oggi non sento quasi più. Si manifestava soprattutto poco prima dell’inizio dell’incontro, quando appunto i giocatori trotterellavano in fila indiana dietro l’arbitro verso il centro del campo, per poi schierarsi di fronte alla tribuna e con un gesto della mano salutare il pubblico. Avrei pagato non so quanto per essere uno di loro in quei momenti, o forse no, non avrei resistito a tanta pressione e mi sarei nascosto dentro la borsetta del massaggiatore, ben rimpiattato fra il ghiaccio spray e la borraccia dell’acqua dei miracoli.
Una cosa per cui non potevo rinunciare alle partite al Brilli Peri, erano le patatine fatte a forme di rotella in vendita nel bar sotto la tribuna centrale! Erano delle patatine fritte, anzi direi fritte e rifritte, vendute in un sacchetto stretto e lungo che divoravo durante il secondo tempo della partita. Pensare che in questi giorni nessuno ha ancora presentato domanda per rilevare il bar dello stadio mi da una tristezza. Non tanto per le patatine a forma di rotella che non troverò più, ma per tutti gli sportivi che prima o durante la partita non potranno più fermarsi per un caffè. Speriamo in tempi migliori.
Ricordo, non perdevo neanche un minuto di tutti quei particolari che precedevano l’inizio di un incontro. Mi piaceva perfino vedere la palla rimbalzare quando nel riscaldamento provavano i passaggi sullo stretto ed a tutto campo. Mi affascinava e mi affascina tutt’oggi l’atmosfera che si respira in uno stadio: la palla che rimbalza e rotola sull’erba verde, le piccole zolle di terra che a volte si alzano dal suolo dopo un affondo pesante, lo spettacolo cromatico di due squadre quando entrano in campo.
Ha un sapore particolare rivedere una maglia di una squadra di calcio di diverse stagioni passate, riconoscere in base allo sponsor a che anno più o meno risale e di conseguenza provare a ricordare chi faceva parte di quella squadra. Rivedere nella propria mente vecchie azioni, vecchie reti segnate e titoli conquistati. Emozionarsi una seconda volta al solo vedere certe immagini. Questo è per me vivere il calcio. Sensazioni, colori e profumi.
Cominciata la partita avrei voluto avere due occhi in più per non perdere neanche un cm quadrato di tutto ciò che accadeva in campo. Un occhio fisso sul pallone e l’altro a scrutare come una telecamere indiscreta i movimenti dei protagonisti lontani dall’azione o le reazioni di quelli seduti in panchina. Cercare di anticipare i movimenti senza palla che avrebbero fatto i giocatori mi aiutava a capire lo sviluppo dell'azione. Quanto fiato però ci vuole. Capisco perché non ho avuto successo come calciatore ( oltre ad non avere proprio due piedini di fata!! ).
Non mi perdevo neanche una parola delle grida degli spettatori seduti nel mio settore. Trattenevo a stento le risate quando persone di una certa età apostrofavano l’arbitro nei modi più incredibili!!! D’altra parte questo fa parte del gioco e rientra nel fenomeno di costume che è il calcio da noi in Italia. Ebbene il Brilli Peri non era certo immune da questo fenomeno, per fortuna aggiungo io!!!
Comunque fra gli spettatori non tutti rientravano nella categoria cosiddetta “beceri”, c’era anche qualche convinto intenditore che ad ogni azione non perdeva l’occasione per ribadire come il suo modulo di gioco sarebbe stato stato migliore di quello del mitico “Lupo” Balleri. Così si accendevano accaniti dibattiti su come il povero laterale, che sfortunatamente passava sotto la tribuna, doveva convergere o meno al centro oppure restare largo e magari con un tiro da metà campo sotto l’incrocio portare in vantaggio la gloriosa Aquila. Terminata la partita avrei potuto iscrivermi al corso allenatori di Coverciano.
L’apoteosi della mia domenica era il momento del goal del Montevarchi: una gioia collettiva che contagiava tutti, giovani, meno giovani, anziani,donne e bambini! Una volta accadde un miracolo quando un mio carissimo amico, in carrozzina in seguito ad un incidente, allo stacco vincente di testa di Scattini si alzò in piedi come spinto da un’onda travolgente collettiva che gli diede la forza di imitare il gesto del difensore rossoblu. Il goal era per me il momento di liberazione della settimana, un momento atteso tanto che alla fine arrivava come una liberazione, uno sfogo incontenibile che mi rendeva e rende ancora oggi orgoglioso della mia squadra. Non importava se il goal era il pareggio o il vantaggio, quello che mi colpiva era la follia collettiva sugli spalti che contagiava veramente tutti. Stimati professionisti in giacca e cravatta che si lasciavano andare ai gesti più inconsulti, signore di una certa età che urlavano la propria gioia scaraventando per aria tutto quello che li capitava a tiro, figli compresi!
Questo era il Brilli Peri quando andavo a vedere la partita la domenica pomeriggio con mio zio.
P.S. Se qualcuno dovesse sapere dove vendano ancora le patatite fritte a forma di rotella, per favore mi scriva! Grazie!

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