24 giugno 2010

Mondiale spettacolo!



Sarà anche un mondiale dove si segna poco e lo spettacolo, fatta eccezione per alcuni formazioni, latita, ma non potremo certo dire di esserci annoiati. Si legge che le squadre sudamericane si difendono bene risultando impenetrabili, ma lo spettacolo proviene da altre situazioni.

La Francia, a suo modo e malgrado, ha dato eccome spettacolo: vedere la faccia tirata di Domenech, costretto a leggere il comunicato di ammutinamento scritto dai suoi calciatori, è stato godurioso come rivedere scuotere la rete dal terra aria di Grosso che ci ha regalato la coppa in Germania, una gioia immensa. Questo lo scrivo da tifoso italiano palesemente di parte che vede nell’eliminazione della Francia la fine di un ciclo glorioso che ha portato sulle rive della Senna un Campionato del Mondo ed un Europeo, quest'ultimo vinto proprio in finale contro la nostra Italia. I Galletti sapranno ricostruire una squadra competitiva ripartendo dai giovani e sono certo che Blanc, prossimo tecnico dei Bleus, saprà far risorgere la Francia dalla proprie ceneri.

Mi diverte vedere “que me la sigan chupando” Maradona rotolarsi per terra dalla gioia dopo una rete dei suoi e non mi perdo per niente al mondo le sue interviste mondiali, dove senza giri di parole idolatra come una divinità antica il suo erede Lionel Messi. Quasi un rapporto padre figlio che fin adesso ha portato l’Albiceleste agli ottavi, gara in cui incontrerà lo scorbutico Messico, già giustiziere dei francesi nella fase a gironi. Se l’Argentina manterrà questa forma e la stessa convinzione nei propri mezzi la finale dovrebbe arrivare senza ostacoli. E’ appunto la mancanza di alternative che facilita, al momento, il cammino di Diego: Germania ed Inghilterra sono troppo altalenanti nelle prestazioni ( considerando poi che una delle due sarà costretta uscire nell’ottavo che le vede opposte ), mentre l’Olanda non offre garanzie di tenuta. L’unica vera rivale, seppur dal gioco non spumeggiante come un tempo, è il Brasile di Dunga: una squadra quadrata, spesso ballerina in difesa quando si distrae, ma capace di andare a rete con molteplici soluzioni che si incastrano perfettamente in quella filosofia di gioco conosciuta in tutto il mondo come futebol bailado.

Chi andrà avanti fra Stati Uniti e Ghana avrà qualche chance di ritagliarsi un posto al sole nella gloriosa storia dei mondiali: dubito che qualcuna delle due riesca ad arrivare fra le prime quattro. L’Uruguay potrebbe essere la vera sorpresa ed arrivare sul podio mondiale, sempre che riesca a sbarazzarsi della Corea del Sud, capace di esaltarsi contro le grandi quando la posta in palio è elevata.

Discorso diverso per la nostra povera ( di gioco e contenuti ) Italia: decisiva, non solo per il risultato, sarà la prestazione di oggi. I più accreditati parlano di una molla che deve ancora scattare e che sarebbe in grado di catapultarci direttamente in finale: la penso un capellino diversamente e non credo che dipenda tutto da una pseudo molla virtuale. Ho visto scendere in campo una squadra sicuramente esperta, ben messa in campo ma che ha commesso delle leggerezze in difesa, complice anche la sfortuna, che l’hanno condannata a gare in salita. Né Paraguay né tantomeno Nuova Zelanda ci hanno dominati sul piano del gioco: nel caso specifico dovevamo essere a noi a fare la partita trovando con maggiore facilità la via della porta, ma non l’abbiamo fatto risultando spesso macchinosi e privi di idee. Quello che ci manca è l’ultimo passaggio, la giocata in grado di rifornire le nostre bocche da fuoco. Per il resto non siamo inferiori all’Italia campione del mondo in Germania: neppure in quell’occasione abbiamo avuto il gioco del Brasile né tantomeno le giocate spettacolari della Spagna, ma partita dopo partita ci siamo fatti valere sul campo cambiando le nostre caratteristiche in base all’avversario di turno e non siamo mai andati in crisi. Manca un po’ di inventiva, la fantasia propria dei giocatori di talento capaci di far alzare in piedi un stadio intero e risolvere una partita con una sola giocata. Ci farebbero comodo, ma il prodotto del nostro calcio attuale è quello che vediamo in Sudafrica e dobbiamo cercare di vincere sfruttando altre armi. La Slovacchia non è avversario da sottovalutare, ma neanche da temere: gli ottavi, seppur come secondi, non sono un miraggio, basta solo crederci e stare più attenti in difesa sulle palle alte!


Nelle foto (sportmediaset.com) in alto "Ringhio" Gattuso che oggi dovrebbe riprendere il suo posto in messo al campo.


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