29 aprile 2010

Inarrestabili!



Inarrestabile come la corsa di Mourinho sotto i 5.000 supporter interisti a fine partita, inarrestabile come la veemenza, figlia di un passato da glorioso mediano, con cui Oriali libera il tecnico di Setubal dalla presa dell’estremo difensore del Barcellona Valdes, convinto di potergli impedire di esultare ed inarrestabile come la gioia dei giocatori nerazzurri e come la felicità dei tanti tifosi che hanno accolto la squadra a Malpensa nel cuore della notte. Com'è stata inarrestabile, però, la scelleratezza comportamentale di tale Thiago Motta da Sao Bernardo do Campo ( Brasile ), cresciuto nelle giovanili della Juventude per poi passare proprio al Barcellona, che dopo neanche un centinaio di presenze ha pensato bene di sbarazzarsene proprio per i suoi problemi temperamentali in campo. Via Genova, poi, attraverso l’operazione Milito, è approdato alla corte di Moratti, probabilmente voluto anche da Mourinho ( forse non gli bastavano i grattacapi procurati da Balotelli…! )

Siamo al 28' del primo tempo quando Thiago il folle, consapevole di essere già stato ammonito, allunga pericolosamente la mano sul volto di Busquets nel tentativo, malriuscito, di tenere a distanza l'avversario. L'arbitro esagera a sventolare il rosso diretto, ma già un altro giallo sarebbe stato sufficiente a lasciare l'Inter in dieci. Da prova tv, comunque, la simulazione di Busquets con tanto di occhiolino malizioso per compiacersi dell'espulsione dell'avversario! Se l'Inter non avesse passato il turno, l'avrebbero linciato il povero Thiago Motta!

Da quel momento in poi è cambiata la partita: se prima era difficile che l'Inter potesse giocarsela a viso aperto, una volta rimasta in dieci era un'impresa impossibile. Meglio puntare sul collaudato modulo all'italiana e blindare la porta di Julio Cesar difendendo con praticamente tutti gli elementi. La furbizia di Busquets, col senno di poi, si è rivelata un'arma a doppio taglio per gli uomini di Guardiola: non c'era modo di stanare l'Inter dei difensori più forti al mondo ( vedi Samuel, Lucio, Maicon, Chivu più i vari Cambiasso e Zanetti a ripiegare ) e puntualmente lo stucchevole possesso di palla blaugrana si infrangeva sul muro nerazzurro.

Difficile per Guardiola invertire la marcia di una macchina da goal ben oleata come quella azulgrana, convinto che per ottenere la remontada fosse sufficiente far giocare la squadra come sa, ma non contro questa Inter, così determinata a difendere con i denti il prezioso risultato dell'andata. Mossa non proprio azzeccata quella di togliere Ibra, unica torre in campo in previsione degli assalti finali, e scarsa capacità di cambiare in corsa: dato che l'unico modo di trovare la porta per i suoi erano le conclusioni dalla distanza, doveva far provare il tiro da fuori ai vari Messi ( solo una volta l'ha fatto ) e Iniesta, non Keita e Touré! Hanno insistito nel voler entrare in area palla a terra, quando a fare i terzini spesso ripiegavano pure Eto'o e Milito...Troppo affollamento per trovare la remontada così.

Comprensibile, dopo 90 e passa minuti di passione a difendere la propria porta, l'esplosione di gioia di un sudatissimo e provatissimo Mourinho nelle dichiarazioni a fine gara. Mai aveva gridato ad alta voce il suo amore per l'Inter ed i suoi tifosi, che ha pure invitato a ricevere la squadra all'aeroporto nel cuore della notte, dove poi è stato accolto come un vero messia.
In mezzo a questo clima di euforia generale, vorrei ricordare a tutti che siamo ancora a fine aprile e che sarebbe un peccato considerare "l'impresa" quella di iera sera al Camp Nou ( nonostante resti per sempre nella storia del club nerazzurro ) e non mantenere alta la concentrazione fino alla sfida di Madrid con il Bayern, una delle squadre più "rognose" in circolazione. Concludo con le parole di Maicon appena sbarcato a Malpensa di fronte ai tifosi in delirio: " Non abbiamo ancora vinto nulla".

Nelle foto, tratte da ilsussidiario.net, la gioia di "superman" Mourinho al fischio finale.

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