29 dicembre 2009

Dalla Ginestra alle stelle! ( Pt. 7 )


Cena di Natale

È in arrivo un vassoio di crostini misti lungo la fascia destra, occorre prestare attenzione, si sta accentrando pericolosamente verso la tavola dirigenziale, dove Pudda, Caposciutti, Dami, mister Benucci e il presidentissimo Aldinucci già pregustano l’antipasto, ma ecco intervenire Marini in presa sicura. Provvidenziale l'uscita dell'estremo difensore della Ginestra, che con un guizzo felino riesce ad evitare il peggio! I crostini a base di pesce sono uno schianto, non sa se conviene rinviare lungo tavola per gli accorrenti centrocampisti o rischiare la punizione a due in area: meglio trattenere la pietanza, a costo di rimediare un cartellino per perdita di tempo. Finalmente anche il resto della squadra comincia a mettere qualcosa sotto i denti, ma ancora è poca cosa rispetto alla fame di goal che hanno gli esperti attaccanti. Dini, da consumato mastino della difesa, marca stretto l'avversario sulla corsia di sinistra: ne segue con gli occhi ogni movimento ed al momento in cui tentano di servire Velotto, interviene con tempismo perfetto, anticipando il lussurioso piatto di maniche di cicala diretto verso le fauci del bomber. Il primo ad infilare la preda sarà proprio il granitico difensore centrale. Galvanizzato dal grande intervento in copertura, si prende il lusso di passare la preda al sempre vigile Bucciarelli, il quale ringrazia per la tanta generosità e si concentra immediatamente sul da farsi. È una squadra veramente affiatata, dove gli uni corrono, specialmente a tavola, per gli altri. In difesa non si perdono certo in chiacchiere ed ecco l’altro centrale addomesticare una porzione di patatine sfuggita da un vasaio lanciato in profondità verso un altro tavolo. Coppi non ha pietà e con soli due tocchi se ne sbarazza. Anche la vecchia guardia sta reclamando la propria parte. Ecco che un altro vassoio di patate fritte viene intercettato al limite dal tandem d’attacco Velotto-Romei. Le punte gialloverdi cercano compagni smarcati, ma l’impresa si rivela più difficile del previsto: i fratelli Procelli sono ancora alle prese con le cicale ( beati loro! ) di prima e non si fanno vedere!
Casini controlla tutto dall’alto della sua esperienza, non lasciandosi sfuggire niente di quello che gli passa davanti; l'unico che potrebbe venir servito è Machetti, ma il fiorentino non si accorge dello sviluppo dell'azione, intento ad ubriacare di finte ( e soprattutto di vino bianco! ) le vecchie glorie, tra le quali il mitico “gatto” Becattini, sedute nella sua zona di competenza. Ecco che in soccorso dell’attacco gialloverde interviene Calogero, l’unico sempre presente nei momenti più delicati della stagione.
Occorre un briciolo di saggezza tattica per gestire l'importante risultato e portare a casa il tris di primi. È il momento di Gaggi, il quale non ha problemi a dare del tu ad un succulento piatto di pesce, driblato come fosse un birillo! Anche l'apporto dello storico capitano Caiani risulterà decisivo ai fini del risultato: fondamentale il suo lavoro in fase di impostazione davanti ad un immenso piatto di tortellini alla panna e prosciutto: ne studia le mosse, li lascia avvicinare e con una serie di dribbling sullo stretto non lascia loro scampo. Come si sa, la zona nevralgica di ogni partita è il centrocampo. Francini è piazzato bene e da inizio gara attende solo il momento giusto per colpire. L'occasione non tarda ad arrivare e dopo un sombrero ai danni di un vassoio semivuoto di gusci di cozze, si propone in avanti chiedendo l'uno-due a Gori: con questo abile dai e vai arriva praticamente al dolce con la palla fra i piedi. Dopo aver svolto un lavoro oscuro ma prezioso, Marcheselli il trascinatore decide che è arrivato il momento di ritagliarsi un pò di gloria personale: uno con il suo fisico ha il diritto ed il dovere di farsi rispettare. Ruba piatto all'altezza del capotavola, si invola centralmente saltando due fiaschi di vino bianco, già svuotati da Remo ( tanto le analisi le ha fatte il giorno prima! ), e si presenta solo al cospetto di una tagliata al rosmarino. Belardi, sempre presente in tutte le azioni pericolose, è il solito leone in mezzo al campo: si impone su tutti e quando è il momento di mangiare ( e di bere! ) non arriva mai secondo sul piatto! Anche Riccucci non tradisce la sua fama di guerriero: non lascia cadere niente di quello che portano nelle sue vicinanze ed alla fine della cena risulterà l’uomo partita!
E’ dura tenere testa ai più giovani, posizionati proprio a ridosso della riga di fondo: soprattutto quando Bardelli, Landi e Gori, approfittando della loro posizione favorevole, non perdono occasione per innalzare i loro bicchieri di vino, inneggiando ai più disparati “brindisini”!
Ci pensa il presidente a farsi sentire e, a risultato ormai acquisito, non manca di elogiare la propria squadra, rimarcando, qualora ce ne fosse bisogno, come la Ginestra, almeno a tavola, non sia seconda a nessuno!

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