2 dicembre 2009

La troppa attenzione



Spesso chi si trova al centro dell'attenzione è portato a sbagliare. Non mi riferisco solo al calcio, ma alla vita in generale. La troppa attenzione genera pressione, che a sua volta carica di aspettative eccessive i protagonisti, rendendoli inevitabilmente nervosi. Immagino un arbitro con addosso gli occhi dei tifosi tutti, quelli presenti allo stadio e quelli che guardano la partita in tv. Tifosi che ad ogni suo gesto sono pronti a fischiarlo o peggio ancora insultarlo. Qualunque decisione prenda, dovrà aspettarsi una reazione da parte di qualcuno. Difficile scendere in campo in queste condizioni! Pensare che gli arbitri di serie A hanno alle spalle una lunga esperienza maturata in centinaia di partite dirette nelle serie inferiori, dove davvero un rigore negato può valere l'ombrellata sul fianco al rientro negli spogliatoi o la fiancata dell’auto "decorata" da un punteruolo. Persone, gli arbitri, sensibili alla tensione ed all'attenzione perenne sul loro operato, ma col pelo sullo stomaco.

I giocatori di calcio, invece, sopportano l'eccessiva attenzione tutti allo stesso modo? L’esperienza di attento osservatori dei campionati mi dice di no. Temo che alla lunga i più bersagliati finiscano col rendere molto al di sotto delle loro capacità. La troppa attenzione dei media e dell'opinione pubblica toglie concentrazione, soprattutto ai giovani atleti. Prendiamo il caso della nostra giovane promessa Mario Balotelli, un patrimonio del calcio italiano, che deve essere gestito e salvaguardato. Prima di tutto occorre lasciare tranquillo il ragazzo e solo dopo preoccuparsi del probabile campione che sarà. Dall'inizio della sua seppur ancora breve ma scintillante carriera, ritengo tutti quanti siano partiti col piede sbagliato. Comprendo le difficoltà di gestione che un ragazzo della sua età, in possesso di simili doti tecniche, possa dare, ma il clamore mediatico attorno a lui deve essere inferiore.

Nella conferenza stampa di domenica scorsa, subito dopo la fine del match interno vinto dai nerazzurri contro la Fiorentina, in risposta a chi gli chiedeva perché avesse spedito in tribuna super Mario, Mourinho ha sbottato chiedendo ai giornalisti presenti chi fosse “questo” Balotelli perché tutti si preoccupino sempre se gioca o se sta fuori? Perché tutta l’attenzione è su di lui quando ancora di strada per affermarsi ne ha da fare e parecchia. Inoltre, ricordava il tecnico, perché preoccuparsi solo di lui, quando in panchina sedevano giocatori come Viera e Materazzi. Dopo un match sofferto, ma vinto con merito dall’Inter nei minuti finali, la notizia del giorno era solo la tribuna di Balotelli! Qualcosa non va.

La classe e la potenza fisica non gli mancano, però è ancora troppo presto per calamitarsi tutta l’attenzione addosso. Ne avrà di tempo, per questo, il giovane Mario. Da parte sua deve mantenere un profilo di vita un po’ più soft, fare un passo indietro ed uscire dalla perenne luce dei riflettori. Lo stesso in campo, evitare atteggiamenti provocatori e proteste inutili, le quali contribuiscono solo a complicare la sua carriera. Proprio ieri Totti, attraverso la stampa, ha rimproverato “Balo” di avere in campo un atteggiamento troppo strafottente e poco rispettoso nei confronti dei suoi colleghi. Inoltre, ricordava il capitano giallorosso, di cori offensivi verso i giocatori di calcio se ne sentono da sempre di tutti i colori e bisogna cercare di non dare troppa importanza agli imbecilli che li cantano, evitando reazioni che alimentino ancora di più la stupidità di certi tifosi.

Probabilmente a molte persone interessa soprattutto l'aspetto morboso e puerile della vicenda: conoscere, solo per il gusto di spifferarlo ai quattro venti, i minuti di ritardo con cui si è presentato al raduno sapere ogni singola parola del rimprovero che Mourinho, nelle vesti di padre più che di allenatore, ha il dovere di fare. Così non si aiuta un giovane calciatore a diventare un campione. Anzi, tutta questa polemica sui giornali, genera una maggiore attenzione nei suoi confronti che lo porta a reazioni ancora più spropositate nei confronti di tifosi ed allenatori. I titoli a nove colonne con il suo nome sono eccessivi per un giovane attaccante messo, come capita nella carriera di tutti i calciatori, fuori rosa dal proprio allenatore per problemi comportamentali.

Mi piacerebbe vedere una moderazione dei toni, a partire dallo stesso Balotelli, che per primo dovrebbe limitare i suoi atteggiamenti e mostrare più maturità sia fuori che dentro il campo. Di conseguenza, sarebbe il caso diminuisse l’attenzione si di lui: provare a lasciarlo più nell’anonimato per vedere se la sua indole ribelle si placa e riesce finalmente a giocare tranquillo. Dobbiamo pensare che si tratta di un futuro giocatore della nostra nazionale e credo sia nell’interesse di tutti fare in modo che maturi quanto prima e resti a giocare in Italia.

Altra cosa sono i cori abominevoli, di chiaro stampo razzista, di cui si sono resi protagonisti ignoti deficienti dentro i nostri stadi: in questo caso, nessun tipo di tolleranza da parte di nessuno, Balotelli in primis, l'unico segnale in risposta a tale atto d'inciviltà è l'interruzione della partita. La lotta a questi stupidi fenomeni si combatte anche attraverso una partita di calcio, ma riguarda sopratutto la nostra società e non possiamo commettere errori.


2 commenti:

  1. Salve
    è vero la troppa attenzione genera pressione e grandi aspettative, ma c'è sempre una spiegazione ai problemi comportamentali.Nello specifico Supermario non ha avuto un' infazia felice;essere abbandonato dai propri genitori lascia il segno.Non solo essere ricercato dai genitori biologici dopo che la stampa elogia Mario dal punto di vista calcistico e che potrobbe diventare famoso indigna fortemente.I due ganesi sono per Mario degli estranei il suo amore sarà sicuramente verso la famiglia che lo ha accolto in affido.Mourinho sarà in grado di aiutarlo sotto ogni punto di vista.Un pò di panchina lo farà maturare.
    Per quanto riguarda i cori razzisti per quelli non c'è medicina!
    Si potrebbe provare con un banale striscione all'ingresso dello stadio:"accendere in cervello prima di aprire la bocca"
    Ciao

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  2. Ciao! Grazie per commentare le notizie su PrismaSport!
    Hai completamente ragione, per questo dico che occorre maggiore pazienza con ragazzo dall'infanzia difficile come Mario ed aiutarlo a crescere. Sono convinto che poi lui ci ripagherà!
    Confido in Mourinho e nella bontà del presidente Moratti.
    Continua a seguirci!
    Grazie!

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