7 febbraio 2010

Un altro passo verso la meta


Pareva proprio impossibile invertire il corso della storia e battere a domicilio i campioni in carica del Sei nazioni. I verdi d'Irlanda non sono quelli del calcio, ma quelli del rugby; roba da giocatori veri, uomini duri che al posto della pelle hanno una corazza tanto spessa quanto grande è la loro passione per questo sport.
Impossibile giocare senza amare il rugby, troppo grandi i sacrifici da affrontare e le botte da prendere quando scendi in campo. Più ne prendi e più continui ad andare avanti, più vuoi raggiungere la tua unica meta, ma per farlo devi attraversare il campo “nemico” dove ti attendono 15 gladiatori pronti a stenderti con qualunque mezzo. L'essenza di questo mondo è la correttezza: ho visto giocatori essere letteralmente alzati di peso e non manifestare nessun gesto isterico di polemica nei confronti dell’arbitro né tantomeno di reazione verso l’avversario. Si prendono e si danno ed a fine partita ci facciamo pure una bevuta insieme.
L'Irlanda di questi tempi è troppo forte per i ragazzi di Mallet: il ct neozelandese può contare su elementi di assoluto valore internazionale come i fratelli Bergamasco e tutti i vari oriundi, presenti in rosa ma ancora, soprattutto al cospetto di squadre in possesso di una tradizione rugbistica antica, mostriamo imbarazzanti lacune in alcuni reparti.
Ieri abbiamo sbagliato molto in mischia, concedendo troppi calci di punizione agli avversari che immancabilmente ci hanno punito. La difesa è l’unico reparto all’altezza del torneo, ma senza portare l’ovale nella metà campo avversaria, diventa difficile andare in meta. Gli unici pericoli possono nascere da qualche piazzato o da qualche azione fortunata in seguito ad una touche. Mancano le soluzioni offensive e ieri sono stati sfruttati male anche i calci di spostamento. Alla fine il risultato è stato di 29 a 11 per gli irlandesi.
Certo la grinta e la voglia degli azzurri sono ammirabili, ma per una vittoria nel Sei Nazioni ci vuole di più. Per me è già un gran successo esserci arrivati: che l'Italia sia stata ammessa nell'olimpo del rugby europeo è un grande stimolo a fare meglio cercando di accumulare l'esperienza necessaria per poter, un giorno, fare uno scherzetto ai leoni inglesi.
Il vero successo della federazione italiana rugby è stato quello di riuscire sempre a riempire il Flaminio in occasione delle gare casalinghe degli azzurri e di far avvicinare tanti ragazzi a questo sport che da noi, fino a pochi anni fa, non riscuoteva molto successo. Le sconfitte rimediate fin qui nel Sei Nazioni hanno avuto un effetto benefico sul movimento rugbistico italiano: e la gente si è avvicinata con simpatia alla nazionale italiana non chiedendo grandi risultati, ma sostenendo i nostri, consapevole del notevole divario tecnico ancora esistente fra l’Italia e le altre nazioni.
Con questo spirito e migliorando, se possibile, il livello del gioco si potranno raggiungere traguardi impensabili anche nel rugby.

Nessun commento:

Posta un commento