13 maggio 2010

Cade l'Impero di Adriano


Non bastava l'esclusione dalla prossima coppa del mondo inflittagli dal severo Dunga a far piombare Adriano in un profondo stato di depressione, adesso pure i risultati avversi sul campo fanno temere che l'Imperatore non sia più in grado di salvare il proprio Flamengo dall'eliminazione in Coppa Libertadores.
Se il rischio di ricadute nel baratro dell'alcol e della depressione era alto dopo la conferenza stampa del tecnico della seleçao nella quale si affermava che il Brasile potrà fare a meno del centravanti rubro-negro in Sudafrica, dopo la sconfitta patita dal Flamengo al Maracanà contro l'Universidad de Chile per 3 a 2 si allungano delle scure ombre sul futuro professionale e privato dell'Imperatore di Rio.
Tornando ai convulsi momenti che hanno seguito le convocazioni di Dunga, si racconta che il forte attaccante carioca, cresciuto in una delle tante favelas di Rio, sia corso subito a casa della mamma Rosilda per cercare conforto, dove oltre all'affetto della madre lo attendeva, in lacrime, il procuratore Gilmar Rinaldi. Adriano si è reso subito conto di aver sprecato un'ottima chance per la carriera a causa del suo comportamento poco professionale: una volta tornato in Brasile voleva dimostrare di essere ancora l'Imperatore che aveva dominato l'Europa e ci è riuscito, portando il Flamengo alla conquista di un titolo che mancava da 17 anni. Solo che poi si è cullato troppo in quella sensazione di potere che seduce ma allo stesso tempo distrugge e porta a perderti nelle frivolezze del mondo del calcio. Una parte di responsabilità la detiene anche la dirigenza della sua attuale squadra di club, troppo compiacente nel coprire, senza punire, le sue assenze agli allenamenti.
L'ultima occasione concessagli da Dunga è stata un'amichevole sul finire del 2009 : un fallimento completo per l'Imperatore, lento e pesante, oltre che apatico, come mai non si era visto. Lo psicologo del Flamengo, Paulo Ribeiro, lo ha incoraggiato pubblicamente affinché la tristezza non gli impedisca di risorgere e non lo porti a commettere qualche sciocchezza: questa delusione deve servirgli per costruire una nuova importante tappa della sua vita. Il suo procuratore sta cercando un club europeo disposto a riscattare Adriano dal Flamengo, anche se prima i suoi tifosi sperano che possa ancora trascinare i rubro-negros alla conquista della Libertadores, l'unica coppa del mondo rimasta all'Imperatore.
Ieri, però, è stata proprio una serata storta per Adriano e compagni, arrivati al Maracanà solo 35 minuti prima del fischio d'inizio a causa dell'intenso traffico e sotto di due reti dopo appena 24 minuti, non sono riusciti ad evitare la sconfitta nell'andata dei quarti di finale davanti al caloroso pubblico di casa. E' proprio Adriano, con un colpo di testa sul finire della prima frazione ad accorciare le distanze ed a scuotere i suoi. L'inizio di ripresa regala subito, al primo minuto, la terza rete dei cileni che approfittano dell'ennesimo disastro della serata compiutio dalla difesa del Flamengo, incerta in tutte le reti incassate. Soltanto a due minuti dal termine, i rossoneri di Rio segnano il secondo punto, una rete che rende possibile la difficile impresa di andare a vincere con due reti di scarto a Santiago del Cile il prossimo giovedì.
Gli altri risultati delle gare dei quarti:
Cruzeiro - San Paolo 0 - 2
Chivas - Libertad 3 - 0
Internacional - Estudiantes (con ancora Veron in campo fra gli argentini ) si giocherà stasera.

Nella foto in alto (globoesporte.com) la disperazione di Adriano per la sconfitta di ieri sera.

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