18 maggio 2010

Follie di maggio



Capita di arrivare a fine maggio, con una finale di Champions ancora da giocare e la gloria eterna proprio lì, dietro l'angolo, a portata di mano ed avere, però, la testa da tutt'altra parte. E' il caso di Mourinho, vincente tecnico nerazzurro, che proprio qualche giorno fa ha conquistato il suo secondo personale scudetto alla guida dell'Inter. Le lacrime versate all'Artemio Franchi di Siena sono parse a molti un chiaro segnale di addio da parte del tecnico portoghese, incapace di trattenersi di fronte alla dirompente gioia dei tifosi che gli supplicavano di restare.
Neanche il presidente Moratti, di fronte a tutto questo clamore mediatico, è riuscito a mantenesi concentrato solo sulla finale di sabato prossimo contro il Bayern Monaco, in programma al Santiago Bernabeu di Madrid. Sono proprio di ieri le dichiarazioni del numero uno nerazzurro, nelle quali afferma a malincuore che sono più alte le probabilità che Mourinho se ne vada di quelle che resti a Milano. Ben informati assicurano pure che il portoghese non abbia rinnovato l'iscrizione dei figli alla scuola milanese, un altro segnale dell'imminente partenza dello Special One.
La conferenza stampa di qualche ora fa, ha consegnato ai giornalisti un Mourinho sereno e carico in vista della sfida con Van Gaal, allenatore del Bayern Monaco, che proprio ieri l'aveva punzecchiato accusandolo di non mostrare un bel gioco. Oltre a rispondere per le rime al collega olandese, Mourinho ha dichiarato di non sentirsi rispettato in Italia, soprattutto a livello calcistico, e di conseguenza di non essere felice nel nostro paese. Leggendo fra le righe, a mio parere, ci influisce anche il fatto che in Italia, seconda a nessuna in fatto di allenatori, a Mourinho non venga riconosciuto quello status di Special che lo aveva reso un "fuoriclasse" della panchina in Inghilterra, dove per non sbagliare hanno assunto un italiano alla guida della nazionale, a testimonianza del fatto di come i tecnici stranieri godano di un'elevata considerazione. Nessuno può dire che sia uno sprovveduto baciato perennemente dalla sorte, ci mancherebbe! L'aver condotto l'Inter alla finale di Champions League dopo un'eternità testimonia la sua professionalità e la sua capacità nel saper motivare grandi campioni, tirando fuori il meglio di loro.
Le sirene di Madrid, sponda Real, dopo Kakà e Cristiano Ronaldo, pare abbiano ammaliato anche il vincente Josie. Ufficialmente si prenderà un paio di giorni, dopo la finale, per riflettere sul suo futuro, anche se quasi certamente farà le valige per la capitale spagnola. A questo punto i tifosi nerazzurri sperano che, se proprio se ne deve andare, lo faccia perlomeno da vincitore della Champions League.
Dovrebbero essere altri i pensieri di tutti gli interisiti in questi giorni, ma il caso Mourinho tiene banco e come per una sorta di stregata tradizione, l'Inter sembra destinata a non godere mai a pieno dei bei momenti della sua storia.

Dopo un passato di trionfi, i tifosi del Milan hanno manifestato il loro disappunto verso la proprietà: in particolare nei confronti del presidente Silvio Berlusconi, reo di non interessarsi più, a loro dire, alle vicende della sua squadra. Della serie: come dimenticare, di colpo, la gloria raggiunta in 25 anni di era berlusconiana, che ha reso il Milan una delle squadre più prestigiose al mondo. La nuova inevitabile politica di austerity imboccata dal club di via Turati non è stata digerita dai tifosi del diavolo, abituati alle spese folli di un tempo, comprensibilmente non più possibili al giorno d'oggi, soprattutto dopo le nuove norme fifa emanate dalla Fifa che esigono conti in regola per le squadre iscritte alle competizioni Uefa.
Probabilmente i tanti supporters rossoneri non hanno gradito le tante incompresioni fra il premier e Leonardo, tali da portare quest'ultimo a dimettersi, seppur serenamente ed in totale accordo con la società, dal ruolo di allenatore. Si pensa ad un Galli-Tassotti per il dopo Leonardo, proseguendo nella tradizione che vuole alla guida del Milan dei milanisti. Ai tifosi potrebbe anche andar bene la coppia che formò una della difese più gloriose della recente storia rossonera ma, senza qualche colpo di mercato, il presidente Berlusconi non riuscirà a riconquistare la fiducia del suo pubblico; a meno che nella stagione prossima non arrivi qualche vittoria...in quel caso tornerebbero tutti ad amarlo come prima!

In alto i festeggiamenti dopo Siena - Inter in cui Mourinho ha versato qualche lacrima

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