25 maggio 2010

E se alla fine se ne vanno davvero?




E se davvero, dopo i ripetuti inviti di una parte della tifoseria viola, i Della Valle decidessero di andarsene e di vendere la Fiorentina? Sarebbe davvero un bene per Firenze e la sua squadra di calcio? Davvero i tifosi gigliati pensano che un altro presidente sarebbe intenzionato a mettere in piedi un progetto come quello della cosiddetta cittadella viola? Non ci scommetterei.
I Della Valle ritengo siano uno vera e propria benedizione per noi amanti del bel calcio in Toscana. La serietà di un progetto, la scelta di professionisti validi ed esperti nei ruoli chiave della società mostrano, più di qualsiasi altra chiacchiera, la volontà di un progetto a lungo termine mirato a rilanciare la Fiorentina verso obiettivi storici.
I tifosi dovrebbero capire che al giorno d'oggi ( vedi Milan ed anche Juve ) il bilancio di una squadra di calcio è importante quanto un trofeo conquistato: senza i conti in regola non si va da nessuna parte, pena l'esclusione dalle competizioni Uefa. Non sono passati anni luce dal fallimento di Cecchi Gori che ha portato la Viola in C2...eppure sembra non sia servito di lezione. Meglio rifondare il gruppo partendo da giovani di indiscusso valore, come del resto è stato fatto dai Della Valle nelle ultime stagioni, che avventurarsi in spese folli con il rischio che certi investimenti non rendano quanto sperato.
L'invito ad andarsene non può venire da chi ama questa squadra e questa città: i Della Valle hanno pagato il loro noviziato nel mondo del calcio ( vedi i pasticci dell'era Calciopoli ) ma adesso sanno come muoversi ed una stagione deludente come quella appena conclusa ( a causa anche della squalifica di Mutu e della prematura rottura di metà stagione con Prandelli ) non può certo pregiudicare i brillanti piani futuri della società.
Non ci sarà più mister Prandelli, ormai è un dato di fatto: voleva cambiare aria, ma di sedersi subito sulla panchina degli odiati rivali della Juventus non se l'è sentita, anche se non è escluso che in futuro lo faccia. La proposta di Abete di guidare la nazionale è un'occasione irrinunciabile alla quale non si può dire di no: tutto è nato un mesetto fa, quando Lippi ha fatto sapere di voler lasciare gli azzurri dopo la coppa del mondo; a quel punto è diventato quasi inevitabile puntare dritto verso Prandelli. Non sarà certo colpa dei Della Valle se il tecnico di Orzinuovi ha spiccato il volo verso palcoscenici più importanti: sarebbe stato inutile costringere a restare un professionista contro la propria volontà, meglio ripartire con un allenatore emergente come Mihajlovic.
L'importante è che a Firenze si tengano stretti la famiglia Della Valle e comincino ad apprezzare gli sforzi fatti dalla proprietà: un piazzamento in Champions sarebbe un traguardo importante per la prossima stagione, ma sarò raggiungibile solo con queste persone alla guida.


Foto tratte da repubblica.it

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