6 maggio 2010

Oltre i calcetti ed i calcioni


C'è un'Inter stratosferica, una squadra superiore a livello di collettivo che conquista il primo trofeo e lascia la capitale con la speranza che sia solo l'inizio di una lunga serie di festeggiamenti che si protrarrà fino al 22 maggio compreso.

Diciamolo subito, è stata una vera e propria battaglia, con tanto di colpi proibiti e magliette tirate all'inverosimile. Il colpo di grazia lo ha dato capitan Totti, subentrato nella ripresa al posto di Pizarro quando, a due minuti dallo scadere, ha rifilato un calcione al povero Balotelli, reo di essere troppo in gamba a proteggere la palla e far trascorrere i secondi. Il gestaccio rovina carriera di un giocatore che sempre più spesso si crede di essere un esempio positivo per i giovani che si avvicinano al calcio e che in carriera ha già collezionato 13 espulsioni è stato solo l'epilogo di una gara per stomaci forti.

Il clima teso della vigilia si è riversato in campo al fischio d'inizio di Rizzoli, bravo a tener in pugno una gara difficile ed evitare di essere troppo fiscale con i cartellini. Su una palla persa a centrocampo dalla Roma è nata la fuga vincente di Milito che ha difeso egregiamente la sfera per poi battere Julio Sergio e regalare la coppa ai suoi.

La Roma ha avuto il merito di non disunirsi e continuare a giocare con lucidità e buone trame offensive. Peccato per Ranieri ed i suoi, che l'Inter sia squadra capace di difendersi con ordine e concedere, proprio come col Barcellona al Camp Nou, solo conclusioni dalla distanza. Merito anche di una tattica del fuorigioco applicata magistralmente dai suoi difensori e di un Julio Cesar che fra i pali è ormai una garanzia internazionale.

Solito show in panchina ( anche se non ci si è mai accomodato! ) dello Special One, sempre pronto ad accompagnare le giocate dei suoi, quasi fosse un tornante di spinta. Il tanto temuto duello verbale con Ranieri fortunatamente non c’è stato ed a fine partita si sono pure stretti la mano.

Follia Totti

Fin dal momento del suo ingresso in campo ad inizio ripresa è parso subito nervoso, litigando un po’ con tutti e rimediando un giallo, per la verità più arancione, per un colpo rifilato a Milito a palla lontana. Dopo aver assestato un lieve calcetto sulla zucca di un interista a terra, ha continuato il suo personale duello verbale con arbitro ed avversari, sfiorando più volte il secondo giallo. Negli ultimi minuti a disposizione per cercare il pareggio, non ha resistito alle provocazioni ( così ha dichiarato il capitano giallorosso sul suo blog ) ed ha rifilato a Balotelli un calcio da dietro che gli è costato il rosso diretto. Non soddisfatto, mentre il povero Balo si stava rotolando a terra dal dolore, ha pensato bene di stuzzicarlo con un piccolo calcetto sulla testa. Un repertorio completo quello del capitano, non c’è che dire! Fra l’indifferenza e l’incredulità del pubblico ha lasciato il campo a testa bassa imboccando la via degli spogliatoi. Il gesto è sicuramente da condannare, a maggior ragione perché fatto da un giocatore esperto come lui, ma può succedere: la gogna mediatica di oggi è stata pesante, non c’è che dire. Io personalmente eviterei di metterlo in croce così pesantemente: ha perso la testa per qualche secondo, così come in passato è successo a tanti campioni sul rettangolo di gioco. Uno su tutti la testata di Zidane scagliata a Materazzi nella finale di Coppa del Mondo persa dalla Francia ( hi hi hi! ) contro l’Italia. Che Totti l’abbia fatto per avere qualcosa in comune con il fuoriclasse francese?! Beh, in parte c’è riuscito!

Calcetti e calcioni non hanno comunque impedito all’Inter di giocare a calcio e vincere la Coppa Italia: ci vuole ben altro per fermare Mourinho ed i suoi!


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