21 maggio 2010

E venne il giorno dell'Inter in finale di Champions


I nervi sono tesi, lo sguardo è perso nel vuoto: il telefono squilla, il capo ti chiama, la moglie preme per andare a fare spese, i figli piangono per uscire ma tu niente, è come se non ci fossi. La tua mente vaga nei meandri del Bernabeu in attesa del fischio d'inizio previsto per sabato sera. Tutto il resto non conta: crollasse il mondo, tu domani sera sarai lì, piazzato davanti alla tv in attesa che una magia di Sneijder o un lampo di Eto'o ti faccia saltare in aria urlando la tua gioia. In una finale di Champions tutto è concesso, sia ben chiaro.
Un evento raro che si era se si pensa che l'ultimo Coppa Campioni è stata vinta nel lontano 1965, negli anni della grande Inter, capace di vincerla perfino l'anno precedente, per poi attraversare anni di digiuni europeo fino ai giorni nostri.

L'Inter di oggi si avvicina molto a quella grande squadra guidata dal mago Herrera: proviene da cinque scudetti consecutivi, compreso quello di questa stagione, ed appena una settimana fa ha battuto la Roma aggiudicandosi la Coppa Italia. E' una corazzata in piena salute, dove ogni giocatore sa quello che deve fare e non si tira indietro quando lo Special One gli chiede di sacrificarsi per la ragione di squadra. L'iniezione di fiducia trasmessa da Mourinho ai suoi giocatori ha fatto si che la strada verso la finale abbia potuto sopportare ostacoli del tipo Chelsea e Barcellona. Il Bayern non deve essere sottovalutato, ma neanche temuto: la gara è da giocare a viso aperto, senza timori. I nerazzurri hanno i mezzi per fare male e possono contare su una difesa imperforabile.

Inutile tentare di lavorare oggi, tanto rischieresti solo di fare danni incalcolabili: meglio isolarti e concentrarti sulle ultime notizie trasmesse dai siti web sportivi, che ogni 10 minuti non perdono occasione per aggiornati su quello che succede a Madrid. L'attesa è stata lunga, una settimana intera dall'ultima gara ufficiale che ha voluto dire scudetto e successiva festa in piazza fino a notte tarda, ma adesso ci siamo. Caro tifoso interista, cerca di respirare e controlla i battiti, vincere è difficile ma non impossibile: l'appuntamento con la storia è appena dietro l'angolo, basterà solo mantenere i nervi saldi ed esplodere di gioia al fischio finale!

2 commenti:

  1. Vice Mister ad interim, già Capitano ad interim22 mag 2010, 15:42:00

    Che sta facendo il supertifoso interista?

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  2. Il supertifoso interista è in religioso silenzio

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