2 marzo 2010

Che risposta!


Quando un semplice gesto vale più di mille parole. Quando la signorilità batte la stupidaggine di certe azioni e la coerenza di uomo passa dal rispettare prima di tutto se stessi ed il proprio onore. Se è vero che un uomo tradito nell'amicizia e negli affetti può comprensibilmente perdere la testa e commettere qualche sciocchezza, è altrettanto vero che controllando le proprie emozioni riesce sempre a mostrare la propria superiorità. Devono essere state tante le cose passate nella testa di Wayne Bridge prima di scendere in campo sabato scorso a Stamford Bridge nella sfida fra il Chelsea di Ancelotti ed il City di Mancini, squadra dove appunto adesso milita l’ex amico ed ex compagno di squadra di Terry.

Non ti stringo la mano perché non ne sei degno, non saluto chi mi ha pugnalato alle spalle e deriso davanti a tutti; adesso è il mio momento di gloria, se così si può definire, ma a differenza di come tu ti sei comportato, io ho il coraggio di mostrare le mie azioni davanti a tutti, non ho bisogno di strisciare come un serpente fra le candide lenzuola della ragazza di chi, per anni, ha condiviso con te la maglia, lo spogliatoio, gioie e dolori sportivi. Non mi interessa se non sei stato il solo, d'altra parte qualsiasi essere famelico di sesso e di fama è capace di tutto, quello che per me conta è che da te proprio no.

Esistono dei valori che forse non conosci e che vanno al di là dei sentimenti e dell'attrazione che si provano per una donna: per questo non meriti la mia stretta di mano, non sei degno neanche della mia rabbia. Hai riconquistato tua moglie con la stessa lieve superficialità con cui mi chiesto di farti il testimone di nozze e con cui ti sei infilato in mezzo alla mia vita approfittando di un'impropria notorietà calcistica, preziosa da usare per scopi ben più nobili che conquistare una fanciulla. Sai, mi interessa fino ad un certo punto della bigotta morale inglese, in fondo a corte hanno fatto ben peggio, quello che mi ha ferito è stata la falsità con cui hai continuato a guardarmi in faccia, convinto che un coglione come me non avrebbe meritato di sapere chi aveva alle mani: se fossi stato tu a dirmelo, sarebbe stato già diverso, avrei riconosciuto la tua imperdonabile debolezza, ma la mano te l'avrei stretta comunque.

Pazienza, nella vita anche una delusione come questa aiuta a crescere. Non so se e quando tornerò a stringerti la mano, dovrai dimostrare di essere un uomo vero per guadagnarti il rispetto e la stima che hai perso in un colpo solo,perdendo anche quanto di più sacro e caro esista nella carriera di un giocatore inglese: la fascia di capitano della nazionale. Che ti sia servito di lezione John.


Foto tratta da gazzetta.it

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