18 novembre 2009

L'era dell'Orda d'Oro



Approfittiamo ancora una volta della sosta dei principali campionati europei, dovuta alle partite delle nazionali, per gettare uno sguardo nella Premier Liga russa. Un campionato dove negli ultimi dieci anni sono cresciuti molto il livello tecnico e l'organizzazione societaria di molte squadre.
Molti magnati locali hanno deciso di investire pesantemente nel calcio di casa quando prima, invece, cercavano business e notorietà nelle società di calcio in altre nazioni. I risultati si sono visti subito, soprattutto in campo internazionale, dove prima il Cska nel 2005 e poi lo Zenit di Pietroburgo nel 2008 hanno conquistato la Coppa Uefa. Nel campionato russo, che per motivi climatici si disputa da marzo a novembre, già dalla scorsa stagione si respira un fascino antico. Sembra, infatti, di essere ritornati ai tempi in cui si giocava lo storico campionato sovietico ed impressionavano le squadre proveniente da "lontano” rispetto alle squadre di Mosca. Si trattava di veri e propri squadroni, provenienti dalle capitali delle repubbliche socialiste sovietiche, che in campo mettevano, oltre alle qualità tecniche, l’orgoglio represso della propria nazione, costretta a sopportare il regime russo.
Statisticamente, il maggior numero di vittorie nel campionato russo appartiene a squadre di Mosca, prima su tutte lo Spartak. A livello di vittorie nel campionato sovietico, però, troviamo in testa la Dinamo di Kiev, davanti allo Spartak di Mosca. Tornando ai successi nel giovane campionato russo, la cui prima edizione risale al 1992, soltanto in tre occasioni la vittoria finale è andata a squadre che non erano di Mosca: nel 1995 trionfò l’Alania Vladikavkaz, squadra della repubblica autonoma dell’Ossezia settentrionale, mentre nel 2007 fu la volta dello Zenit di Pietroburgo. Lo scorso anno, per la prima volta nella sua storia, si laureò campione di Russia il Rubin di Kazan’. Nessuna squadra proveniente da Kazan', né dalla Repubblica Federativa autonoma del Tatarstan, aveva mai vinto un campionato di calcio di massima divisione. Era dai tempi della leggendaria Dinamo Kiev, quando ancora si trattava di campionato sovietico, che una squadra non proveniente dalla capitale Mosca riusciva a dominare il campionato per due anni consecutivi.
Fu un successo storico quello del Rubin, merito soprattutto della grande organizzazione tattica ed all’abilità dell’allenatore Berdyev, capace di mettere in piedi una difesa che, alla fine del torneo, è risultata la meno battuta. Un grande successo sportivo quello ottenuto da una società che, solo cinque anni fa, militava in seconda divisione. Un risultato ancora più sorprendente, considerando che si tratta di società abbastanza giovane con poco più di 50 anni di attività. Kazan’ è una città di un milione di abitanti, importante centro commerciale ed industriale, e rappresenta il centro maggiore della cultura tatara. L’aver ottenuto lo statuto di Repubblica autonoma federativa ha contribuito in maniera importante anche alla crescita delle società sportive locali. Infatti, come successo anche per l’hockey ed il basket, i finanziamenti messi a disposizione dallo stato hanno sostenuto notevolmente il Rubin Kazan’. Questo non toglie assolutamente i meriti di una squadra che l’anno scorso ha praticamente dominato il campionato, vincendolo con 10 punti di distacco con tre giornate di anticipo. Inoltre, la rosa delle altre pretendenti alla vittoria del campionato, era superiore a quella dei tatari.
In Russia mancano due sole giornate al termine del campionato ed anche per quest’anno, salvo clamorose sorprese all’ultima giornata, il titolo dovrebbe finire nuovamente a Kazan’. I ragazzi di Berdyev hanno saputo dosare bene le forze nel finale di stagione, che ha coinciso con la fase a gironi della Champions League. Il Rubin, capitato in un girone che definire di ferro è un eufemismo, ha impressionato tutti in campo europeo battendo addirittura il Barcellona al Camp Nou.
Nell’ultimo turno di campionato ha sbancato lo stadio Luzhniki, battendo per due a zero il CSKA di Mosca. Le reti sono state segnate da due dei suoi giocatori più rappresentativi: il centrocampista argentino Dominguez e dall’attaccante russo Bukharov, per il quale si prevede a breve il passaggio in una grande d’Europa. Complice la sconfitta della diretta inseguitrice Spartak Mosca, rimediata a Samara contro la Kryl’ja Sovetov per due a zero con altrettante autoreti, con due sole giornate da disputare, i moscoviti sono staccati di quattro punti. A rendere ancora più difficile il compito dello Spartak dei brasiliani Welliton ed Alex, è il calendario che lo vedrà prima opposto al CSKA in un derby fratricida e poi far visita allo Zenit di Pietroburgo. Uno Zenit, la cui panchina sembra sempre più vicina a Luciano Spalletti, a cui non sono bastate la classe di Rosina e la velocità dell’attaccante serbo Kezman per conquistare la vetta della classifica. Dovrà invece guardarsi le spalle e difendere la terza posizione in classifica, ultimo treno utile per l’accesso al turno preliminare della prossima champions, dagli assalti del CSKA. La squadra nata all’interno dell’esercito dell’Armata Rossa, nonostante il portiere della nazionale russa Akinfeev a difesa della propria porta e l’apporto in attacco del brasiliano Vagner Love, non è riuscita a ripetere le brillanti stagioni degli anni 2005 e 2006 che la videro classificarsi al primo posto in campionato.
L’anno scorso le rivali del Rubin pensavano che si trattasse di una buona squadra che aveva preso il largo in classifica ma che fosse facilmente recuperabile nel girone di ritorno. Si sono dovute ricredere e vederla vincere il primo campionato della sua storia. Quest’anno non è più una sorpresa ma una piacevole realtà del calcio russo ed europeo. Vedremo se anche in Europa saprà stupire cosa come sta facendo in patria.

2 commenti:

  1. Articolo originale accompagnato da una bellissima e folcloristica foto.
    Sarebbe interessante, per i russi, poterlo leggere in cirillico... chissà
    Complimenti ciao

    RispondiElimina
  2. Ciao! Grazie per aver letto e commentato su Prisma Sport!
    Per la versione in cirillico...vediamo se un giorno il tempo me lo permetterà!
    Torna a leggerci presto!

    RispondiElimina