24 novembre 2009

Salta la panca!



Diversi allenatori, già dopo la tredicesima d'andata, hanno la certezza di poter prenotare per tempo le vacanze di Natale. Sono già in due quelli sicuri di non mangiare il panettone insieme ai giocatori con cui hanno cominciato la stagione. Oltre ai freschi esonerati Baroni e Zenga, abbiamo motivo di credere che anche mister Ballardini abbia i giorni contati. Non vogliamo assolutamente gufare la panchina del tecnico ravennate, piuttosto che augurare sciagure sportive a qualcun’altro, ma quando il destino è segnato, non possiamo opporci. Il destino, in questo caso, è rappresentato dal presidente della squadra di calcio per cui si lavora e dal quale si è stipendiati. Cosa non di poco conto pensando alle cifre a sei zeri che certi tecnici percepiscono.
Esonerare Baroni a Siena è stato fin troppo facile. La stessa dirigenza che a suo tempo aveva avallato e finanziato la campagna acquisti della squadra, una mattina si sveglia convinta che far tornare Baroni alla guida della squadra primavera, possa contribuire alla salvezza del Siena. Da toscano quale sono e penso, glielo auguro di cuore. Nel caso specifico del Siena, prima di Baroni, il problema si chiamava Giampaolo. Il tecnico nato a Bellinzona era uno che l'anno scorso faceva i miracoli a quattro mani sotto la torre del Mangia; d'altronde, fin dai tempi antichi chi faceva troppi miracoli non ha riscosso molto successo. Francamente, poi, è difficile continuare a fare i miracoli quando la linea difensiva è composta da Ficagna ,Terzi, Rossettini ed il centrocampo prevede Rosi, Vergassola, Codrea, Ekdal. Meglio lasciar stare, allora, e provare solo con qualche schema tattico. La presidenza ha deciso di cambiare ancora: così, dopo Giampaolo e Baroni, ecco pronto per correre il palio Alberto Malesani da Verona. Con lui i giocatori e tutto l'ambiente senese dovranno stare molto attenti a come si comportano. Anche i tifosi, oltre ai giocatori, dovranno dare il 110% in campo. Dopo l’esperienza greca, Malesani è diventato il terrore di giornalisti e giocatori: memorabile fu il suo sfogo dopo un pareggio contestato, pare, da tutto l'ambiente. Per capire di cosa sia capace, basti guardare la faccia terrorizzata dell’interprete seduta a fianco a lui durante la conferenza stampa in Grecia ( per chi non lo avesse ancora visto, trovate il video su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=CQm9RJfoVoA). Malesani è uno che alla base di tutto colloca il culto del lavoro, al quale dedica personalmente 24 ore al giorno!
Ci vorrebbe un po’ più di pazienza e di rispetto verso il lavoro delle persone. So che è più comodo cambiarne uno che tutta la squadra, ma anche così resterà sempre difficile trovare il giusto equilibrio. Speriamo che la cosiddetta “scossa all'ambiente” serva al Siena per tornare alla vittoria; pazienza se l’intesa di gioco, dopo l’arrivo del terzo allenatore in tredici giornate, non sarà perfetta.
Personalmente penso che Zenga avesse messo in conto che la sua avventura sulla panchina del Palermo sarebbe potuta terminare così. Così inteso nel senso della più totale assenza di segnali di preavviso e con la sola colpa di aver pareggiato, pur giocando malino, un derby col Catania al Barbera ( dopo che l'anno scorso proprio il Catania guidato dall'uomo ragno ne aveva rifilati quattro ai rosanero a domicilio ). Con Zamparini non ci si annoia mai! Con la partenza di Gaucci verso Santo Domingo, ormai intento a seguire la propria attività di riproduzione e rinvigorimento "perugino" della razza locale, temevamo di aver perso il domatore di allenatori per eccellenza! Invece, ci ha pensato Zamparini a tenere vivo il mercato tecnici durante tutta la stagione.
Il materiale umano a disposizione di Zenga era più che dignitoso, ma non tale da poter pensare ad un piazzamento in Champions. Se una netta vittoria sulla Juve ha fatto perdere di vista le reali ambizioni dei rosanero, forse era meglio un pareggio! In Sicilia è già sbarcato Delio Rossi, dove l'unica incognita che incontrerà sarà il tempo. Le sue squadre hanno infatti bisogno di tempo per giocare a memoria ed assimilare i suoi schemi. Con tutta probabilità stata una scelta guardando il futuro, dove nell'immediato si cercherà di salvare il salvabile portando a termine questa stagione e sfruttare il girone di ritorno come rodaggio per il prossimo anno. In bocca al lupo a Delio Rossi, ma anche a Walter Zenga.
Che Lotito non sopporti più il proprio tecnico Ballardini pare a tutti evidente. Sta solo aspettando un sonoro tre a zero per poterlo spedire a casa. Continuando, la Lazio, a giocare così, ogni giornata può essere quella buona. Il pareggio dell'ultimo turno sul difficile campo del Napoli ha solo prolungato il calvario di Ballardini sulla panchina biancoceleste. Quando manca la fiducia del presidente, salvo miracoli sportivi ripetuti, è solo questione di quando e non di perché. Con le sue prese di posizione nei confronti di quelli che Lotito stesso definisce "dissidenti" (Pandev e Ledesma in primis ), ha indebolito fortemente la squadra. Il progetto del presidentissimo laziale mi piace e la battaglia che sta portando avanti da tempo per un calcio più moralizzato è diventata per tutti, ormai, un'esigenza irrinunciabile. Opporsi, però, alle leggi del libero mercato e costringere certi giocatori a firmare contratti che non gradiscono è una presa di posizione anacronistica. Lasciare fuori rosa chi non accetta le sue condizioni, oltretutto, danneggia la Lazio su più fronti. La rosa non è di quelle di prima fascia e senza l’apporto dei giocatori più rappresentativi non esistono allenatori con la bacchetta magica in grado di trasformare un rospo in un principe. Se proprio non avesse voluto vederli vestire di nuovo la casacca biancoceleste, avrebbe dovuto far cassa, vendendoli già da un bel po' di tempo e reinvestire il denaro incassato. Probabilmente l'orgoglio del presidente, in questo caso, non andava d'accordo con la sua attenta coscienza di imprenditore. Peccato.

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